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I valori olimpici dall’ottica dei campioni Compagnoni e Thoeni

TRENTO - Chi se non due fuoriclasse dello sci italiano come Deborah Compagnoni e Gustav Thoeni le persone indicate per analizzare il valore sportivo dei Giochi Olimpici? Ha raccolto straordinari consensi l’incontro organizzato presso il Palazzo della Regione, all’interno del programma de Il Festival dello Sport, con protagonisti i due sciatori che complessivamente hanno vinto 7 medaglie olimpiche, ma pure il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Flavio Roda, oltre a Bruno Felicetti, che si è soffermato sullo stato dell’arte delle strutture della Val di Fiemme che ospiteranno le competizioni nordiche il prossimo febbraio, e Rainer Senoner, che invece avrà il compito con la sua squadre di mettere in cantiere i Campionati Mondiali di sci alpino del 2031 in Val Gardena.

Flavio Roda ha voluto approfondire l’imminente appuntamento a cinque cerchi: «Saranno delle Olimpiadi che si svolgeranno completamente sulle Alpi rispetto alle ultime edizioni, diffuse su territori collaudati e che avranno come venue località e strutture con una forte tradizione nei vari sport. Tutto ciò sarà garanzia di successo, ma soprattutto consentirà di creare un movimento sportivo anche negli anni successivi nelle 11 discipline olimpiche che la Fisi porterà a Milano Cortina.
Noi abbiamo fatto tutto il possibile per mettere nelle migliori condizioni i nostri atleti affinché possano essere competitivi» (da sinistra Claudio Arrigoni, Deborah Compagnoni, Gustavo Thoeni, Flavio Roda foto credit Daniele Paternoster Pat).

Possono i Giochi Olimpici cambiare la vita di un atleta? «A me è successo – ha raccontato Deborah Compagnoni che di medaglie d’oro ne ha vinte ben 3 nonostante i suoi tanti infortuni -. Dopo il primo successo ad Albertville in superG, e con l’infortunio al ginocchio del giorno successivo, per me si è aperto un percorso sportivo e non solo completamente diverso, che mi ha regalato gioie immense. Quello che si vive alle Olimpiadi è davvero speciale e io ho avuto la fortuna di fare da portabandiera a Lillehammer, di portare la torcia a Torino 2006, di vivere momenti bellissimi e di vincere ben 4 medaglie. Ma in tutti i partecipanti che ho incrociato la cosa più bella era come brillavano gli occhi per essere presenti. L’unico rammarico non aver avuto un’edizione in Italia, ma su questo non potevo farci nulla. Un messaggio ai giovani? Sognate sempre di arrivare in alto, ma praticate sempre sport, di qualsiasi genere. È uno stile di vita».

L’eterno Gustav Thoeni, oro in gigante a Sapporo 1972 e due volte argento sempre a Sapporo e quattro anni dopo ad Innsbruck, nonché vincitore di 4 Coppe del Mondo generali si è soffermato su come le Olimpiadi di Milano Cortina siano un’opportunità straordinaria per il mondo della montagna: «Nei prossimi mesi – ha commentato il campione di Trafoi – le Alpi italiane avranno una visibilità importante in tutto il mondo, e grazie ai tanti lavori di ammodernamento degli impianti e delle piste, come in tema viabilità e innovazione, lasceranno una legacy significativa per le generazioni future. La montagna ha bisogno di essere curata e tutelata rispettando l’ambiente, ma ha anche necessità del turismo, che necessariamente dovrà essere regolato e proposto meglio. Questa è la nuova sfida anche dopo le Olimpiadi».
Ultimo aggiornamento: 12/10/2025 00:20:12
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