TRENTO. Il mercato immobiliare residenziale in provincia di Trento nel secondo trimestre 2025 evidenzia un
incremento delle transazioni con un
1.198 rispetto al trimestre precedente che ne aveva registrate
1.089. Il dato comparativo con lo stesso periodo del 2024 segna un
+0.50%. Il dato, elaborato dall’Ufficio provinciale – Territorio dell’Agenzia delle Entrate, è stato presentato oggi da FIMAA Trentino, la federazione degli agenti immobiliari aderente a Confcommercio, con il contributo del Collegio Notarile di Trento e Rovereto.

Nel dettaglio mensile l’andamento delle transazioni in Trewntini: aprile 2025: 385 atti (+4,62% su aprile 2024); maggio 2025: 416 atti (-5,45% su maggio 2024) e giugno 2025: 397 atti (-5,25% su giugno 2024). Rispetto al 2024 facendo una proiezione dell’andamento a fine anno siamo intorno ad un +2,46%.
"Siamo soddisfatti: il mercato ha retto bene, nonostante la scarsità di immobili disponibili e l’uscita dal ciclo di bonus edilizi – ha dichiarato
Severino Rigotti, presidente di
FIMAA Trentino –.
Il dato dell’Agenzia delle Entrate è significativo, ma lo è anche il fatto che oltre il 60% delle compravendite è passato attraverso agenzie immobiliari. Segno che le famiglie per la loro tranquillità si affidano sempre di più a operatori professionali e qualificati".
Gli stessi notai e istituti di credito sono più contenti se la documentazione per le transazioni è stata gestita dalle Agenzie immobiliari perché è priva di problematiche legate ad esempio a difformità catastali.
Rigotti ha aggiunto:
"Per vent’anni siamo rimasti fermi al 50%. Oggi invece abbiamo sfondato la soglia del 60%.
È un risultato storico, che dimostra come i cittadini riconoscano il valore del nostro lavoro per risolvere questioni delicate come conformità edilizie e catastali".
Anche Orazio Marco Poma, presidente del Collegio Notarile di Trento e Rovereto, ha confermato il buon andamento degli atti notarili nel secondo trimestre che con un +0,2% è in linea con quanto evidenziato nel secondo trimestre 2024. Il primo trimestre 2025 aveva segnato una crescita dell’11% su base annua. Tale percentuale così alta era però dovuta alla coda degli atti di fine 2024 che erano stati lasciati indietro e firmati nel nuovo anno per dare priorità alle transazioni che beneficiavano del bonus.
Va ricordato che "Il dato comprende non solo compravendite, ma anche donazioni, divisioni e atti societari. Si tratta quindi di un indicatore affidabile e complessivo dello stato di salute dell’economia immobiliare trentina", ha spiegato Poma.
"Se guardiamo agli ultimi due anni – ha detto Poma – registriamo una crescita continua: +0,9% nel 2024 e un ulteriore +0,2% nel 2025. Siamo a +1,1% rispetto al 2023. Nonostante le tensioni internazionali e l’aumento delle materie prime, il settore immobiliare e societario trentino gode di buona salute".
L’andamento del mercato immobiliare è fortemente condizionato dall’intervento delle banche che dovrebbe accompagnare l’acquisto. I mutui concessi negli ultimi anni infatti sono andati diminuendo.
Rigotti ha colto inoltre l’occasione per evidenziare alcune criticità del mercato immobiliare locale: "Solo in Trentino ci sono circa 4.000 alloggi sfitti. È stato stimato che nei prossimi 5 anni ne serviranno almeno 6.000 nuovi per rispondere alla domanda abitativa in parte anche espressa dai lavoratori che vengono assunti sul territorio. È un paradosso: chi cerca casa non trova, chi ha casa spesso la tiene chiusa".
Il presidente Rigotti ha anche richiamato l’attenzione sul tema mutui: "Molte famiglie – è stato spiegato – rinunciano all’acquisto perché le banche non riescono a coprire l’intero importo necessario. Se un immobile nuovo costa 300 mila euro, spesso la banca si ferma a 270 mila: la differenza diventa insostenibile. È soprattutto la prima casa dei giovani a risentirne".
Altro nodo critico, gli affitti: "Oggi un miniappartamento non scende sotto i 600-700 euro, un bilocale arriva facilmente a 1.200. Con stipendi medi di 1.500-1.600 euro, è chiaro che molte famiglie non riescono a sostenere questi costi. Così il mercato resta bloccato e i giovani non riescono né ad affittare né a comprare".