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Ospedale di Cles, interrogazione della consigliera provinciale Demagri

Posti quattro quesiti

CLES (Trento) - "Laboratorio analisi dell’ospedale di Cles: una promessa disattesa, una situazione che peggiora", così Paola Demagri (nella foto) consigliere provinciale di Casa Autonomia, commenta la situazione dell'ospedale della Val di Non.

"Un ospedale non si regge soltanto sull’efficienza del pronto soccorso o sulla disponibilità di posti letto - prosegue Paola Demagri -. A fare la differenza è il funzionamento complessivo della struttura, che dipende da una rete di servizi essenziali: radiologia, laboratorio analisi, ambulatori specialistici, ma anche cucina, lavanderia, amministrazione. Ogni figura professionale contribuisce alla tenuta del sistema, e ogni carenza indebolisce l’intera catena".

Nell'interrogazione presentata da Paola Demagri si legge: "Nel maggio 2024, attraverso un’interrogazione in Consiglio provinciale, è stata sollevata la questione delle gravi carenze del laboratorio analisi dell’Ospedale di Cles. In quell’occasione, l’assessore Tonina aveva assicurato un intervento tempestivo: più personale, rispetto della turnistica, attivazione del turno di reperibilità, di notte e nei fine settimana. Ma da allora, la situazione non è migliorata. Anzi, è peggiorata. A inizio anno, la coordinatrice del laboratorio ha lasciato il servizio, anticipando la fine del proprio percorso lavorativo. Una scelta che, con ogni probabilità, è maturata di fronte all’impossibilità di far fronte alle esigenze del reparto, in un contesto dove il sostegno promesso non è mai arrivato. Oggi, la figura che svolge le funzioni di coordinamento è costretta a coprire anche il ruolo di tecnico di laboratorio, in un contesto sempre più critico.
Il personale è sottoposto a turni in pronta disponibilità sempre più frequenti, con chiamate notturne e festive continue. Era stata richiesta la trasformazione della reperibilità in turno attivo, poiché il numero di chiamate da casa e le ore lavorate non sono più compatibili con un’organizzazione sostenibile. Persistono gravi difficoltà nella gestione dei riposi, nel recupero delle ore e nella fruizione delle ferie. È stato chiesto aiuto a Trento, e attualmente due tecnici salgono a Cles per coprire alcuni turni, ma si tratta di una soluzione tampone, non strutturale. Le due unità aggiuntive promesse dall’assessore non sono mai state assunte. E questo solleva domande che non possono più restare senza risposta: Perché le decisioni politiche vengono disattese? Perché l’Ospedale di Cles non riceve la stessa attenzione riservata ad altre strutture, come il Santa Chiara? Perché, nonostante concorsi e graduatorie disponibili, non si procede a rinforzare un organico in evidente sofferenza? Da qui la necessità di depositare una nuova interrogazione, auspicando che oltre alla risposta arrivi l’assunzione di personale".

La consigliera provinciale Paola Demagri ha presentato un'interrogazione al presidente Claudio Soini, ponendo alla Giunta provinciale quattro domande: perché le decisioni politiche vengono disattese da parte di APSS?; perché l’ospedale di Cles non riceve la stessa attenzione riservata ad altre strutture, come il Santa Chiara?; perché, nonostante concorsi e graduatorie disponibili, non si procede a rinforzare un organico in evidente sofferenza?; a quando la trasformazione dei turni di Pronta disponibilità in turni attivi?

"È tempo che la politica ascolti, agisca e dia risposte concrete a chi ogni giorno garantisce la salute dei cittadini, spesso in condizioni sempre più difficili", conclude Paola Demagri.
Ultimo aggiornamento: 21/09/2025 21:41:13
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