SONDRIO - Cia Agricoltori Italiani Lombardia interviene per sollecitare un immediato intervento della Regione Lombardia sulle nuove disposizioni del fascicolo aziendale Agea, in particolare riguardanti la conduzione dei terreni montani.

Secondo le novità introdotte dalla circolare Agea-Cord n. 0073919, i terreni montani e svantaggiati potrebbero essere esclusi dal fascicolo aziendale se le micro-particelle, di dimensioni inferiori ai 5.000 metri quadrati, superano il limite di 2 ettari complessivi.
Questo vincolo rischia di avere conseguenze gravissime per le aziende agricole, impedendo la corretta documentazione dei titoli di conduzione e con conseguente perdita dei premi e dei sostegni PAC.
"La misura – sottolinea Paolo Maccazzola, presidente di Cia Lombardia – non penalizza solo le aziende dal punto di vista economico, ma rappresenta un vero pericolo per la gestione del territorio montano: l’abbandono dei terreni favorisce dissesto idrogeologico, perdita di biodiversità e scomparsa delle pratiche agricole tradizionali che da sempre tutelano il paesaggio e l’ambiente".
In un momento storico già critico per l’agricoltura lombarda, caratterizzato da costi in aumento, riduzione dei terreni agricoli a favore di infrastrutture, crisi climatica e difficoltà di ricambio generazionale, "è essenziale garantire la continuità delle aziende montane, riconoscendo il valore ambientale, sociale ed economico del lavoro degli agricoltori", aggiunge il presidente Maccazzola.
Cia Agricoltori Italiani Lombardia chiede quindi alla Regione Lombardia di non recepire il limite dei 2 ettari nel manuale OPLO, assicurando l’applicazione integrale dell’esonero previsto dalla legge n. 116/2014. Cia Lombardia propone anche un incontro con l’Assessorato per valutare soluzioni condivise, a tutela del settore e del territorio.