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Il Festival della Famiglia si è aperto con il welfare aziendale.

Uno spazio di confronto con l’obiettivo di favorire la reciproca conoscenza

TRENTO - Il Festival della Famiglia si è aperto con il welfare aziendale. L’evento di oggi ha voluto offrire alle organizzazioni certificate Family Audit e alle organizzazioni Family in Trentino uno spazio di confronto con l’obiettivo di favorire da una parte la reciproca conoscenza e lo scambio di buone pratiche, dall’altra, la riflessione su nuove prospettive di sviluppo, al fine di valorizzare l’impatto delle certificazioni family friendly orientate a promuovere la conciliazione vita-lavoro e il benessere delle persone.

Al termine degli interventi, le aziende presenti si sono raccolte in sei gruppi di lavoro per confrontarsi sul tema dell’impatto socio-economico delle certificazioni, interno ed esterno, e sul valore generato dalle certificazioni family friendly, anche sulla base degli stimoli della relazione di Giovanni Lombardo. Ha aperto i lavori del Family meeting Miriana Detti, dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale, che ha sottolineato il valore aggiunto di un confronto come quello che si è tenuto oggi tra aziende certificate Family Audit, certificazione che introduce nelle aziende azioni di welfare aziendale e di conciliazione vita-lavoro, e quello del Family in Trentino, che è diretto a sviluppare servizi di welfare a favore delle famiglie (foto credit veneri Pat).

“Ad oggi i risultati sono importanti – ha proseguito – e sono complessivamente 408 le aziende certificate Family Audit, mentre le organizzazioni Family in Trentino sono 344 divise tra comuni, associazioni sportive, alberghi e strutture ricettive, musei, cultura, sportelli informativi. Inoltre ci tengo a sottolineare che su 166 comuni trentini, 111 sono certificati Family in Trentino e quindi il 95% della popolazione trentina vive in un Comune “amico della famiglia” con ricadute positive sul benessere familiare”. Ha moderato i lavori Lucia Claus, direttrice dell’Ufficio Family Audit, marchi e certificazioni dell’Agenzia per la coesione sociale.
Ha preso poi la parola Giovanni Lombardo, esperto di metodi e tecniche di analisi dei dati dell’Università degli Studi di Genova, Auditor certificato ISO, che ha presentato lo studio realizzato nel 2024 con il dottorr Michele Cozzio della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento per individuare l’impatto sociale ed economico che genera il Family Audit sul benessere aziendale all’interno delle organizzazioni certificate in termini di: numero di dipendenti con orari flessibili, con orario personalizzato, con banca delle ore, occupati con telelavoro, oltre a numeri come i giorni medi di malattia e le ore di straordinarie medie.

L’impatto è stato positivo e si sono riscontrati nelle aziende certificate miglioramenti nel clima aziendale, nella conciliazione dei tempi vita-lavoro e nell’equilibrio delle pari opportunità. Lombardo ha evidenziato, in conclusione, che, alla luce dei risultati dello studio realizzato, il Family Audit introdotto nelle aziende ha prodotto un ritorno quadruplicato delle risorse investite con un impatto positivo sia sul piano organizzativo che sociale. Matteo Orlandini, esperto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha parlato delle politiche familiari a livello nazionale sottolineando il ruolo centrale delle aziende per alimentare il welfare sui luoghi di lavoro.

Ha esordito portato alcuni dati sulla denatalità: “Nuovo minimo storico di fecondità: 1,18 figli per donna in Italia (2024), tra i più bassi d’Europa. Crollo dei nati: 370.000 (2024) contro 526.000 (1995).” Ha aggiunto che le famiglie sono sempre più piccole con meno figli e più single e sono in aumento le famiglie monoparentali, l’emigrazione giovanile con ripercussioni su welfare e pensioni. “Cosa significa? – ha detto Orlandini – Significa che un giovane ad un colloquio di lavoro non chiederà più informazioni su, ad esempio, le progressioni di carriera, ma chiederà se nel contratto sono previsti giorni di smart working e di flessibilità oraria. E inoltre ha aggiunto: “perché le certificazioni di welfare aziendale sono importanti nella società odierna? Su questo fronte il Ministero per la famiglia sta lavorando perchè è possibile migliorare le condizioni di vita delle famiglie agendo indirettamente anche sul fronte del welfare aziendale.

Orlandini ha quindi informato che nel dicembre 2024 il Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha chiesto all’Ente Italiano di Normazione (UNI) l’avvio di un nuovo procedimento per la definizione di una prassi di riferimento nazionale per le aziende private che adottano politiche di “conciliazione vita familiare-lavoro”, che tenga conto, come buona pratica di riferimento, della certificazione Family Audit della Provincia autonoma di Trento. La Giunta provinciale ha deliberato nel 2025 in merito ed è stato costituito un Tavolo per la stesura della nuova Uni/PdR a cui sta partecipando anche l’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento.” “Questo traguardo – ha concluso la dirigente Detti - non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per far evolvere la certificazione Family Audit. Continueremo a gestire gli iter di certificazione in corso anche accompagnando le organizzazioni verso la nuova Uni/PdR”.
Ultimo aggiornamento: 20/11/2025 13:01:38
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