TRENTO -
"Dazi, investimenti e clima al centro del dialogo con i produttori", così l'assessore all' Agricoltura della Provincia di Trento,
Giulia Zanotelli.
Il brillare delle bollicine nei calici, i profumi della vendemmia e del mosto che si intrecciano con l’aria di montagna. Il
Trentodoc Festival sta trasformando per un intero fine settimana il
Trentino in una grande festa del metodo classico, con
130 eventi in cantina e
53 case spumantistiche aperte per accogliere ospiti e appassionati. In questo scenario, l’assessore provinciale all’agricoltura e promozione dei prodotti trentini
Giulia Zanotelli (foto credit Diego Larentis - Pat) ha scelto di vivere il festival accanto ai produttori, entrando nelle cantine, ascoltando racconti, raccogliendo domande e visioni per il futuro.
"Il festival sta regalando grandi soddisfazioni al nostro territorio - riferisce l'esponente della Giunta -
ma soprattutto rappresenta un’occasione preziosa per un confronto diretto con le aziende”. Seduti a un tavolo di legno, tra botti e calici, si parla di prospettive.
“C’è voglia di investire, di crescere ancora con il Trentodoc – osserva l’assessore –
ma emergono anche temi fondamentali come la ricerca, la difesa dalle fitopatie e l’uso più efficiente dell’acqua.
Per questo abbiamo appena aperto un bando da 18 milioni di euro”.
Mentre il festival accoglie visitatori di ogni estrazione, provenienti anche dall’estero incuriositi dalle bollicine trentine, la conversazione si sposta sullo scenario internazionale. “I dazi sono una preoccupazione reale per i produttori – ammette Zanotelli – ma siamo convinti che la risposta più solida sia continuare a puntare sulla qualità e sull’identità. All’estero i consumatori riconoscono e apprezzano l’eccellenza e la tradizione italiana, e il Trentino ne è un esempio”.
Il viaggio tra le cantine diventa anche un’occasione per osservare l’altra faccia del festival: l’enoturismo. Famiglie che partecipano a laboratori creativi, giovani che ascoltano musica live dopo una degustazione tecnica. “Negli ultimi anni – sottolinea l’assessore – abbiamo aiutato le aziende a strutturarsi per l’accoglienza, e oggi vediamo i frutti. L’enoturismo è una leva strategica: vogliamo rafforzare il legame tra prodotto e territorio e posizionare il Trentino tra le destinazioni enoturistiche di riferimento a livello nazionale”.
Resta infine la sfida più grande, quella dell’aumento delle temperature. “Il nostro è un territorio di montagna – riflette – i costi sono più alti, il lavoro è più complesso. Ma proprio altitudini e microclimi ci offrono opportunità uniche per affrontare il cambiamento climatico. Con ricerca, innovazione e nuove pratiche agronomiche possiamo trasformare questa sfida in una risorsa”.
E, tra un ultimo confronto al termine di una visita in cantina, Zanotelli conclude: “Il compito delle istituzioni è accompagnare i produttori in questo percorso, sostenendoli con strumenti concreti e mantenendo sempre aperto il dialogo. Montagna, ricerca e investimenti: è questa la strada del Trentino, ed è una peculiarità che non vogliamo perdere”.