Darfo - Secondo appuntamento del 2017 per i soci Panathlon e serata interessante ed emozionante. Protagonista Rinaldo Marioli e le storie dello sleddog, la disciplina sportiva che vede gli animali (i cani in questo caso) in stretta simbiosi con l’essere umano.
Presentato dal socio Massimo Putelli, Rinaldo Marioli ha tenuto banco per circa un’ora e mezza raccontando lo sleddog con passione ed entusiasmo, rispondendo anche alle numerose domande dei soci convenuti al ristorante Aprica di Boario Terme. Presenti alla serata anche Matteo Marioli, Salvatore Fogliano, altro protagonista dello sleddog, e il cane Keith, maschio husky, 9 anni, ‘ora in pensione ma ancora con tanta voglia di correre’, come lo ha descritto Rinaldo.
La serata ha visto presentare da parte del relatore le diverse categorie dello sleddog (pulka, dog scooter), la situazione italiana ed internazionale, i tipi di cani più adatti alle piccole o lunghe distanze, la presentazione dell’attrezzatura, il clima delle gare, le amicizie nate e conservate tra gli atleti.
Ma andiamo con ordine: Marioli ha dapprima spiegato che lo sleddog (conduttore più slitta più cani) nasce nei paesi nordici come esigenza per il trasporto delle merci e solo negli ultimi decenni si è sviluppato come attività sportiva su neve ma anche su terra. ‘La situazione italiana è un po’ precaria: un centinaio di musher – i guidatori dei cani da slitta - divisi in una quarantina di gruppi per cui c’è quasi una partecipazione individuale alle diverse iniziative. Siamo ancora agli inizi, c’è stata una sola gara su neve peraltro su distanza limitata, altre gare si disputano su terra ma nell’ordine dei 5-6 chilometri’. Appena si passano le Alpi lo scenario cambia: ‘All’estero, soprattutto in Nord Europa si organizzano tante gare, la più importante alla quale abbiamo partecipato negli ultimi anni è la Polar Distans a Sarna in Svezia, una gara di 160 chilometri. Io ho partecipato dal 2012 ad oggi e ho avuto l’onore di stare sul podio in tutte le edizioni. E’ uno sforzo intenso, difficile, problematico per le tante variabili che ci sono: innanzitutto i cani che possono star male – una sacca sulla slitta è sempre presente per l’eventuale trasporto di un animale affaticato o ferito -, oppure il clima, le tempeste di neve.