PONTE DI LEGNO (Brescia) - Solidarietà, pace e custodi della memoria per un futuro migliore. Sono i messaggi della cerimonia conclusiva del 61esimo Pellegrinaggio in Adamello a Ponte di Legno che ha richiamato centinaia di alpini da tutta la Valle Camonica e dal Trentino, residenti della Valle Camonica e tanti turisti. Una cerimonia molto sentita che ha visto la presenza di tutti i 67 gruppi alpini e sezioni di Bergamo e Como..
Un applauso è andato al
cardinale Giovan Battista Re, il camuno più famoso al mondo per aver presieduto in primavera il conclave in cui è stato eletto Papa

Leone XIV, che anche quest'anno ha presieduto la Santa Messa finale e lanciato un forte appello:
"Nel 1918 l'Adamello era una montagna che divideva, oltre un secolo dopo l'Adamello è una montagna che unisce.
Da questo Pellegrinaggio in Adamello diciamo basta con la guerra, il mondo è attanagliato dalle guerre e le drammatiche sconcertanti immagini di sofferenze che arrivano da Gaza ci amareggiano e ci feriscono: finalmente si facciano tacere le armi".
La cerimonia è iniziata alle 10 con l'alzabandiera, poi i saluti delle autorità, in particolare da parte del sindaco di Ponte di Legno Ivan Faustinelli, del presidente delel Comunità Montana di Valle Camonica Corrado Tomasi, del presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini, del consigliere regionale Davide Caparini, del presidente della Sezione Ana di Valle Camonica Ciro Ballardini, che ha sottolineato i quattro giorni di questo Pellegrinaggio in Adamello e l'emozionante cerimonia al rifugio Garibaldi.
Presenti l'europarlamentare Silvia Sardone, il consigliere regionale Diego Invernici e una ventina di sindaci camuni.
Organizzato dalla Sezione di Vallecamonica, con un forte impegno dei tre gruppi alpini di Ponte di Legno e dei consiglieri sezionali Ennio Donati e Andrea Moreschi, il 61esimo Pellegrinaggio in Adamello è dedicato al Beato Teresio Olivelli, medaglia d’oro al valor militare e ribelle per amore.
Il comandante delle truppe alpine, Michele Risi, ha posto l'accento su tre aspetti: "Primo: la guerra in Adamello è stata una delle più dure; secondo: gli alpini proseguono anche dopo il congedo la solidiarietà e l'essere custodi della nostra memoria; terzo: la tenacia e i valori che gli alpini trasmettono agli altri".
Sebastiano Favero, presidente nazionale dell'Ana, ha detto: "Chi non ha memoria non ha futuro, questo Pellegrinaggio è importante, perché ci ricorda i valori di noi alpini, il senso del dovere, del sacrificio, di condivisione con gli altri". "Senza giustizia non c'è pace - ha concluso Favero - bisogna mettere primo il noi e non l'io, solo così si raggiungerà una vera pace".
Dopo la Santa Messa la sfilata per le vie del paese e al termine il rancio alpino al palazzetto dello sport.