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Bilancio: in audizione il mondo del lavoro trentino

Giudizio complessivamente positivo, richieste di attenzione su temi come la casa, l’attrattività, contratti e piano industriale

TRENTO - Le audizioni in Prima Commissione sui DDL 70, 71 e 72, presiedute da Carlo Daldoss, si sono trasformate in un confronto in cui mondo economico, agricoltura, sindacati e consiglieri provinciali hanno discusso, ciascuno dal proprio punto di vista, le prospettive della manovra. Un quadro complesso, ma nel complesso positivo, nel quale sono emersi temi ricorrenti: la tenuta del mercato del lavoro, il peso della casa sui bilanci familiari, il futuro del mondo produttivo e la necessità di garantire continuità allo sviluppo del territorio.
Camera di Commercio
Il primo intervento è stato quello della Camera di Commercio, rappresentata dal presidente Andrea De Zordo insieme a Matteo Degasperi e Massimo Pavanelli, che ha offerto una lettura complessiva della manovra partendo dal contesto internazionale. De Zordo ha ricordato come le previsioni del Fondo Monetario Internazionale segnalino un rallentamento della crescita mondiale, e come gli scambi internazionali siano in calo del 4,5% nei primi otto mesi del 2025. Una cornice che inevitabilmente si riflette su un Trentino che cresce solo dello 0,7% nel primo semestre e che risente, in particolare, della crisi della domanda tedesca. Nonostante ciò, la valutazione è stata positiva: apprezzate la riduzione dell’IRAP, la conferma dell’esenzione dall’addizionale IRPEF e l’intenzione della Provincia di avviare un nuovo Piano industriale. A emergere con forza è però il tema della casa, definito da De Zordo su domanda del consigliere Francesco Valduga (campobase), la misura più decisiva della manovra. Alloggi a canone moderato, incentivi alle imprese per ristrutturare appartamenti e investimenti sulla qualità dell’abitare: secondo l’associazione, sono queste le leve fondamentali per evitare la fuga di talenti, trattenere manodopera e sostenere le famiglie, oggi schiacciate da costi abitativi elevati. Accanto alla casa, Confcommercio ha insistito sul tema dei salari e della contrattazione integrativa, giudicando favorevoli gli sgravi IRAP alle imprese che migliorano le condizioni retributive dei lavoratori. Sul fronte della natalità, De Zordo ha invitato a guardare soprattutto alle famiglie con due figli, evidenziando la necessità di accompagnare anche il passaggio generazionale nelle piccole imprese.
Il dibattito
Il confronto con i consiglieri ha toccato numerosi punti: la distribuzione territoriale delle risorse (Paola Demagri, Casa Autonomia), il ruolo dei giovani e delle politiche industriali (Francesco Valduga, Campobase, e Lucia Maestri, Pd del Trentino), la questione salariale e l’attrattività del territorio (Paolo Zanella, Pd del Trentino). De Zordo ha risposto sottolineando che l’inverno demografico non è solo una questione economica ma anche culturale, e ribadendo che il tema casa resta la chiave di volta per il futuro del Trentino.
Agricoltura e Zootecnia
La seconda parte della seduta è stata dedicata al mondo agricolo e zootecnico, che ha espresso un consenso particolarmente convinto sulla manovra. Diego Coller, presidente di Confagricoltura, ha parlato di “risorse importanti” in un momento complesso per il settore, evidenziando soprattutto gli investimenti nell’acqua, nella ricerca, nei biodigestori e nel ricambio generazionale. Paolo Calovi, a nome della CIA, si è detto positivamente sorpreso dagli stanziamenti, definendo “strategici” gli interventi su zootecnia e irrigazione, ma ha chiesto attenzione sulla riduzione del 25% per alcune indennità di esproprio e un forte impegno per la semplificazione burocratica. Gianluca Barbacovi di Coldiretti ha posto l’accento sulla situazione difficile della viticoltura, colpita da malattie e da una produzione in calo, e sulla necessità di sostenere i giovani agricoltori non con aiuti una tantum ma con strumenti strutturali. Per Giacomo Broch, presidente della Federazione Allevatori, la novità più importante è che “finalmente si parla di zootecnia di montagna”, essenziale tanto per la sopravvivenza delle malghe quanto per il paesaggio turistico. La discussione politica ha portato alla luce anche altri temi: la tassa di soggiorno, la manutenzione del territorio, la gestione dei grandi carnivori e il futuro del vino.
I Sindacati
La parte successiva delle audizioni ha visto protagoniste le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, che hanno presentato una nota unitaria illustrata da Andrea Grosselli. Il sindacato ha chiesto un segnale politico sulle indennità dei consiglieri regionali, sottolineando come la crisi salariale e il potere d’acquisto eroso dall’inflazione richiedano una maggiore credibilità delle istituzioni. Grosselli ha parlato di un Trentino che resta sopra la media europea, ma con una crescita “prossima allo zero”, un’industria in difficoltà e posti di lavoro che crescono soprattutto nei profili meno qualificati. Ha chiesto più selettività nei contributi alle imprese, un’accelerazione sul nuovo piano industriale, flussi migratori regolari e politiche più efficaci per scuola e conciliazione. Michele Bezzi (CISL) ha posto al centro la sanità: la necessità di una contrattazione di secondo livello, un maggiore riconoscimento per la sanità privata, sostegni alle RSA e più risorse per il personale delle Fondazioni. Walter Largher (UIL) ha insistito sulla necessità di indicizzare l’ICEF per evitare l’uscita degli inquilini ITEA e ha richiamato l’attenzione sulle condizioni dei lavoratori negli appalti. Maurizio Valentinotti (FENALT) ha denunciato criticità del pubblico impiego, dai buoni pasto negati al personale delle case di riposo alle progressioni bloccate per gli operai provinciali, fino al riconoscimento dei custodi forestali all’interno della Protezione Civile. Anche in questo caso il dibattito politico è stato intenso: Paolo Zanella ha parlato di potere d’acquisto reale in calo e del rischio che il Trentino perda attrattività; Francesco Valduga è tornato sul tema delle indennità dei consiglieri e sulla necessità di un modello sanitario più armonico tra medicina territoriale e ospedaliera; e, in risposta, Grosselli ha evidenziato che il tempo scuola italiano non è inferiore a quello europeo, ma organizzato in modo meno funzionale.
Asat, associazioni albergatori (presidente Alberto Bertolini)
Valutazione positiva sulla manovra. Ha riconosciuto valore in particolare al pacchetto di misure abitative, considerate essenziali sia per le famiglie sia per il personale stagionale del turismo, così come le risorse destinate alla promozione del territorio. Bene tutte le misure per la conciliazione famiglia/lavoro. Positivi gli sgravi Irap. Ha invitato a garantire che i progetti di rigenerazione urbana possano includere anche le strutture ricettive dismesse, così da ampliare l’impatto degli interventi. Il ristoro delle aziende penalizzate da lavori sulle vie di accesso: considerate per favore le situazioni di “semplice” calo del fatturato. I mondiali di ciclismo: si chiede di essere coinvolti nel comitato organizzatore.

Confesercenti del Trentino (presidente Mauro Paissan, direttore Aldi Cekrezi)
La categoria ha parlato di indicatori economici buoni per il Trentino. C’è però un rallentamento e ci sono delle fragilità e dati come la demografia o la fuga di giovani talenti o i costi abitativi in aumento, che preoccupano. Ha salutato “in modo assolutamente positivo” la manovra Pat e in particolare le iniziative su natalità, casa e Irap. Ha richiamato l’urgenza della digitalizzazione del territorio intero. Bene i mondiali di ciclismo, la categoria si aspetta di essere coinvolta nella progettazione. Un monito: evitare che la digitalizzazione degli acquisti pubblici si traduca in un aggravio burocratico per micro e piccole imprese.
Ha inoltre evidenziato l’importanza di rendere più chiari ed equi i meccanismi di indennizzo per le attività penalizzate dai cantieri, chiedendo una maggiore attenzione alle esigenze del terziario diffuso.

Confindustria Trento (presidente Lorenzo Delladio, d.g. Roberto Busato)
Ha detto che di attendere la convocazione da parte dell’assessore Spinelli di un tavolo per concordare il rilancio del settore manifatturiero e dell’intera economia trentina. Positivo il giudizio d’insieme sulla manovra. Si può fare meglio sul fronte Irap. Ha apprezzato le misure per la casa da destinare ai dipendenti (ma 1 milione di euro non basta) e il sostegno alla contrattazione integrativa nonché gli interventi a favore della conciliazione vita–lavoro, considerati fondamentali per attrarre e trattenere forza lavoro qualificata. Ha tuttavia segnalato preoccupazioni per la proroga della validità del prezzario dei lavori pubblici, giudicata fonte di incertezza per le imprese, e per il tetto agli indennizzi destinati alle attività economiche penalizzate dai cantieri, ritenuto troppo limitato per coprire i danni effettivi. Tema export: i dazi hanno creato problemi, attendiamo il supporto che il presidente Fugatti ha preannunciato. Bene l’apertura alla sanità privata.
Federazione trentina della cooperazione (d.g. Alessandro Ceschi)
Ha chiesto l’attivazione di un nuovo strumento educativo e di conciliazione per il periodo estivo. Si è soffermato sulla positiva norma che sostiene le cooperative edilizie, proponendo correttivi alla sua formulazione. Ha chiesto rassicurazioni sulla conferma nel triennio delle agevolazioni fiscali a favore della cooperazione sociale e in generale del terzo settore. Soddisfazione per lo sforzo con cui la Pat sostiene il rinnovo del contratto integrativo provinciale della cooperazione sociale. Da ultimo un annuncio: il cda formulerà una proposta strutturata sul tema dell’accoglienza dei migranti in Trentino.
Confcommercio (vicepresidente Marco Fontanari, direttore generale Massimo Travaglia)
Il Trentino sta mediamente bene nonostante le turbolenze generali. La categoria ha condiviso gli assi strategici della manovra Pat – dal sostegno alle famiglie alla semplificazione amministrativa, fino alla valorizzazione del turismo – pur sottolineando la necessità di garantire stabilità normativa e un coinvolgimento costante delle categorie nei virtuosi processi di digitalizzazione e transizione energetica, affinché i costi non ricadano in modo sproporzionato sulle imprese. Nel complesso, l’organizzazione ha riconosciuto la coerenza della manovra con le priorità del territorio, chiedendo alla Commissione di dedicare particolare attenzione ad alcuni nodi ancora aperti: aggiornamento dei prezzari, semplificazione effettiva delle procedure, tutela delle piccole imprese e coordinamento tra pubblico e privato sul tema della manodopera. Un cenno anche al tema della sicurezza come elemento importante della qualità della vita nei nostri centri abitati. L’auspicio di un grande sforzo per far sì che i nostri ragazzi si attrezzino tutti nella conoscenza delle lingue straniere. Da ultimo la cultura: facciamo davvero in modo che i nostri musei anche nelle valli offrano periodi di apertura ampi così da produrre un reale impatto sull'economia locale.

Associazione Trentina dell’Edilizia (presidente Andrea Basso)
Anche ANCE ha espresso un giudizio in larga parte favorevole, soprattutto per il riordino della piattaforma digitale “Contracta” e per il rafforzamento di APAC. L’associazione ha però richiamato l’attenzione su alcune criticità operative: la possibilità di mettere a gara opere con prezzari non aggiornati, la lentezza delle procedure dovute alla burocrazia e la preoccupazione che le nuove facoltà della pubblica amministrazione di assumere direttamente personale tecnico sottraggano manodopera qualificata al settore edile, già in difficoltà sul fronte del reperimento. Ha chiesto di modificare questi articoli, sostenendo che il pubblico può aiutare i ragazzi giovani a fare esperienza ma non il contrario. Anche Basso ha espresso ringraziamento sull’IRAP e ha parlato del fabbisogno abitativo.
Confartigianato (presidente De Zordo)
Anche nel ruolo di presidente di Confartigianato, Andrea De Zordo) ha espresso parere positivo, chiedendo attenzione alle piccole e piccolissime aziende per le quali mancano contributi diretti. Ha posto il tema del passaggio generazionale, chiedendo che vi siano interventi a favore dei collaboratori diretti o di coloro che vogliono rilevare una azienda, con una forma di contributo almeno pari al 10% dell’investimento per consentire al neoimprenditore di affrontare le difficoltà iniziali.
Il dibattito
Francesco Valduga (Campobase) ha rilevato come temi portati avanti dalle minoranze, che venivano considerati meno importanti, sono invece stati rilevati come positivi all’interno di questa manovra. Ha parlato della necessità di fare riforme: “tirate fuori dei temi, parlando in modo molto positivo, su cui si parla del tamponamento dell’emergenza e non si parla di pianificazione”. In merito alla burocrazia, ha detto che c’è necessità della necessità di una riforma degli enti locali che non è stata fatta. Sull’attrattività ha parlato dei problemi della sanità, ricordando la riforma del settore portata avanti trent’anni fa e quando venne aspramente criticata, mentre “ora va tutto bene”. Ha detto che si dovrebbe parlare di un nuovo piano urbanistico, di un piano industriale annunciato e ha chiesto se non ha ancora un senso parlare di valli per il mondo economico: “Un bilancio non è la posta puntuale, ma un documento che parla di tre anni, da qui al 2028”. Ha chiuso l’intervento chiedendo se esiste un cambio di rotta rispetto all’accoglienza diffusa, della cui necessità si è parlato, in un recente convegno mentre poi la politica. Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha ringraziato per il ritorno positivo e le osservazioni puntuali. Ha parlato della necessità di intervenire laddove è necessario, dando risposte concrete. Sull’immigrazione ha detto che non è solo un problema di accoglienza diffusa. “Quello che voi chiedete, e che anche i trentini chiedono, è una immigrazione di qualità, che rispetti le regole, che si inserisca nel mondo del lavoro”. Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha espresso soddisfazione per la manovra di bilancio e per le considerazioni portati avanti dal mondo delle categorie economiche. Francesca Parolari (Pd del Trentino) ha riconosciuto che “qualche traiettoria si vede”. Ha parlato in particolare dei servizi conciliativi, ricordando il lavoro portato avanti proprio dal Consiglio provinciale. In merito all’assegno per le famiglie per gli asili, ha detto che non è una manovra equa che bypassa i comuni.
Mauro Paissan (confesercenti) ha risposto a Valduga, dicendo che "è forse vero che tecnicamente questa manovra non dichiara intenzioni di riforma. Tuttavia vediamo un cambiamento rispetto al passato su alcuni temi scomodi, sui cui abbiamo richiamato l’attenzione. Ha posto l’accento su denatalità e casa. Sul tema della sicurezza ha detto che non è antitetico a quello dell’integrazione e riguarda tutti. “Chiediamo questa attenzione, ma non si può pensare che se si parla di sicurezza non si parla di accoglienza, perché le nostre imprese hanno bisogno di manodopera”. Lorenzo Delladio (Confindustria) ha detto di essersi messi a disposizione del vicepresidente Spinelli per parlare del piano industriale e che a brevissimo si siederanno ad un tavolo. “Insieme alla politica riusciremo a trovare le soluzioni per diventare poi operativi e pratici”. Ha poi parlato della necessaria spinta verso una conciliazione familiare, perché, dovendo rinunciare alla propria professione, “la donna che deve seguire i figli, perde potere d’acquisto, non porta ricchezza a casa, e l’azienda perde professionalità”. “Siamo costretti a fare part time forzati”.



Ultimo aggiornamento: 19/11/2025 23:34:54
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