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Onda azzurra: il nuoto paralimpico come rinascita

Al Festival dello Sport di Trento

TRENTO - Al Festival dello sport di Trento i nuotatori paralimpici Giulia Ghiretti, Domiziana Mecenate, Alberto Amodeo e Simone Barlaam hanno raccontato i loro infortuni e le loro rinascite. I quattro atleti si sono confrontati portando le loro storie di successo oltre le fatiche e oltre le vittorie in cui l’acqua è ingrediente fondamentale che toglie il peso, rende liberi e leggeri. Hanno raccontato uno sport che si fa da soli ma in cui gli altri sono fondamentali come sostegno, guida, esempio.

Indipendenza per Alberto, dedizione per Domiziana, autodeterminazione per Simone, cultura per Giulia: sono queste le parole che i quattro atleti hanno scelto per rispondere all'invito del giornalista Claudio Arrigoni e descrivere lo sport paralimpico. Che poi, alla fine, non è diverso dallo sport olimpico. Entrambi ci insegnano che accanto alle vittorie arrivano anche le sconfitte da cui si impara e si migliora. Si cambia, si cresce, anche come società. E il nuoto paralimpico oggi è protagonista assoluto di questo cambiamento con una crescita senza precedenti (Da sinistra Claudio Arrigoni, Simone Barlaam, Giulia Ghiretti, Domiziana Mecenate, Alberto Amodeo foto credit Alessandro Holneider Archivio Ufficio Stampa PAT)

Simone Barlaam concorda: da alcuni anni uno slancio particolare ha investito questa disciplina permettendo prima un vivaio poi una squadra mai visti prima. Le vittorie stesse di Simone hanno trascinato un movimento che cresce sempre più, in una staffetta continua tra giovani (anche lui lo è stato) e meno giovani che si accompagnano e si avvicendano di continuo. Perché gli esempi di chi arriva prima sono fondamentali, sempre. Per questo chi ha ricevuto ha il dovere di restituire: e questo è uno dei suoi impegni.

Giulia Ghiretti sottolinea la bellezza di questa crescita, possibile grazie all'investimento di tutti, non solo degli atleti: famiglie e operatori che si impegnano e investono per permettere agli atleti di fare ciò che fanno. E nel mondo paralimpico è particolarmente importante perché è più difficile entrare nelle reti che permettono di scoprire le diverse discipline.

Infatti, Alberto Amodeo ha incontrato questo sport quasi per caso, grazie al campione Federico Morlacchi. Gli piaceva l'acqua ma non avrebbe mai pensato di arrivare a farne la sua carriera. Un amore che è cresciuto piano piano, grazie al supporto di altri che prima di lui lo hanno cercato, accolto, accompagnato.

Domiziana Mecenate è la "piccola" del gruppo ma anche per lei avere davanti campioni e atleti che la hanno accolta è stato fondamentale. La squadra, l'insieme, anche per lei hanno fatto la differenza. Esempi che hanno segnato una strada di impegno, fatiche, ambizioni sono stati fondamentali.


Ma se la passione da una parte è adrenalina, il lasciarsi travolgere da una forza irrefrenabile di vivere e gioire, dall'altra è anche patire, soffrire. Nello sport come nella vita. A Giulia Ghiretti è bastato un incidente da ginnasta per perdere la sensibilità delle gambe. Ed è puntando a riottenere l'autonomia che ha trovato ancora nello sport un supporto fondamentale. All'inizio non sapeva che fare, è l'acqua che si è fatta avanti donandole leggerezza e libertà. Anche Domiziana ha dovuto lasciare la ginnastica, ma il nuoto le ha dato una nuova occasione. Alberto ha avuto un banalissimo incidente durante una goliardata a una festa: anche per lui, è stata la voglia di tornare autonomo a portarlo in acqua.

Nuoto che per questi atleti si sposa con l'arte: il disegno per Simone, il teatro per Giulia, la musica per Alberto (che domani si esibirà qui al festival), i lego e la maglia per Domiziana. Perché la gioia e la voglia di fare trovano tanti modi per uscire e trasformare le nostre vite.
Nati tra la metà degli anni '90 e gli inizi del 2000, i quattro atleti hanno storie diverse accomunate dalla grande voglia di misurarsi per andare oltre i limiti che la vita impone. Los Angeles è il loro nuovo orizzonte perché bisogna sempre guardare avanti, bisogna sempre migliorarsi come - ricorda Simone - ha insegnato anche Giorgio Armani con la sua grandezza e la sua umiltà.

Giulia, Domiziana, Alberto e Simone testimoniano soprattutto questo: ci si infortuna da soli, ma si va avanti e si vince - in tutti i sensi - con lo sguardo volto in avanti e una bella squadra alle spalle.

Giulia Ghiretti, nata nel 1994, esordisce come agonista nel 2013. Specialità: 100 rana SB4, 50 farfalla S5, 200 misti SM5, staffette. Ha partecipato ai giochi paralimpici di Rio nel 2016, di Tokyo nel 2020 e di Parigi nel 2024 ed è sempre salita sul podio. Più volte vincitrice ai campionati europei e mondiali.

Domiziana Mecenate, nata nel 2002, esordisce nel 2024. Specialità: 50 dorso S3, 100 stile libero S3. Ha partecipato ai giochi paralimpici di Parigi arrivando 4° nei 50 dorso e 7° nei 100 stile libero. Sfiora il podio anche ai campionati europei di Funchal (Portogallo) nel 2024.

Alberto Amodeo, nato nel 2000, esordisce nel 2021. Specialità: 100 stile libero S8, 400 stile libero S8, 100 farfalla S8, staffette. Ha partecipato con successo ai giochi paralimpici di Tokyo 2020 ma è a Parigi 2024 che con due ori e un bronzo è diventato uno degli atleti più forti di questa disciplina.

Simone Barlaam, nato nel 2000, esordisce nel 2017. Specialità: 400 stile libero S9, 100 stile libero S9, 50 stile libero S9, 100 dorso S9, 100 farfalla S9, staffette. Anche lui ha partecipato a più competizioni internazionali raggiungendo un lungo palmares. A Tokyo 2020 sale ben quattro volte sul podio come a Parigi 2024 dove vince tre ori e un argento e sigla due record mondiali e uno europeo. Ha vinto più volte ai campionati europei e mondiali.
Ultimo aggiornamento: 09/10/2025 21:58:58
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