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Caccia sui valichi montani, via libera dal Consiglio regionale

Il provvedimento

MILANO - Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato a maggioranza (con voto a scrutinio segreto) alla proposta di atto amministrativo (PDA) della Giunta, approvata dalla Commissione Agricoltura, che individua i 23 valichi montani con divieti e limitazioni alla caccia. Tra i 23 valichi e ci sono anche il Tonale e il Crocedomini.

I 23 valichi in cui l’attività venatoria sarà off limits sono stati individuati, in attuazione dell’articolo 15 della legge n. 131 del 12 settembre 2025 (Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane), nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia e Sondrio: Bocchetta di Chiaro (Como/Sondrio); Passo del Giovo (Bergamo/Brescia); Passo della Manina (Bergamo); Passo Portula (Bergamo); Passo Val Sanguigno (Bergamo); Passo Cà San Marco (Bergamo/Sondrio); Giogo della Presolana (Bergamo/Brescia); Passo del Vivione (Bergamo/Brescia); Passo delle Portole (Brescia); Passo della Berga (Brescia); Passo della Spina (Brescia); Monte Crestoso (Brescia); Monte Frà (Brescia); Passo della Puria (Brescia); Passo Scarpapè (Brescia); Passo del Tonale (Brescia); Passo di Crocedomini (Brescia); Monte della Piana (Brescia); Malga Mola (Brescia); Valico di Capovalle (Brescia); Passada (Bergamo/Lecco); Passo della Crocetta (Bergamo); Passo del Giovà (Pavia).

Il documento approvato individua 23 valichi montani (rispetto ai 475 attuali) – distribuiti tra le province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia e Sondrio – nei quali l’attività venatoria sarà comunque consentita secondo criteri chiari e uniformi. In alcuni casi la caccia rimane vietata (come nei valichi già ricompresi in oasi di protezione o foreste demaniali), mentre in altri è consentita con limitazioni precise, sempre nel rispetto delle norme europee e nazionali.

I valichi individuati, nelle aree poste entro il raggio di 1000 metri dal loro centro, i corridoi attraversati da milioni di uccelli migratori, saranno soggetti a divieti o a limitazioni differenziate in base al contesto ambientale. Dove già presenti oasi di protezione, Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC), aree naturali protette o Zone di Protezione Speciale (ZPS), si applicheranno le norme di tutela vigenti; negli altri casi saranno valide le disposizioni previste dalla normativa regionale e nazionale in materia e dalle prescrizioni del calendario venatorio. Lo scorso maggio una sentenza del TAR aveva vietato la caccia su 475 valichi montani lombardi (oltre 90.000 ettari di territorio).

Il relatore Carlo Bravo (Fratelli d’Italia) ha sottolineato l’importanza di restituire ai cacciatori, con questo provvedimento, “regole certe e coerenti con la legge nazionale, eliminando ogni dubbio interpretativo e garantendo continuità alla tradizione venatoria nelle nostre montagne.
Chi opera nel settore e rischiava di veder paralizzata la propria attività chiedeva alla politica un quadro normativo privo di incertezze. Questo è quello che abbiamo fatto approvando la proposta di atto amministrativo della Giunta regionale”.
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Nel corso del dibattito la maggioranza ha respinto la pregiudiziale presentata da Massimo Vizzardi (Gruppo Misto) in cui si chiedeva la “non trattazione” della proposta di atto amministrativo ai sensi dell’art 73 del Regolamento del Consiglio regionale in quanto l’iter di presentazione della PDA ha presentato diverse violazioni regolamentari.

I Gruppi consiliari del PD, del Movimento 5 Stelle, del Patto Civico e del Gruppo Misto hanno abbandonato l’Aula non partecipando alla votazione, mentre il Gruppo Lombardia Migliore non ha partecipato alla votazione pur restando in Aula.

"“Con l’approvazione odierna del Consiglio regionale, nonostante il vergognoso ostruzionismo dei partiti di sinistra (in particolare PD e 5 Stelle) che hanno cercato in tutti i modi di bloccarne l’approvazione, abbiamo finalmente messo ordine su una questione che da anni generava incertezze: i valichi montani interessati dalle rotte migratorie. Un provvedimento atteso, che recepisce le novità introdotte dalla legge nazionale del 12 settembre e consente di superare le contraddizioni che rischiavano di esporre la Lombardia a nuovi contenziosi”, dichiara il consigliere regionale Floriano Massardi (Lega), presidente della Commissione Agricoltura, montagna e foreste. “Questa decisione – prosegue Massardi dà certezze ai cacciatori e riconosce il valore delle nostre comunità montane, che da sempre vivono il rapporto con l’ambiente in maniera equilibrata. Non è una concessione, ma un atto di chiarezza normativa che permette di coniugare tutela ambientale, tradizione venatoria e rispetto delle regole.”

"La PDA 27 è un provvedimento equilibrato che concilia la salvaguardia dell'ambiente con il diritto di praticare l'attività venatoria in un contesto normativo solido e coerente. Le sue disposizioni definiscono i valichi montani e stabiliscono le limitazioni necessarie, applicando le tutele già in vigore nelle aree protette - ha sottolineato il Consigliere regionale Diego Invernici (FdI) -. Ringrazio l'assessore all'Agricoltura e Sovranità alimentare Alessandro Beduschi per il grande impegno dimostrato nel portare a compimento questo importante obiettivo”, conclude Invernici. “Noi di Fratelli d’Italia continueremo a stare al fianco dei cittadini e a difendere le loro tradizioni, con serietà e pragmatismo, contro chiunque voglia impedire il buon funzionamento delle nostre istituzioni”.

Ora la pubblicazione sul BURL (Bollettino ufficiale della Regione) così da poter consentire l'inizio della caccia sui valichi già da sabato 27 settembre.
Ultimo aggiornamento: 25/09/2025 00:05:42
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