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Stati Generali della Montagna della provincia di Sondrio, confronto e bilancio

"Alleanza della Speranza" per una visione condivisa e responsabilità collettiva sul futuro

SONDRIO - Gli Stati Generali della Montagna della provincia di Sondrio si sono conclusi oggi nella Sala consiliare di Palazzo Muzio, con una giornata di lavoro che ha riunito amministratori, rappresentanti del mondo economico e sociale, del terzo settore, della scuola, della formazione e delle professioni attorno a un obiettivo comune: costruire una visione condivisa per il futuro del territorio montano.

L’appuntamento, promosso dalla Provincia di Sondrio con il coordinamento operativo della Società Economica Valtellinese (SEV), ha rappresentato il momento di sintesi di un percorso di analisi, ascolto e pianificazione che negli ultimi anni ha coinvolto istituzioni, imprese, enti di ricerca e portatori di interesse. I lavori si sono aperti in mattinata con l’intervento del Presidente della Provincia di Sondrio, Davide Menegola, che ha richiamato il ruolo degli Stati Generali come “processo” e non come semplice evento, sottolineando la necessità per la montagna di essere protagonista, e non spettatrice, del proprio futuro.

La prima sessione di lavoro ha offerto un quadro approfondito delle principali dinamiche strutturali che interessano la provincia: demografia, sanità e welfare; mobilità e trasporti; scuola e formazione; settore primario e sistema produttivo, con il contributo dei cinque dirigenti provinciali e di esperti di centri di ricerca, università e istituti di studio nazionali. Il tema su demografia, sanità e welfare è stato introdotto dalla dirigente provinciale Sabrina Giudici che è entrata nel merito del significato della pianificazione economico finanziaria quale punto di partenza per dare solidità e sostenibilità a qualsiasi strategia di governo. A seguire un focus sul sistema sanitario è stato al centro dell’intervento del direttore generale di ATS della Montagna, Monica Anna Fumagalli. A concludere, invece, questo tema è stato il professor Giovanni Fosti di CERGAS SDA Bocconi che ha contestualizzato la situazione della montagna rispetto al quadro complessivo nazionale ed europeo. Ad introdurre il capitolo su Mobilità e trasporti è stato il dirigente provinciale Antonio Rodondi, che ha illustrato sinteticamente gli interventi e gli investimenti che la Provincia sta portando avanti, seguito da Massimo Lazzarini di ATPL - Agenzia del Trasporto pubblico locale di Sondrio e a concludere Marco Gosso di PTSCLAS, società di consulenza che ha redatto il Masterplan su mobilità e trasporti della provincia di Sondrio presentano la scorsa primavera. Dalla mobilità alla coesione territoriale, dalla demografia e accessibilità ai servizi all’attrattività.

Ogni progetto di mobilità, ha sottolineato Gosso, nasce e trova la sua ragione d’essere nella specificità del territorio in cui va attuato. Sistema scolastico, formazione e mercato del lavoro ha visto l’introduzione della dirigente Tiziana Irma Rinaldi seguita dal dirigente dell’Ufficio Scolastico territoriale Imerio Chiappa che ha posto l’attenzione sul grande problema del calo demografico che affligge anche il nostro territorio richiamando l’attenzione sulla necessità di pensare ed agire come un unico sistema locale. Ad entrare nel merito dei diversi aspetti, anche in relazione alla situazione nazionale, è stata la professoressa Federica Maria Origo dell’Università degli Studi di Bergamo che, dati alla mano, ha approfondito argomenti quali: il calo demografico, la bassissima occupazione femminile (la provincia di Sondrio è penultima a livello regionale) e la complessa questione relativa all’immigrazione (la percentuale in Valtellina è del 6% a fronte del 9% a livello nazionale e del 12% a livello regionale).

Quale tipo di immigrazione serve e, quindi, quali incentivi attivare per attrarre manodopera giovane e specializzata ha concluso Origo. Il Settore primario, agroalimentare e territorio è stato presentato dal dirigente Gianluca Cristini seguito da Paolo Diana dirigente dell'Ufficio Territoriale di Sondrio di Regione Lombardia e concluso da Sonia Mancini direttore di Fondazione Fojanini che ha illustrato il ruolo strategico del settore primario in provincia che è chiamato a sfide economiche e ambientali straordinarie. Sempre partendo dai dati, Mancini ha ribadito la necessità di investire in innovazione e digitalizzazione, aggregazione e filiere di qualità, recupero territoriale, coinvolgimento dei giovani e politiche territoriali integrate. Il Sistema produttivo è stato il tema che ha chiuso la sessione dei lavori della mattina con l’introduzione del dirigente provinciale Evaristo Pini che si è soffermato sul sistema turistico provinciale con uno specifico focus relativo alla disponibilità di posti letto e agli arrivi attesi per le Olimpiadi Milano Cortina 2026. A seguire il segretario generale della Camera di Commercio di Sondrio Marco Bonat che ha approfondito il ruolo dell’ente camerale in provincia di Sondrio. Ha concluso il professor Fedele De Novellis di REF Ricerche, istituto indipendente, che ha presentato i dati del sistema produttivo locale che ha mantenuto una buona crescita in una situazione in cui la crescita lombarda è stata, invece, contrassegnata da situazioni molto differenti.

La moderazione e il coordinamento degli interventi sono stati affidati a Benedetto Abbiati di Società Economica Valtellinese (SEV).
Nel pomeriggio la seconda sessione ha concentrato l’attenzione sugli orientamenti strategici e sugli strumenti operativi per il Piano di Sviluppo Territoriale della Provincia di Sondrio, con la presentazione da parte di Nativa degli esiti del progetto “Valtellina 10” e di una proposta di un percorso strutturato per dare continuità al lavoro avviato. Il confronto tra amministratori e stakeholder ha confermato la centralità di alcuni temi chiave: contrasto all’inverno demografico, rafforzamento del sistema dei servizi, qualità della mobilità e dei collegamenti, valorizzazione delle filiere agroalimentari e del turismo, attrattività del territorio per i giovani e le imprese. Dall’insieme degli interventi è emersa con chiarezza la consapevolezza che la provincia di Sondrio rappresenta un osservatorio avanzato delle trasformazioni in atto in Italia ed Europa, a partire dall’invecchiamento della popolazione, dall’evoluzione del welfare, dalle sfide del sistema sanitario e dalla necessità di presidiare un territorio montano fragile ma strategico.

Al tempo stesso, i relatori hanno evidenziato le potenzialità offerte dalla qualità del capitale umano, dal valore ambientale e paesaggistico, dalla forza del comparto agroalimentare di qualità e dalla crescente specializzazione nei servizi e nel turismo, che negli ultimi anni hanno sostenuto la crescita economica provinciale. In questo quadro, gli Stati Generali sono stati definiti “un punto di partenza” per mettere a sistema dati, analisi e proposte e trasformarli in scelte condivise, capaci di orientare l’utilizzo delle risorse – comprese quelle connesse alle Olimpiadi Milano Cortina 2026 – verso progetti coerenti di sviluppo di medio-lungo periodo. Particolare attenzione è stata dedicata alla governance territoriale e alla necessità di rafforzare forme di collaborazione e gestione associata tra enti locali, in coerenza con il ruolo di coordinamento della Provincia e con le politiche regionali per la montagna.

Oggi non abbiamo risolto i problemi della montagna, ma abbiamo fatto qualcosa di più importante: abbiamo iniziato a guardare questo territorio con gli stessi occhi, condividendo analisi, priorità e responsabilità. Questi Stati Generali non sono un episodio isolato, ma l’avvio di un percorso che la Provincia intende portare avanti con metodo, continuità e trasparenza, insieme a tutti gli attori istituzionali, economici e sociali. Il futuro della provincia di Sondrio dipende dalla capacità di fare scelte coraggiose e di lungo periodo, mettendo al centro l’interesse collettivo e la qualità della vita delle persone che vivono e lavorano in montagna. Per questo chiedo a ciascuno di non tornare nel proprio perimetro, ma di mantenere viva la rete di relazioni e di lavoro comune che oggi abbiamo rafforzato. Ciò che siamo chiamati a fare è stringere una vera alleanza della speranza per la montagna. Non un gesto simbolico, ma un percorso che parte da un principio semplice: solidarietà e sussidiarietà non sono atti di generosità. Sono le fondamenta del nostro futuro. Non è generosità quando un comune aiuta un altro comune: è lungimiranza. Non è generosità quando un’impresa investe sui giovani: è strategia. Non è generosità quando il volontariato sostiene le fragilità: è coesione. Non è generosità quando un amministratore rinuncia a qualcosa per un progetto più grande: è visione. La montagna vive quando la montagna è coesa e salda. Si sgretola e muore quando ognuno guarda solo al proprio perimetro. Questi Stati Generali non servono a elencare problemi. Servono a costruire un metodo condiviso: ascolto, conoscenza, decisione”, ha commentato Davide Menegola, presidente Provincia di Sondrio.

Viviamo un momento importante per la nostra provincia. Momenti di confronto come questo servono a ricordarci che la Valtellina è un territorio unico, con un patrimonio straordinario da valorizzare e con caratteristiche che la rendono, a tutti gli effetti, un laboratorio dove sperimentare politiche innovative. Qui le relazioni sono più dirette, più immediate, e questo ci permette di costruire progetti su misura per le nostre comunità. Quando si hanno idee chiare e una strategia condivisa, i risultati arrivano, anche se richiedono tempo. Lo vediamo nelle opere che stiamo portando avanti: dalla tangenziale di Tirano fino ai grandi interventi sulle infrastrutture e sulla sanità. Abbiamo un patrimonio naturale, culturale ed economico che pochi territori possono vantare, e abbiamo il dovere di valorizzarlo. Ma per farlo serve una condizione imprescindibile: fare squadra. 77 Comuni sono molti, è evidente quanto sia difficile mantenere una linea comune, ma è altrettanto evidente che senza una visione collettiva rischiamo di perdere opportunità decisive. Per questo chiedo a tutti – amministratori, sindaci, realtà economiche, mondo privato – un passo in più. La Valtellina deve riconoscersi come un’unica comunità che lavora per un obiettivo condiviso. Le Olimpiadi saranno per noi una grande vetrina. Migliaia di giornalisti racconteranno non solo lo sport, ma il territorio. È fondamentale che, proprio in quel momento, dimostriamo chi siamo davvero: un territorio che sa collaborare, che sa valorizzare le proprie risorse, che sa presentarsi unito. La Provincia oggi dispone di risorse importanti – penso ai canoni idrici – che abbiamo ottenuto con battaglie complesse e che dobbiamo saper gestire bene, perché senza risorse e senza una strategia comune non si va da nessuna parte. Abbiamo grandi sfide davanti, dalla sanità alla viabilità; abbiamo criticità da affrontare con realismo ma, abbiamo anche un potenziale enorme. Se continuiamo a lavorare insieme, se manteniamo un approccio unitario, sono certo che la Valtellina potrà andare lontano. Facciamo i valtellinesi: concreti, determinati, capaci di unirci nei momenti decisivi. È così che costruiremo il futuro della nostra terra”, ha dichiarato Massimo Sertori, assessore agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica Regione Lombardia.
Ultimo aggiornamento: 28/11/2025 20:01:09
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