TRENTO - Si è conclusa nel pomeriggio di oggi la maratona che ha visto i tre disegni di legge ( ddl. n. 70 "
Legge collegata alla manovra di bilancio provinciale 2026", n.71 "
Legge di stabilità provinciale 2026" e n. 72 "
Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2026 – 2028”) all’esame della I Commissione, presieduta dal
Carlo Daldoss (La Civica). Dopo le audizioni e le dichiarazioni di voto, l’esame dell’articolato è proceduto velocemente.

Con uno “scatto finale”, come è stato definito in Aula, la I Commissione legislativa ha completato oggi l’esame dei tre provvedimenti che compongono la manovra di bilancio 2026–2028: il ddl 70 (collegata), il ddl 71 (stabilità) e il ddl 72 (bilancio di previsione). Dopo la lunga sessione di audizioni e dichiarazioni di voto, l’analisi degli articoli è proseguita a ritmo sostenuto, sotto la presidenza di Carlo Daldoss (La Civica).
La discussione generale
Valduga (Campobase): “Mancano le riforme attese, giudizio negativo”
Dopo
i primi interventi della mattina, nella discussione generale, Francesco Valduga ha evidenziato la natura tecnica della collegata, dove “non vi sono totem da abbattere”, ma ha criticato la parte politica della manovra. Il bilancio, ha detto, dovrebbe indicare “la traiettoria e la direzione” dell’ultima fase di legislatura. “Trovo con favore che non ci sono in questo bilancio opere pubbliche “monstre”. Sono opere pubbliche che sono più annunci che realizzazioni e che quindi non vanno a ingessare il bilancio”. “Dentro quella direzione che evocavo, possiamo cogliere con favore, ed è quello che abbiamo detto nel confronto con le categorie economiche, che vi siano voci che rispondono a quelle che sono state le nostre richieste”. “Ciò che non va bene è non avere traccia di un percorso di riforme. Il problema non è che sia un problema se vengono le associazioni e dicono che va tutto bene, ma mi piacerebbe capire qual è il senso di un cambio di passo rispetto al loro modo di fare. Nell’Assemblea di Confindustria ho sentito come negli anni ‘90 acquistassero pagine del giornale per dire alla politica “andate a casa”, ma sono gli anni in cui è stata riformata l’azienda sanitaria, il sistema scuola, è stata fatta la riforma istuzionale, le opere pubbliche. Ora dove invece non viene portata avanti nessuna riforma, va tutto bene”. “Penso che sul sistema scuola sia necessario ragionare in ottica di riforma, sull’ITEA c’è necessità di fare un percorso che non può essere procrastinato; sull’ASUIT non basta quanto fatto ma occorre lavorare sul sistema sanità. Sarebbe il tempo di mettere lì un ragionamento sul Piano Urbanistico Provinciale”. “Per questi motivi il nostro giudizio è negativo”.
Bosin (PATT): “Risposte importanti su natalità e casa”
“Questa manovra, a mio parere, dà delle risposte importanti”, ha detto
Maria Bosin (PATT), “mi riferisco ad esempio al tema della denatalità. Penso al terzo figlio, che va bene, ma ci vuole anche conciliazione per le madri. Ci vogliono gli asili, le Tagesmutter, l’estensione della scuola in estate. In questo sono stati fatti investimenti importanti. Chiaro che i dettagli, le sfumature, possono essere oggetto di dibattito, ma credo che nella manovra, nel complesso, si trovino molti elementi positivi”. Anche sul tema casa, Bosin ha detto che vi sono investimenti che rispondono alle richieste. “Ritengo che sullo sfitto, visto che c’era una proposta trasversale in questo senso, si può e si deve pensare di fare qualcosa di più, ma tutto e subito è difficile”. Ricordando il giudizio positivo del mondo dell’agricoltura e della zootecnia in audizione, ha detto che “abbiamo trovato anche nel mondo dell’agricoltura un approccio di apertura e disponibilità. Credo che i temi siano stati intavolati su una strada che condivido”. Sulla riforma della sanità, ha ricordato che “l’Asuit è un perimetro su cui si inserisce un percorso di riforma che necessita di tempi”.
Masè (La Civica): “Nidi più accessibili, più donne al lavoro”
Vanessa Masè (La Civica) ha richiamato l’attenzione sull’abbattimento delle tariffe dei nidi e sulla conferma delle scuole estive: “Credo che l’iniziativa sui nidi sia davvero importante. Abbattere le tariffe permette alle donne lavoratrici, o a quelle che ancora non lavorano ma desiderano entrare nel mondo del lavoro, di farlo con serenità. Questo consente alle famiglie di avere un doppio reddito e, allo stesso tempo, permette a più donne lavoratrici di contribuire all’aumento del PIL provinciale. Credo sia importante dare risposte anche sul tema delle possibilità di carriera”.
Entrando nel merito dei bandi per le attività estive, ha sottolineato che sarà fondamentale procedere tempestivamente: “Vogliamo che tutte le ragazze e tutti i ragazzi abbiano il diritto di accedere, perché i giovani hanno il diritto di godere del “buon tempo”, con una inclusione di qualità”. Masè ha poi espresso apprezzamento per le misure in ambito agricolo, in particolare per lo scambio di manodopera: “È una necessità che si avverte da tempo e credo che la soluzione cui si è arrivati possa essere davvero significativa”. Positivo anche il giudizio sul tema dello spray anti-orso per i custodi forestali. Riguardo al protocollo di finanza locale, presentato in mattinata dal presidente del CAL, Cereghini, e dall’assessore Zanotelli, ha valutato positivamente, tra le altre misure, l’assegno per le Tagesmutter, ricordando che si tratta di una richiesta nata proprio dall’aula. In materia di sburocratizzazione, ha rilevato che, per quanto riguarda il TREC+, sarebbe auspicabile poter aggiungere i familiari tramite sportello digitale e non solo recandosi fisicamente agli uffici. Tornando al tema dei servizi per l’infanzia, ha aggiunto: “Sarebbe estremamente interessante costruire una tabella che riporti qual è l’investimento a bambino per ogni fascia di età”. E ha osservato che, analizzando la serie degli investimenti dai 0 ai 18 anni, “si potrebbe ricavare un dato davvero interessante su quanto in effetti viene investito su di loro”. Ha infine letto alcuni dati tratti dal report di Banca d’Italia, sottolineando come un organismo terzo abbia rilevato dati positivi e “che in fondo i numeri delle slide non siano così stiracchiati”.
Brunet (Lista Fugatti): “Manovra orientata all’attrattività”
Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha espresso un apprezzamento generale sulla manovra, sia personale sia alla luce di quanto emerso nel corso delle audizioni. “Quello che apprezzo in particolar modo è la conciliazione estiva e dei nidi, perché è quello che abbiamo chiesto”, ha osservato, sottolineando come queste misure rispondano a esigenze concrete delle famiglie. Per quanto riguarda il settore zootecnico, Brunet ha evidenziato diversi interventi ritenuti significativi: “Ho trovato che sia importante quanto fatto per la manodopera, ma anche l’abbattimento degli interessi per i giovani, il finanziamento per l’acquisto di macchinari per lo sfalcio in alta quota e l’introduzione della zootecnia di montagna”. Ha quindi richiamato l’attenzione su due temi ritenuti strategici per il territorio: banda larga e politiche abitative. Successivamente si è soffermata sugli investimenti destinati a sviluppo e ricerca, sul rilancio della competitività e sugli studentati universitari, interpretati come leve fondamentali per l’attrattività. Brunet ha poi espresso apprezzamento “per la determinazione nel cogliere le opportunità che ci sono state date, dalle Olimpiadi del 2026 ai Mondiali di ciclismo del 2031”, eventi che rappresentano “opportunità di visibilità, ma anche di attivazione di economia sul territorio”.
Riprendendo quanto osservato da Confesercenti, ha infine sottolineato che “questa manovra va in questa direzione”, cioè verso una maggiore attrattività complessiva del sistema trentino.
L’esame degli articoli: approvazioni in maggioranza, unanimità su vari punti
Il ddl 70 (collegata) è stato approvato con 5 voti favorevoli e 4 astenuti.
Diversi articoli, alcuni emendati, hanno ricevuto l’unanimità (3 bis, 7, 10, 11, 16, 21, 21 bis, 26), mentre altri sono passati con il consueto 5–4.
Nel dibattito sull’art. 21, dedicato alla gestione degli orsi, Paolo Zanella (Pd del Trentino) ha ricordato che “la distinzione non è tra chi governa e chi fa opposizione, ma tra chi vive il territorio e chi no. Per rendere vivibile questo territorio che è fortemente antropizzato occorre intervenire”. Ha ricordato che secondo il Pacobace vi è la possibilità di rimuovere otto orsi, a tutela non solo delle persone ma anche della sopravvivenza della specie: “se non si interviene con tutti gli strumenti che ci sono a disposizione e con la dissuasione, laddove gli orsi sono problematici, credo si debba intervenire anche con l’abbattimento, applicando in modo tempestivo la norma”.
Il ddl 71 (stabilità) ha visto una serie di votazioni diversificate: unanimità su diversi articoli (1, 3, 9, 10, 11, 12, 14, 5 bis) e divisioni sui temi dei nidi e dell’addizionale.
Paolo Zanella ha chiesto maggiore gradualità nell’applicazione dell’Irpef, contenuta nell’art. 1, ricordando che quanto fatto risponde a una richiesta delle minoranze in aula: “Per chi supera anche di un euro i 30 mila, l’addizionale scatta su tutto, ma la differenza non è sostanziale. Come abbiamo detto con i Sindacati in audizione, nella fascia tra i 30 e 50 mila euro andrebbero inseriti dei correttivi per rendere graduale l’applicazione”.
Franzoia ha annunciato voto contrario delle minoranze all’art. 2 “non per il merito, avendo proposto la gratuità progressiva dell’accesso ai nidi, ma il nostro è un no per la modalità scelta dalla Giunta per arrivare all’obiettivo”, ha detto riferendosi alla scelta di dare l’assegno diretto ad personam anziché passare per gli enti locali. Il testo di legge è stato approvato con 5 voti favorevoli 4 contrari.
Il ddl 72 (bilancio di previsione) è stato approvato in chiusura con 5 voti favorevoli e 4 contrari.
Daldoss: “Riconosciuto il ruolo del Consiglio”
In conclusione, il presidente della Commissione Carlo Daldoss ha ringraziato i commissari, sottolineando il rapporto con le categorie economiche: “Ho apprezzato che abbiano sempre fatto riferimento al Consiglio provinciale”. Un segnale, ha detto, della “maturità della consapevolezza dei ruoli istituzionali”.