TRENTO -
“Il Rapporto Annuale INPS conferma che il Trentino è una terra che cresce, che dà lavoro e che guarda al futuro con fiducia – ha dichiarato il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e al lavoro Achille Spinelli a margine della presentazione -
la nostra comunità si distingue per un tessuto produttivo solido, per la capacità di creare occupazione di qualità e per un welfare vicino alle famiglie. I dati sugli assicurati, l’alta adesione al bonus nido e la proiezione internazionale dei nostri pensionati ci raccontano un territorio dinamico, dove sviluppo economico e coesione sociale vanno di pari passo. È la dimostrazione che le politiche messe in campo stanno rafforzando il modello trentino, capace di coniugare competitività e inclusione”.

Nel
2024 gli assicurati del
Terzo Settore in
Trentino-Alto Adige sono stati
26.733, pari al 3% del totale nazionale:
21.920 dipendenti privati, 1.628 operai agricoli, 1.681 dipendenti pubblici e 1.504 collaboratori della Gestione Separata.
Il Rapporto evidenzia inoltre che la regione è tra quelle con i tassi più elevati di pensionati residenti all’estero, un dato che testimonia la storica apertura ai mercati e alle comunità internazionali.
Sul fronte delle politiche familiari, il bonus asilo nido ha raggiunto nel 2024 il 30% dei bambini tra 0 e 3 anni, in crescita rispetto al 18% del 2019 e tra le percentuali più alte in Italia.
Nel contesto nazionale, l
’INPS ha raggiunto il record storico di 27 milioni di assicurati e garantisce prestazioni a 15,7 milioni di pensionati con un assegno medio di 1.884 euro.
La digitalizzazione ha conosciuto un’accelerazione senza precedenti: 771 milioni di servizi online nel 2024 e oltre 30 milioni di accessi alla nuova app mobile nei primi sei mesi del 2025. Anche in Trentino-Alto Adige cresce l’uso dei servizi digitali, contribuendo a ridurre le distanze territoriali e a rafforzare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione.
“Il recente resoconto sociale dell’INPS per il 2024 offre una base solida per riflettere sulle sfide previdenziali, in particolare il tema del lavoro precario e le persistenti disparità di genere – ha dichiarato l’assessore regionale alla previdenza Carlo Daldoss - in tal senso è fondamentale riconoscere il ruolo delle donne che, dedicandosi alla cura dei figli o dei familiari non autosufficienti, spesso compromettono la propria carriera lavorativa e la sicurezza pensionistica. La Regione Trentino-Alto Adige ha già in campo misure concrete per sostenere il lavoro di cura non retribuito, offrendo contributi per la previdenza obbligatoria e complementare nei periodi dedicati alla cura dei figli o all’assistenza domiciliare a familiari non autosufficienti. A queste misure si aggiunge una nuova, fondamentale iniziativa. Con l'intenzione di promuovere una cultura della previdenza complementare fin dalla giovane età, la Regione ha approvato una legge che prevede un incentivo per i nuovi nati, un'azione pionieristica a livello nazionale. La norma offre un contributo economico per ogni bambino, con l'obiettivo di avviare il loro percorso previdenziale sin dalla nascita.
"I dati INPS evidenziano quindi l'urgenza di investire in un sistema più inclusivo – ha concluso Daldoss - questa nuova legge non è solo un bonus, ma un passo concreto per costruire un futuro previdenziale più equo per tutte le generazioni. Il nostro impegno è continuare a lavorare su politiche che offrano sicurezza e stabilità a tutte le famiglie del Trentino-Alto Adige".