DESENZANO DEL GARDA (Brescia) - Omicidio
Dori, avvenuto la sera del 2 ottobre a
Lonato del Garda, i militari del Nucleo Investigativo di Brescia e della Compagnia di Desenzano del Garda hanno
eseguito due fermi nei confronti della
madre, cittadina italiana 59enne, e del
figlio minorenne, 16 anni, della donna deceduta.
I provvedimenti sono stati emessi rispettivamente dalla Procura Ordinaria e per i Minorenni di Brescia, nei confronti delle persone, ritenute responsabili, in concorso tra loro, di tentato omicidio pluri-aggravato (in quanto commesso con armi e a seguito di premeditazione), detenzione illegale e porto abusivo di armi, minacce.

Nel corso delle indagini (consistite nella
raccolta di testimonianze, nella verifica delle immagini dei sistemi di video-sorveglianza, nelle attività di sopralluogo e repertamento della SIS del Comando Provinciale, coniugate con la tempestiva attività dei militari specializzati della 2°Sezione CYBER del Nucleo Investigativo di Brescia, dedito alle attività di contrasto dei reati informatici e all’analisi dei dispositivi digitali), sono state anche analizzate le copie forensi di alcuni smartphone tra i quali quello del predetto minorenne, accertando che: il
movente del delitto è riconducibile a motivi privati riguardanti un
dissidio tra famiglie di etnia sinti per questioni sentimentali che coinvolgono i rispettivi figli; il giovane ha preso parte alla sparatoria del 2 ott. scorso, riprendendo con il proprio smartphone le fasi salienti della stessa, consentendo di ricostruirne la dinamica.
In particolare, è stato documentato che il
giovane, con la madre e la nonna, si era recato in auto presso il
campo nomadi di Lonato Del Garda e lì (dopo aver sfondato il cancello di ingresso con l’auto), le due donne avevano esploso alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo di persone ivi presenti, tra le quali verosimilmente l’autore dell’omicidio che avrebbe risposto al fuoco con una pistola, colpendo mortalmente la donna.
Proseguono le indagini finalizzate alla compiuta ricostruzione della vicenda e alla individuazione dei responsabili. Gli arrestati sono stati tradotti rispettivamente presso la Casa Circondariale di Brescia-Verziano e l’Istituto Minorile Beccaria di Milano.