-

Sfide e opportunità per il vino in un mondo che cambia

Confronto tra Gaetano Marzotto, Enrico Zanoni, Francesco Ganz e Carlo Flamini

TRENTO - Sfide e opportunità per il vino in un mondo che cambia. Gaetano Marzotto, presidente Herita Marzotto Wine Estate, Enrico Zanoni, direttore generale Cavit, Francesco Ganz, ceo Ethicawines, e Carlo Flamini, responsabile osservatorio del vino UIV, si confrontano a Palazzo Geremia sul futuro del settore, tra scenari in continua evoluzione e cambi di abitudini di consumo.

Un dialogo moderato dal direttore artistico del Trentodoc Festival Luciano Ferraro. In prima battuta una panoramica della situazione vino negli Stati Uniti con Gaetano Marzotto, presidente di un’azienda che esporta il 71% e che tre anni fa ha investito oltreoceano con l’acquisto di una cantina in Oregon dove ha trovato un terroir estremamente vocato per Pinot Nero e Chardonnay, vini apprezzatissimi dalle nuove generazioni in quanto “freshy, fruity and delightful”. Inoltre i margini sono più alti e la presenza in loco garantisce di poter commercializzare anche gli altri vini aziendali. L’avvento dei dazi rappresenta sicuramente una difficoltà che probabilmente, sostiene, si ripercuoterà soprattutto nel segmento medio-basso. La speranza è che il consumatore americano si ribelli.

Francesco Ganz, interpellato sulla situazione del fronte asiatico, spiega che se si ha un approccio organizzato e una visione strategica si possono ottenere dei benefici e come Ethicawines vi stia investendo molto con l’intento di acquisire quote di mercato rispetto a chi affronta questo mondo in maniera più disarticolata.
In quest’area il Giappone rimane il mercato più interessante e dove c’è la possibilità di creare valore, ma anche la Corea ha portato soddisfazione negli ultimi anni.

Enrico Zanoni, direttore generale Cavit, interpellato sullo stato di salute del vino italiano tra riduzione dei consumi e difficoltà degli scambi commerciali, premette che siamo in una fase in cui ci dobbiamo preparare a profondi cambiamenti, in cui l’entry level soffrirà di più. Ci vorrà dunque una strategia orientata al posizionamento “premium” del prodotto, nella fascia di alta qualità del mercato, supportata in maniera chiara e trasparente per trasferire al consumatore il valore aggiunto della propria offerta.

Carlo Flamini, responsabile osservatorio del vino UIV, abbraccia la visione dei colleghi affermando come negli ultimi anni le aziende abbiano vissuto un lungo viaggio di nozze con i consumatori in varie parti del mondo. Ci sono stati cicli e abbiamo cambiato molto la filosofia produttiva, passando per esempio dai rossi agli spumanti. Quello che ora dobbiamo fare – sostiene – è razionalizzare l’offerta, riducendo se necessario le superfici vitate come fanno negli altri Paesi, e capire cosa cercano i consumatori, senza farci disorientare dalle mode. In effetti, gli fa eco Marzotto, il gusto e l’approccio è completamente cambiato. Il vino è passato da alimento ad elemento di convivialità, soprattutto per le nuove generazioni. Ecco perché il vino si trova a lottare con alternative beverage diverse e solo un corretto posizionamento può venire in aiuto. Sicuramente, conclude, con il riscaldamento globale saranno vincenti i vini di montagna, fatti ovviamente con genuinità, qualità e proposti al giusto prezzo.
Ultimo aggiornamento: 28/09/2025 00:35:49
POTREBBE INTERESSARTI
ULTIME NOTIZIE