ROMA - Innovazione, digitalizzazione e meccanizzazione. Sono queste le parole chiave che Cia-Agricoltori Italiani porta ad Agrilevante by Eima, la grande fiera del Mediterraneo dedicata a impianti e tecnologie per il settore, inaugurata oggi a Bari.
“Di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici e alla pressione crescente sui sistemi agricoli, per produrre di più con meno, le aziende hanno bisogno di supporti tecnologici potenti e diffusi”, ha spiegato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, intervenendo all’apertura della fiera. “Ed è proprio l’agritech – dalla robotizzazione in campo ai sistemi satellitari, dai big data all’intelligenza artificiale – a rappresentare lo strumento indispensabile per coniugare sostenibilità ambientale, competitività economica e sicurezza alimentare”.
Nonostante i progressi degli ultimi anni, grazie anche a incentivi e misure dedicate, resta però un forte gap: “Il 50% circa delle imprese agricole italiane ha ancora poca familiarità con lo smart farming -ha rilevato Fini-. Per questo, Cia continua a investire in percorsi di alfabetizzazione digitale e partnership strategiche, come quella con xFarm, per offrire agli agricoltori formazione specialistica e soluzioni concrete. L’obiettivo è accompagnare le aziende, soprattutto quelle giovani e nelle aree interne, in un percorso ad hoc, con la convinzione che l’innovazione non sia solo questione di macchine, ma di competenze”.
D’altra parte, oggi e ancora di più in futuro, “le tecnologie digitali riguarderanno l’intero processo produttivo: monitoraggio dei terreni, gestione delle risorse, raccolta e analisi dei dati di produzione, blockchain e tracciabilità delle filiere.
Tutti strumenti per aiutare le imprese a ridurre costi e sprechi, ottimizzare input chimici e idrici, migliorare la qualità dei raccolti e aumentare l’impronta green”, ha continuato il presidente di Cia. Infatti “fare smart farming significa anche prendere decisioni sui campi grazie alle informazioni raccolte. Gli agricoltori non producono più solo cibo ma anche dati, che sono il driver del nuovo paradigma digitale”.
In questo contesto, resta ugualmente cruciale il tema della meccanizzazione. “Le macchine agricole italiane sono le più vecchie in Europa -ha ricordato Fini-. Nelle campagne circolano ancora trattori con 50 anni di servizio e 1,3 milioni di mezzi non dispongono dei sistemi di sicurezza, tanto che ogni anno si contano oltre 100 vittime. Ecco perché occorre favorire in tutti i modi il ricambio del parco macchine, con agevolazioni e provvedimenti mirati. La sostituzione dei mezzi obsoleti non può più essere rinviata”. Inoltre, “le macchine di nuova generazione, integrate con sistemi digitali, non solo consentono di dosare con precisione le risorse, ma possono abbattere fino al 95% delle emissioni inquinanti -ha aggiunto il presidente di Cia-. Autosufficienza alimentare, redditività e sostenibilità per i produttori, passano quindi da una meccanizzazione innovativa e tecnologica, un processo che deve essere irreversibile”.
Agrilevante, ha chiosato Fini, “rappresenta l’occasione per mettere in evidenza progetti e prospettive di un’agricoltura che investe in innovazione, competenze e sicurezza. Un’agricoltura capace di incrementare produttività e qualità, valorizzando i giovani e le tecnologie emergenti, e che guarda a un futuro più sostenibile e competitivo per il settore e per il Paese”.