MADONNA DI CAMPIGLIO (Trento) - Un incontro fra diverse anime degli sport invernali, unite da un filo profondo. Alla
Oslo Opera House, affacciata sul fiordo nel cuore della capitale norvegese,
3Tre Madonna di Campiglio e
Kviftjell/Hafjell, sede delle finali di Coppa del Mondo 2025/2026, hanno intrecciato le loro storie ed esperienze in una serata emozionante, che ha messo a contatto le traiettorie di due movimenti simbolo degli sport della neve.

A pochi giorni di distanza dagli appuntamenti di
Londra e di
Milano, e con l’obiettivo del
7 gennaio 2026 (1a manche ore
18:00, 2a manche ore
21:00,
diretta su Rai 2 ed Eurosport/Discovery+) il
3Tre on Tour ha vissuto nell’estremo Nord una delle sue tappe più evocative e ricche di significato. A Oslo, infatti, il comitato dell’evento italiano più storico della Coppa del Mondo è stato accolto dagli organizzatori delle finali per una serata fra racconto e confronto, narrazione e crescita, tra un movimento che ha segnato la storia dello sci alpino e uno che affonda le radici nella tradizione del nordico, ma negli ultimi 35 anni si è affermato ai vertici assoluti anche nello sci da discesa. D’altra parte, quattro successi norvegesi sul
Canalone Miramonti solo negli ultimi 10 anni – tre di
Henrik Kristoffersen, uno di
Sebastian Foss-Solevaag, ne sono la cartina al tornasole. Foto @Bisti.
Guidata dal Presidente del Comitato 3Tre
Lorenzo Conci, dal Presidente di
APT Madonna di Campiglio Tullio Serafini e dal membro del CDA di Milano Cortina 2026
Tito Giovannini, la delegazione italiana è stata accolta dall’Ambasciatore Italiano in Norvegia
Stefano Nicoletti, dal Presidente del Comitato Organizzatore di Kviftjell/Hafjell
Ole Kristian Kirkerud e dal Presidente della Società Impianti Alpinco
Anders Buchardt.
Da molti anni, ormai, la squadra norvegese ha il suo centro d’allenamento ufficiale in Trentino, fra l’altopiano della Paganella e, d’estate, il Garda Trentino: non sorprende, quindi, la confidenza e l’affetto con cui parlano non solo di Madonna di Campiglio, ma di tutto il territorio.
E a dare voce alla relazione tra Campiglio e la Norvegia sono stati proprio i campioni di ieri e di oggi, protagonisti di tanti momenti indelebili sul Canalone Miramonti.
Sebastian Foss-Solevåg, vincitore sul Canalone Miramonti nel 2021, e da poco impegnato anche in un nuovo ruolo manageriale nella squadra norvegese, ha ricordato le sue prime esperienze da giovane sul pendio del Miramonti, definendolo “una pista che si capisce davvero solo col tempo, ma che una volta compresa regala sensazioni uniche”.
Accanto a lui, un gigante come Kjetil André Aamodt, quarto a Madonna di Campiglio nel 2000, simbolo di una generazione che ha segnato lo sci moderno, ha sottolineato come la 3Tre fosse da sempre una gara di riferimento anche per gli atleti cresciuti tra Lillehammer e Kvitfjell: un appuntamento che misurava livello, preparazione e condizione mentale.
Uno dei momenti più intensi della serata è stato però il ritorno sul palco di Ole Kristian Furuseth, vincitore a Campiglio nel 1990: un atleta il cui percorso ha rappresentato un vero punto di svolta nella traiettoria dello sci alpino norvegese. Nella sua testimonianza, un ricordo che ha strappato un sorriso alla sala: durante la seconda manche di quell’edizione, un boato arrivato dal fondo pista lo convinse che Alberto Tomba fosse lanciato verso una grande prestazione, e questo lo convinse a rischiare al massimo per difendere il primo posto della prima discesa. Non sapeva che il campione italiano era, in realtà, caduto: un episodio che racconta alla perfezione l’atmosfera di quegli anni. A Furuseth il Presidente Conci ha strappato una promessa: tornerà a Madonna di Campiglio il 7 gennaio per ricevere la sua Maglia Fulmine, il simbolo dei vincitori della 3Tre.
Proprio la Maglia Fulmine è stata protagonista di un altro momento intenso della serata: è stata consegnata alla consorte di Finn Christian Jagge, indimenticato vincitore delle edizioni 1991 e 1999, scomparso nel 2020, che in Trentino colse la prima e l’ultima affermazione in Coppa del Mondo della sua carriera. La consegna è stata accolta da un lungo applauso: “Non so come ringraziarvi: sento che Finn Christian è davvero qui insieme a noi stasera,” le parole della moglie, Trine-Lise.
L’incontro di Oslo è stato anche un’occasione per un aggiornamento congiunto sul percorso verso il 2026. Tito Giovannini ha ripercorso le tappe del progetto Milano Cortina, mentre Kirkerud e Buchardt hanno illustrato le prospettive e le ambizioni delle finali di Kvitfjell/Hafjell, che nel 2026 raggiungeranno il traguardo simbolico delle 100 gare di Coppa del Mondo svolte complessivamente sulle due sedi, in una storia cominciata proprio in corrispondenza di un’altra Olimpiade, quella di Lillehammer 1994.
Il Presidente del Comitato 3Tre Lorenzo Conci ha sottolineato il significato e l’emozione dell’incontro di Oslo: “Questa sera celebriamo il legame con un Paese che ha scritto pagine e importanti della storia della 3Tre. La nostra gara è nata nel cuore delle Dolomiti di Brenta, ma è cresciuta anche grazie ai campioni, alla cultura e alla passione che la Norvegia ha portato sul Canalone Miramonti. I nostri sono due percorsi diversi, ma legati dallo spirito che ci spinge a dedicarci a questo sport: da oggi, ci sentiamo ancora più vicini.”
“Madonna di Campiglio e la Norvegia hanno un legame istintivo con la montagna", ha aggiunto Tullio Serafini, Presidente di APT Madonna di Campiglio. “Da una parte le Dolomiti di Brenta e lo stile di vita italiano, dall’altra il modo nordico, essenziale e profondo, di vivere l’inverno. Questo incontro, questo dialogo dà ulteriore valore ad eventi come la 3Tre e le finali di Kvitfjell/Hafjell, e dimostra come sport, turismo e cultura siano percorsi che crescono insieme, arricchendosi a vicenda".