-

Luca Molinari: architettura e paesaggio, il vino come interprete del territorio

TRENTO - Luca Molinari: architettura e paesaggio, il vino come interprete del territorio
Il paesaggio, l’architettura e il vino come linguaggi di un territorio in trasformazione. Al centro della scena, questa mattina al Giardino San Marco di Trento, il dialogo tra estetica e sostenibilità, nell’ambito della quarta edizione del Trentodoc Festival. Il confronto, dal titolo “Architettura e paesaggio: una convivenza possibile”, ha visto protagonista l’architetto, curatore e docente universitario Luca Molinari, in dialogo con Alessandro Cannavò, caporedattore del Corriere della Sera.

Attraverso un dialogo arricchito da riflessioni e casi virtuosi, Molinari ha illustrato come l’architettura possa farsi strumento di valorizzazione del paesaggio, in particolare nei luoghi di produzione vinicola. “L’architettura nasce contro la natura, mentre il paesaggio è un prodotto culturale, una rappresentazione del mondo esterno nel rapporto di alterità”, ha spiegato Molinari. “Il Novecento - ha affermato - è stato il secolo della casa: un’architettura in opposizione alla natura.
Oggi, invece, dobbiamo porci il problema di tutelare ciò che è stato alterato”.

Durante l’evento sono state proiettate immagini evocative, da Castel del Monte a Villa Malaparte, dal complesso di Giancarlo De Carlo a Mazzorbo al monumento delle Fosse Ardeatine. Un percorso visivo che ha accompagnato il pubblico nella riflessione su come l’architettura abbia raccontato e trasformato il paesaggio.

Uno spazio particolare, poi, è stato dedicato all’esperienza dei produttori vinicoli. “Sono stati tra i primi - ha sottolineato Molinari - a comprendere che l’architettura è strumento di comunicazione, bellezza e promozione. La Napa Valley e il Trentino si sono distinti dotandosi di cantine d’autore, aprendo la strada alle architetture ipogee, in cui il costruito si fonde con il paesaggio”.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche della nuova stagione dell’enoturismo, dove il piacere della degustazione si lega sempre più all’esperienza del territorio, in un dialogo che coinvolge natura, cultura e architettura.

In chiusura, un focus sull’architettura alpina, tra sperimentazione e sostenibilità, e sulla Land Art, espressione effimera ma potente, capace di modellare il territorio e suggerire nuove traiettorie creative.
Ultimo aggiornamento: 28/09/2025 22:53:25
ULTIME NOTIZIE