SAN CANDIDO (Bolzano) - Quello che a prima vista sembrava un normale sequestro di hashish si è rivelato, invece, un caso ben più grave e insidioso. Nel corso di un’operazione condotta il 18 agosto scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Candido hanno intercettato una sostanza stupefacente, suddivisa in dosi del peso complessivo di circa 65 grammi, il cui aspetto e confezionamento richiamavano in tutto e per tutto la resina di cannabis, sequestrata ad un lavoratore stagionale campano.
Le analisi successive hanno però svelato un contenuto sorprendente: non tutto hashish (quantificato in soli 38 grammi), bensì 27 grammi di oppio ad alta concentrazione di morfina, potente alcaloide appartenente alla famiglia degli oppiacei.
Il lavoratore stagionale campano è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bolzano, per la detenzione della sostanza stupefacente.
La vicenda assume particolare rilevanza per l’elevata pericolosità legata alla possibile confondibilità delle due sostanze. Un consumatore convinto di assumere hashish si sarebbe in realtà esposto agli effetti di un oppioide, con rischi immediati e potenzialmente letali.
Diversamente dai cannabinoidi, la soglia di rischio degli oppiacei è molto più bassa e il pericolo di overdose può presentarsi anche dopo un uso sporadico. I Carabinieri invitano la cittadinanza alla massima prudenza: in caso di malessere sospetto dopo l’assunzione di sostanze è fondamentale contattare senza indugio il numero di emergenza 112, poiché la tempestività dei soccorsi può risultare decisiva. I Carabinieri di San Candido ribadiscono il loro impegno costante contro il traffico di stupefacenti e sottolineano l’importanza della collaborazione della popolazione. La sicurezza collettiva – avvertono – passa attraverso informazione, vigilanza e responsabilità condivisa.