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Agriturismi: la Comunità Montana difende gli emendamenti regionali

Il presidente Corrado Tomasi: "Le nostre aziende agrituristiche non chiedono privilegi, chiedono solo giustizia e buon senso"

BRENO (Brescia) - La Comunità Montana di Valle Camonica difende gli emendamenti regionali per gli agriturismi: la montagna non può essere trattata come la pianura. La montagna ha bisogno di maggiore autonomia.

"Le nostre aziende agrituristiche non chiedono privilegi, chiedono solo giustizia e buon senso", con queste parole il presidente della Comunità Montana Corrado Tomasi (nella foto), interviene nel dibattito aperto dopo le dichiarazioni di Confesercenti Lombardia Orientale sugli emendamenti alla Legge Regionale n. 31/2008 presentati dai Consiglieri Regionali bresciani Diego Invernici e Claudia Carzeri e da Davide Caparini discussi nell’VIII Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale Lombardo, il cui voto è stato rimandato a dopo l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni di categoria.

La proposta di ridurre dal 30% al 15% la quota obbligatoria minima di prodotti aziendali per gli agriturismi situati oltre i 600 metri di altitudine non è un regalo, ma unatto di realismo che riconosce le difficoltà strutturali di chi lavora in montagna, dove le superfici coltivabili sono limitate, la stagione produttiva più breve e i costi di approvvigionamento più alti.

Coltivare la terra a 400-600 metri non è la stessa cosa che coltivarla sopra i 1.000 metri: cambiano la produttività dei terreni, il clima, l’esposizione, la durata della stagione produttiva. La disponibilità dei terreni è diminuita a causa dell’abbandono in seguito alla chiusura delle piccole aziende agricole. Lo stesso vale per l’allevamento: a certe altitudini le condizioni ambientali, logistiche e climatiche rendono ogni attività più complessa, più costosa e menoprevedibile.

"Chi opera a 1.000 metri di quota non può essere trattato come chi lavora in pianura - prosegue il presidente - Difendere l’agriturismo montano significa difendere il presidio umano, ambientale ed economico dei nostri territori.
Senza agriturismi, senza aziende agricole vive, la montagna si spopola e muore".

La Comunità Montana di Valle Camonica respinge quindi le critiche mosse da Confesercenti: non esiste alcuna concorrenza sleale, ma semmai una complementarità naturale tra agriturismi e pubblici esercizi, entrambi fondamentali per l’equilibrio e la vitalità delle economie locali. Come rappresentante delle aree montane, ritengo che tale misura risponda a una concreta esigenza di equità territoriale e di sostegno alle imprese agricole di montagna, spesso penalizzate da condizioni orografiche, climatiche e logistiche che rendono difficile garantire le stesse percentuali di produzione diretta imposte alle aziende di pianura. Le aziende agrituristiche montane non competono con i pubblici esercizi tradizionali, ma ne integrano l’offerta, valorizzando i prodotti locali, il turismo sostenibile e la tutela del paesaggio rurale. Equipararle alle attività di somministrazione urbana significa ignorare la specificità economica e sociale dei territori montani, che vivono di equilibrio tra agricoltura, accoglienza turistica e salvaguardia del territorio.

"Invitiamo tutti gli attori in qualità di organi competenti - conclude il presidente Tomasi - a superare le contrapposizioni e a guardare alla realtà: la montagna ha bisogno di norme su misura, di maggiore autonomia, non di regole calate dall’alto che ne ignorano le specificità, esattamente come avviene per le realtà montane dove l’agricoltura di montagna funziona, vedasi Trentino Alto Adige e anche se in misura minore, la vicina Valtellina che gode di maggiori autonomie rispetto alle altre vallate alpine lombarde. Più autonomia per i territori montani significa maggiore crescita, maggiore reddito e minore spopolamento. Ringrazio i Consiglieri regionali Carzeri, Invernici e Caparini, per tali emendamenti che vanno sostenuti senza esitazioni: trattasi di una misura di equilibrio, di giustizia e di sopravvivenza per chi ogni giorno tiene viva la nostra terra, le nostre vallate alpine, rafforza la sopravvivenza delle aziende agricole e agrituristiche montane e preserva le comunità vive, presidio del territorio e sviluppo locale sostenibile", con presidente della Comunità Montana di Valle Camonica, Corrado Tomasi.
Ultimo aggiornamento: 10/11/2025 15:17:01
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