SONDRIO - L’incontro di questa mattina tra l’Assessore agli Enti locali, Montagna, Rapporti con la confederazione Elvetica ed i responsabili dei frontalieri di CGIL, CISL e UIL, non ha sortito gli effetti attesi, lasciando irrisolta la vertenza “tassa sulla salute”.

La Regione ha confermato l’intenzione di procedere non appena il decreto attuativo in fase di stesura da parte del Ministero della salute di concerto con il MEF, sarà approvato, verosimilmente, nelle prossime settimane.
Ha confermato l’impostazione della tassa al 3% per i frontalieri, la destinazione del gettito atteso destinato ai lavoratori delle professioni sanitarie nella misura massima del 70%, la destinazione al territorio tra cui il lavoro frontaliero, per interventi di welfare in misura massima del 30% del gettito atteso in forme ancora da individuare.
I sindacati "hanno ribadito l’insoddisfazione per i contenuti della comunicazione, la necessità di un approfondimento giuridico al fine di comprendere l’effettività della stessa, fermo restando la contrarietà all’applicazione della tassa rispetto ai presunti profili di incostituzionalità. Le stesse hanno richiesto a Regione di intervenire al fine di porre rimedio alle interpretazioni errate delle ATS rispetto all’accesso al sistema sanitario di frontalieri e pensiona ex frontalieri che impediscono l’accesso al sistema sanitario nazionale a fronte di cambi di stato (residenza, rientro in Italia, limite dei 20km), nonché di farsi parte a va presso il Governo italiano affinché venga segnalata all’autorità elvetica della “tassazione alla fonte” la corretta interpretazione del decreto omnibus in ordine all’applicazione della tassazione opzionale del 25%, (per i lavoratori che dalle provincia di Sondrio si recano nel Ticino), definita in accordo con il MEF entrata in vigore nell’ottobre 2025 e la necessità di un’integrazione per i frontalieri che dalla provincia di Como si recano a lavoro nel Canton Grigioni. I sindacati rimandano al confronto con le assemblee dei frontalieri già fissate a partire dal 3/11 il prosieguo della discussione e le determinazioni conseguenti", si legge nella nota a firma di CGIL (Giuseppe Augurusa), CISL (Marco Contessa) e UIL (Pancrazio Raimondo).