TRENTO – Serata di riflessione e di festa ieri sera a
San Michele all’Adige per i
30 anni della
cooperativa sociale La Coccinella. Un evento che ha permesso anche di ricordare e rendere omaggio ai traguardi raggiunti e, soprattutto, alle persone che hanno fatto nascere e crescere un’impresa nata a
Cles attorno ad un nido d’infanzia e che oggi offre in tutto il Trentino servizi educativi e culturali alle famiglie e alle comunità, integrandosi saldamente anche con l’ambito sociale e sanitario.
“Nel 2024 – ha ricordato il
direttore Mattia Garibaldi – abbiamo registrato un fatturato di 10,4 milioni di euro, con circa 350 dipendenti, e una crescita del patrimonio netto che si assesta su 1,7 milioni. Nata attorno ad un nido d’infanzia da un’idea della fondatrice Giuseppina Foffano, la cooperativa oggi gestisce 26 nidi in molte parti del Trentino dove accoglie circa 800 bambini e bambine e le loro famiglie; coordina un centro socio-educativo territoriale; progetta attività estive e del tempo libero scelte da circa 1200 famiglie. E, ancora, l’educativa scolastica per studenti e studentesse con bisogni educativi speciali, il doposcuola e altri progetti educativi in più Istituti scolastici; servizi culturali come L’Atelier e la Batiboi Gallery; servizi di supporto alla genitorialità come l’home visiting e gli spazi neutri; servizi formativi con L’Academy (600 partecipanti da e in tutta Italia solo nel 2024) e progetti di welfare territoriale.
La nostra impresa è cresciuta nel tempo e oggi è capace di dare opportunità lavorative a 350 dipendenti con un fatturato che supera abbondantemente i 10 milioni di euro”.
Oggi ha deciso di festeggiare questi trent’anni all’insegna della cultura e guardando al futuro insieme agli altri attori con cui collabora: istituzioni, scuole, enti culturali e sistema cooperativo.
“Trent’anni sono un traguardo significativo – ha commentato Roberto Simoni, il presidente della Cooperazione Trentina. – Quando si festeggiano anniversari così importante è giusto raccontare tante storie, a partire dalla felice intuizione di Giuseppina Foffano che ha dato vita a La Coccinella, ma anche le tante storie venute dopo che, come un racconto corale, ci restituiscono la cooperativa che vediamo oggi”.
La celebrazione ha poi lasciato spazio a una riflessione su “Tempo e felicità” con il filosofo Pietro Del Soldà, filosofo, scrittore, autore e conduttore di programmi radiofonici. “Abbiamo deciso di festeggiare il nostro trentennale con un evento all’insegna della cultura – afferma Francesca Gennai, presidente della cooperativa - perché siamo profondamente convinti che sia lo strumento più potente per far star bene le persone: le porta a riflettere sul presente per guardare al futuro e crea uno spazio di leggerezza e di unione forte. A Pietro Del Soldà abbiamo chiesto una riflessione su “Tempo e felicità”.
Chi si occupa di educazione, infatti, si misura quotidianamente con queste due dimensioni. Educare significa riconoscere il valore del tempo individuale nella cura nella relazione e nell’apprendimento. Significa rispettare il diritto a tempi vuoti. Rispettare la voglia di silenzi e riconoscere il valore anche del tempo apparentemente privo di obiettivi. Il tempo quindi nelle sue molteplici sfaccettature è la dimensione che fa accadere le cose e forse la più importante permette alle persone di crescere e di poter diventare quello che vogliono. Occuparsi pertanto del tempo è occuparsi della felicità delle persone”.
E così alla lectio del professore è seguito un dialogo sul tema “Il tempo come condizione di felicità e di benessere” che ha coinvolto chi si occupa di educazione con ruoli e competenze differenti: dalla politica all’imprenditoria sociale, dalla pedagogia alla sociologia fino alla comunicazione.
Il confronto moderato da Flaviano Zandonai, sociologo che si occupa da oltre vent'anni di terzo settore e impresa sociale, è stato aperto da Silvana Buono, responsabile Area pedagogico-educativa della cooperativa La Coccinella, che ha posto l’attenzione sulla necessità di ascolto, delle famiglie e del territorio, come presupposto per il benessere. Tema ripreso da Elena Palma Silvestri, presidente del Consorzio La Rada di Salerno e vicepresidente del consorzio nazionale CGM, per la quale il benessere viene determinato anche dalle relazioni e, in particolare, dalla bellezza delle relazioni. Della dimensione pubblica della felicità ha parlato da Elisabetta Bozzarelli, vicesindaca e assessora alla cultura, sport e scuola del Comune di Trento, che ha ricordato come la sfida educativa debba coinvolgere tutta la comunità. Infine, Alessandro Ceschi, direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione, dopo aver ricordato come la felicità più autentica sia quella raggiunta insieme agli altri, ha affrontato il tema da un punto di vista organizzativo, evidenziando la correlazione tra tempo e benessere, inteso come stare bene in qualunque luogo.