EDOLO (Brescia) - Conferita la cittadinanza onoraria al 5° Reggimento Alpini di cui ha fatto parte il Battaglione Alpini “Edolo”: un atto di riconoscenza e di fedeltà a una storia comune che lega indissolubilmente Edolo agli alpini.
Poco dopo le 9 autorità, alpini, cittadini si sono ritrovati al monumento ai Caduti di viale Derna, alle 9:30 alzabandiera e deposizione della corona, quindi la sfilata, accompagnata dal gruppo musicale bandistico San Lorenzo di Sonico fino al municipio dove si è svolta la cerimonia con il colonnello Riccardo Venturini.
LA SFILATA - Erano presenti il sindaco di Edolo, Luca Masneri, assessori e consiglieri comunali di Edolo, i primi cittadini di Corteno Golgi (Giuseppino Lippi), Paisco Loveno (Dino Mascherpa), Cimbergo (Donatella Martinazzoli), l'assessore di Niardo (Evelin Erba) e consiglieri di Malonno e Darfo, le autorità militari, il comandante della Compagnia carabinieri di Breno capitano Yuri Abbate, il comandante della Stazione di Edolo Maresciallo Capo Devis Kaswalder, il comandante della stazione carabinieri Forestali di Edolo, Maresciallo Carmine La Selva, il tenente colonnello Antonio Cardillo del comando della base logistica di Edolo, il comandante della Compagnia di Breno, Capitano Lidia Peca, quindi i vertici del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Edolo, le associazioni, partendo dagli Alpini con il capogruppo di Edolo Egidio Masneri, il presidente della sezione Ana Vallecamonica Ciro Ballardini con il direttivo, tutti i gruppi della Valle Camonica, ma anche delle sezioni di Brescia, Bergamo e Lecco, il presidente della sezione Anei di Valle Camonica, Fabio Branchi e i gruppi in armi reduci e combattenti. Don Claudio Sarotti, cappellano militare, era al fianco degli alpini durante la sfilata.
IL COMANDANTE - Il colonnello Riccardo Venturini (nel video), comandante del 5° Reggimento Alpini con sede a Vipiteno ha sottolineato."E' un onore che ci riempie di gratitudine che ci lega a Edolo alla sua terra. La solidarietà, l'impegno e il sacrificio, l'amore per la montagna e la Patria sono per noi fondamentali e per noi Edolo fa parte della nostra casa".
Il 5° Reggimento Alpini di cui ha fatto parte il Battaglione Alpini “Edolo”, reparto glorioso delle Truppe Alpine, ha scritto pagine indelebili di storia e di sacrificio. Dal fronte dell’Adamello nella Grande Guerra, alle dure prove del secondo conflitto mondiale, fino al tempo della ricostruzione, gli uomini dell’“Edolo” hanno incarnato i valori più autentici della nostra montagna: coraggio, lealtà, spirito di sacrificio e amore per la Patria.
L'INTERVENTO - Il sindaco
, Luca Masneri ha ricordato: "Oggi la nostra comunità vive un momento solenne, che segna la storia civile e morale di questo paese. Conferiamo la cittadinanza onoraria al 5° Reggimento Alpini. E' più di un reparto militare: è una famiglia di uomini e donne che hanno scelto la via del dovere e del sacrificio, che hanno scalato le vette della Patria e ne hanno difeso le frontiere con onore.

Dalle trincee della Grande Guerra fino ai più recenti teatri di missione internazionale, il 5° Reggimento è stato ed è tuttora presidio di valori: coraggio, lealtà, spirito di corpo, solidarietà.
E questo non solo nella storia militare: gli Alpini hanno intrecciato la loro vita con quella della comunità, accorrendo sempre nelle emergenze, nelle tragedie naturali, nelle opere di solidarietà.
Eppure, mentre celebriamo questo momento di festa e riconoscenza, non possiamo dimenticare il tempo difficile che stiamo vivendo. Il mondo è attraversato da conflitti e guerre che seminano dolore e divisione. Papa Francesco ci ricordava con forza che oggi siamo dentro una “terza guerra mondiale a pezzi”, che colpisce popoli innocenti, minaccia la pace e spegne i sogni delle giovani generazioni.
Il conferimento della cittadinanza onoraria richiama anche il legame speciale con il Battaglione “Edolo”, che porta inciso nel proprio nome quello della nostra comunità. Non è solo una coincidenza geografica: è un vincolo profondo. Il Battaglione Edolo ha scritto pagine memorabili, dalle cime insanguinate della Grande Guerra alla battaglia di Nikolaevka sempre fedele al suo motto: “Dūr per dūra”. È la cifra della nostra comunità alpina e camuna: resistere, non cedere, trasformare la fatica in valore.
E proprio ieri abbiamo ricordato, con commozione, i 15 anni della chiesetta di Mola intitolata al Beato don Carlo Gnocchi, l’“angelo degli Alpini”. Di lui ci rimangono parole che oggi risuonano come testamento spirituale:
«A voler definire l’animo religioso dell’alpino, bisogna per forza rifarsi al termine e al concetto di pietas. La religione, per questa gente, non è mai un momento o un episodio; è uno stato, una forma, un modo di vita; sangue vivo e succo vitale.»
In questo stesso spirito, non possiamo dimenticare il reduce di Russia Ugo Balzari, membro onorario del Gruppo Alpini di Edolo, che ci ha lasciato. Oggi è qui con noi spiritualmente, insieme a tutti gli Alpini del nostro gruppo che sono andati avanti: la loro memoria e il loro esempio continuano a camminare accanto a noi.
Un grazie sincero va anche allo storico professor Marco Cimmino, che proprio ieri sera, con la sua lucidità, intelligenza, ispirazione ed assoluto rigore scientifico, ci ha narrato i fatti che riguardano e hanno riguardato gli Alpini.
Ed è con questo sguardo al passato che vogliamo rivolgere anche un auspicio al presente: che i governanti di tutti i Paesi, chiamati oggi a decidere sullo scenario internazionale, possano trovare ispirazione nel principio di fraternità universale, così come ci è stato ricordato da Papa Francesco nell’enciclica Fratelli Tutti. Solo la fraternità può trasformare i conflitti in dialogo, la contrapposizione in cooperazione, la paura in speranza.
E come sindaco, non posso non farmi eco delle parole profetiche di Giorgio La Pira, che ammoniva: «La guerra distrugge le città, che sono le case dei popoli, e con esse distrugge la speranza dell’uomo». Oggi, mentre assistiamo sgomenti a tante città ferite e abbattute dai conflitti, sentiamo il dovere di esprimere vicinanza e solidarietà a quelle comunità: il loro dolore è anche il nostro.
Conferendo oggi la cittadinanza onoraria, noi diciamo che il 5° Reggimento Alpini è parte di noi, della nostra comunità, della nostra identità. Siete cittadini non per decreto, ma perché lo siete sempre stati nel cuore della nostra gente".
LA CONSEGNA - Il sindaco ha poi conferito al colonnello Riccardo Venturini la cittadinanza onoraria al 5° Reggimento Alpini.
Al termine della cerimonia la sfilata fino alla Pieve dove
don
Claudio Sarotti e il parroco di Edolo, don
Marco Iacomino, hanno celebrato la Santa Messa. La due giorni, dedicata al 5° Reggimento Alpini si è conclusa con il pranzo organizzato dagli alpini di Edolo.