DARFO BOARIO TERME (Brescia) -
Sei pazienti su
cento contraggono
infezioni durante la permanenza in una
struttura ospedaliera o
residenza per anziani in
Valle Camonica. Il dato è in linea con quello lombardo e migliore (8,5) rispetto alla media nazionale. Delle "buone pratiche" e delle soluzioni a quella che esperti nazionali hanno definito oggi "
pandemia silenziosa" si è discusso oggi in un convegno che si è svolto oggi al centro congressi di
Darfo Boario Terme dal titolo:
"Le infezioni correlate all'assistenza sanitaria: una sfida difficile, ma non impossibile".

Medici, infermieri, personale che operano in strutture sanitarie della Valle Camonica e della Lombardia hanno partecipato al convegno regionale, organizzato da
Asst della
Valcamonica, con il coordinamento scientifico del dottor
Andrea Patroni, dirigente medico, infettivologo e responsabile per le “Infezioni ospedaliere” della Asst camuna, e la collaborazione con
Simpios, Società italiana multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle organizzazioni sanitarie.
Sono intervenuti esperti della sanità camuna, lombarda e nazionale.
I dati sulle
infezioni correlate all'assistenza sanitaria (ICA) sono stati anticipati dal dottor
Andrea Patroni (
nel video) che ha parlato di uno d
ei "principali rischi per la salute e la sicurezza dei pazienti" poi approfonditi nei diversi interventi durante la giornata.
"Il nostro obiettivo - ha detto il dottor Andrea Patroni - è ridurre le infezioni seguendo un percorso e attuato le direttive a livello nazionale".
Il convegno è stato aperto con l'intervento del sindaco di Darfo Boario,
Dario Colossi, che ha sottolineato
"la costante collaborazione con l’Asst, partendo dalla realizzazione in corso della nuova sede dei corsi di Laurea in Infermieristica e in fisioterapia". Poi il direttore sanitario, dottor
Jean Pierre Ramponi, ha portato il saluto dell’Azienda sanitaria di Valcamonica, evidenziando:
"la giornata odierna è un punto di partenza per approfondire il tema delle infezioni correlate all'attività ospedaliera e individuare buone pratiche di assistenza".
La Valle Camonica ha un dato inferiore alla media nazionale, ma come evidenziato il dottor Patroni dobbiamo fare ancora di più per ridurre la percentuale, perchè incide sulla salute delle persone e anche sui budget delle diverse strutture sanitarie e nei numerosi interventi sono stati illustrati numeri, strategie e iniziative messe in atto.
L'esperto di Regione Lombardia, dottor
Danilo Cereda, ha evidenziato alcuni aspetti, tra cui la maggior attenzione nel somministrare medicine o nei prelievi che possono limitare le infezioni.

Secondo uno studio dell'
OMS le infezioni correlate all'assistenza sanitaria sono considerate un indicatore importante della qualità dell'assistenza fornita: comportano ricoveri ospedalieri prolungati, peggiori esiti clinici, disabilità a lungo termine, incremento della antimicrobico-resistenza (AMR), aumento dei costi per l’assistenza e eccesso di decessi. In Europa, le ICA provocano ogni anno circa 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza, circa 37.000 decessi attribuibili, oltre 100.000 decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa. I costi vengono stimati approssimativamente in 7 miliardi di euro, includendo solo i costi diretti.
Uno dei punti cruciali per il contrasto alle ICA - come indicato nelle conclusioni del convegno dal dottor
Patroni -
"è l’applicazione di un programma integrato di pratiche che deve essere adattato a ogni ambito assistenziale, oltre a seguire le direttive introdotte dal 2020".