BRESCIA - Modesta flessione dell’export nel
2° trimestre 2025 (-0,6%), sulle imprese bresciane pesa la domanda in calo dei partner storici. Tra aprile e giugno di quest’anno le vendite all’estero sono state pari a
5.305 milioni, in flessione dello 0,6% sull’analogo periodo del 2024.Nei primi sei mesi del 2025, le esportazioni (pari a 10.382 milioni) hanno sperimentato una contrazione dello 0,2% sul 2024, con il saldo commerciale (3.898) che si attesta ai minimi dal 2020, secondo i dati Istat elaborati dal Centro Studi di Confindustria Brescia.
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ei primi sei mesi del 2025 l’ammontare complessivo dell’export made in Brescia si attesta a 10.382 milioni, sperimentando una contrazione marginale (-0,2%) sull’analogo periodo del 2024. Anche da questa prospettiva, la dinamica rilevata in provincia si caratterizza per una difformità nei confronti dell’andamento regionale (+2,8%) e nazionale (+2,1%). Per quanto riguarda le importazioni, nel periodo aprile-giugno esse sono state pari a 3.313 milioni (+3,2% tendenziale), mentre nell’intero primo semestre hanno raggiunto la cifra di 6.483 milioni (in aumento del 4,8% sul 2024). A seguito di tali evoluzioni, il saldo commerciale generato a Brescia e provincia ammonta a 3.898 milioni (il valore più basso dal 2020).
"Le dinamiche registrate nella nostra provincia in questi mesi rispecchiano il momento attuale: un sostanziale rallentamento della manifattura all’interno di un contesto macro che appare tutt’altro che soddisfacente – commenta
Maria Chiara Franceschetti, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Internazionalizzazione ed Ecosistema Imprese –.
La scarsa vivacità dell’industria a livello globale ed il crescente senso di instabilità tra gli operatori economici sono alimentati dalla profonda incertezza e dalle preoccupanti evoluzioni delle dinamiche geo politiche a cui stiamo assistendo. Il forte apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro (+7,7% tendenziale nel trimestre primaverile) non aiuta, poiché contribuisce a rendere meno competitive le nostre merci sui mercati extra comunitari. Il momento attuale, dunque, è certamente complesso, ma continuiamo a credere nella forza del Made in Brescia, che ha sempre dimostrato capacità di reazione anche nelle fasi più difficili.
Confindustria Brescia è convinta dell’importanza di ripensare i modelli economici e commerciali finora considerati stabili o consolidati e in quest’ottica, l’Ufficio Internazionalizzazione è a completa disposizione delle aziende associate per affrontare insieme le sfide globali".
Venendo ai principali mercati di destinazione dell’export bresciano, si rilevano, nei primi sei mesi dell’anno, generalizzate flessioni. In particolare, va segnalato il -5,0% delle vendite verso gli Stati Uniti, mercato che in questi anni ha fornito il contributo maggiore alla performance dell’export bresciano. La dinamica relativa al solo 2° trimestre 2025 segna un -4,4%, a conferma dell’impatto negativo dell’apprezzamento dell’euro sul dollaro sulle vendite destinate al mercato USA. Va ricordato che tale rilevazione è precedente all’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione Trump, sulle cui conseguenze dovremo aspettare i prossimi trimestri. All’interno dell’Unione Europea (0,0%) pesano le flessioni di Germania (-0,7%), Francia (-1,6%) e Spagna (-1,6%). Note positive provengono dal Regno Unito (+14,6%) e dall’India (+45,3%). Quest’ultimo mercato si sta confermando particolarmente interessante per le imprese bresciane, un aspetto certificato dal crescente interesse del Sistema Confindustria attraverso rilevanti iniziative di partnership. Tra i beni venduti all’estero, le variazioni più significative riguardano i prodotti alimentari e bevande (+10,3%) e prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+7,8%) Si tratta, tuttavia, di percentuali inferiori a quanto rilevato per le importazioni, che segnano rispettivamente +13,8% e +11,1%. All’interno dei comparti metalmeccanici, la metallurgia (+1,4%) è l’unico a crescere, a fronte dei cali rilevati fra i macchinari e apparecchiature (-4,3%), prodotti in metallo (-2,0%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-1,7%) e mezzi di trasporto (-0,4%). Nei primi sei mesi del 2025 Brescia si attesta al sesto posto della classifica delle province italiane per valore delle vendite all’estero, dietro Milano (29.867 milioni), Firenze (15.905), Torino (13.146), Vicenza (11.352) e Bergamo (10.819). Dal punto di vista del saldo commerciale manifatturiero, Brescia (4.692 milioni) si mantiene in terza posizione, alle spalle di Vicenza (6.273) e Modena (6.039). In generale, la flessione registrata nel territorio bresciano (-0,6%) appare in controtendenza ai numeri rilevati in Lombardia (+4,5%) e in Italia (+1,1%).