LEVICO TERME (Trento) -La 14ª edizione de «La 30 Trentina» issa sul gradino più alto del podio maschile e di quello femminile un nome già inserito nel suo albo d’oro ed uno nuovo di zecca. Il primo è quello del piemontese di Pinerolo Gianluca Ferrato dell’Atletica Saluzzo, che ha bissato il successo conquistato nel 2023, al termine di una prestazione autoritaria, che lo ha visto rimanere sempre saldamente al comando. Il secondo è quello dell’altoatesina Greta Haselrieder della Südtiroler Lv Sparkasse, andata a segno alla sua prima partecipazione alla prestigiosa gara organizzata da Non Solo Running.
Parla quindi italiano, anche per quanto riguarda le altre posizioni da medaglia, l’edizione 2025, che animata da oltre 1.700 concorrenti, un torrente variopinto che ha dapprima attraversato il centro storico di Levico Terme, poi si è diretto verso Caldonazzo, lambendo le acque del lago omonimo, Calceranica, Pergine Valsugana ed infine lungo il sentiero dei pescatori, che costeggia il versante nord del Lago di Levico.
Scenari da cartolina, valorizzati da una giornata di sole che ha premiato organizzatori e concorrenti.
Già dopo la partenza da Corso Vittorio Emanuele, nella cittadina termale, Ferrato e l’italo-marocchino Mohammed Zouioula del Gruppo Millepiedi di Ladispoli hanno fatto coppia alternandosi al comando e sono rimasti insieme fino al 6° chilometro, poi il piemontese del 1993 ha cambiato ritmo e a Zouioula non è rimasto che amministrare la seconda posizione per altri 24.
Gianluca Ferrato (nella foto credit Pietro Zampini), che quest’anno aveva già vinto la Reale di Venaria, è piombato sotto lo striscione di arrivo con il tempo di 1 ora 38’13”, poi ha atteso 3’35” prima di veder transitare la maglia gialla di Mohammed e 4’56” la canotta rossa dell’altoatesino Luca Clara (Gherdeina Runners), blindato in quella posizione fin dallo start, basti pensare che il quarto classificato, Marco Padoan (Vicenza Runners), ha chiuso la propria galoppata di 30,3 chilometri in 1 ora 47” 13”, ovvero 9 minuti in più rispetto a Ferrato, tallonato da Matteo Lometti (Brancaleone Asti). Dietro alla “top five” ecco il primo trentino, Nicolò Zorzi della Cornacci, seguito da Said Boudalia (La Piave 2000), settimo, Simon Stifter (Laufclub Pustertal), ottavo, Gioacchino Rinaldi (Daunia Running), nono, e il portacolori del Fraveggio Enrico Cozzini.
In quanto alla gara femminile, ha proposto due copioni differenti. Fino all’ottavo chilometro, infatti, a dettare il ritmo è stata Aurilia Jerotich, la favorita della vigilia, poi la keniana è “scoppiata” e ha dovuto lasciare strada alle inseguitrici, prima fra tutte la brunicense Greta Haselrieder, del 1997, già vincitrice della Cortina Dobbiaco Run, che se ne è andata verso il traguardo senza grossi affanni, chiudendo con il tempo di 1 ora 57’ 09” e 26ª assoluta. Si è amministrata le energie e il secondo posto la trentina Claudia Andrighettoni (Quercia), capace di rimanere sotto le due ore (1 ora 59’52”), mentre la terza piazza se l’è guadagnata la romagnola Giorgia Bonci (Liferunner) con il tempo di 2 ore 05’ 17”. Non lontana la “medaglia di legno” Veronica Difant (Pertica Bassa), seguita dalla vicentina Debora Sartori (Team Km Sport) e dalla trentina Arianna Lutteri (Runcard), seconda nel 2021.
Per quanto concerne le staffette, la gara “duo half” maschile ha premiato Davide Fantinel e Hisham Boudalia (Pogi Team), quella femminile ha visto primeggiare Vania Rizzà e Federica Schievenin (Team Rosa), quella mista Matteo Trentini e Alessia Scaini (Sky e Tini). Premiate da grande partecipazione anche le due camminate organizzate per fini benefici, una lunga 8,7 chilometri, l’altra 1,8, i proventi delle quali sono stati devoluti all’associazione Cerotto sul Cuore.
A rendere unica la festa sono state anche le esibizioni del Gruppo Sbandieratori della Città di Feltre e la musica degli Schweinhaxen, che ha allietato il Parco Segantini nel lungo dopo gara.