MANERBIO (Brescia) - I carabinieri della Stazione di Manerbio, durante un servizio di controllo, hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio un cittadino di origini marocchine di 28 anni, pluripregiudicato, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per altro procedimento a suo carico per reati in materia di stupefacenti, in quanto a seguito di perquisizione personale e dell’abitazione dove stava scontando la misura è stato trovato in possesso di 45 grammi di cocaina e denaro contante, tutto sottoposto a sequestro.

Nella circostanza, durante il controllo al sottoposto, la pattuglia dei Carabinieri di Manerbio e i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Verolanuova hanno notato sul tavolo del soggiorno un piatto con tracce residue di stupefacente. Il soggetto era risultato nervoso fin dalle prime fasi della verifica, tanto da indurre i militari ad approfondire il controllo.
L’uomo, all’esito della perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso del quantitativo di cocaina, nascosto sotto al divano del soggiorno, suddiviso in 44 dosi, nonché di un bilancino di precisione e la somma contante di settecentonovanta euro di illecita provenienza, tutto sequestrato.
La perquisizione è stata estesa anche ad altro cittadino marocchino, anch’egli noto alle forze dell’ordine per delitti in materia di stupefacenti, che al momento del controllo si trovava in casa con l’arrestato. Quest’ultimo, irregolare sul Territorio Nazionale, è stato denunciato in stato di libertà per concorso nel reato di detenzione ai fini di spaccio e per violazione delle norme sull’immigrazione. Il medesimo, terminata l’identificazione, è stato invitato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Brescia per la procedura di espulsione.
L’arrestato è stato tradotto in tarda mattinata odierna davanti al Tribunale di Brescia per la convalida e all’esito dell’udienza, l’arresto del 28enne è stato convalidato ed è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere in attesa del processo, rinviato a seguito della richiesta dei “termini a difesa”.