Infatti, si è individuato il sito del Castrum Darvi (Castello di Darfo) per tanto tempo identificato con la Rocca di Montecchio. Una scoperta che apre la strada a nuovi studi e rilettura della storia darfense".
"Ciò è stato possibile grazie anche al fatto che, finalmente, l’Archivio Storico Comunale sta per essere messo in gran parte a disposizione per la consultazione, anche sul web, dopo il lavoro di schedatura condotto tra il 2016 e l’inizio del 2017 a cura dell’archivista Antonio Piscitello", dichiara Alberto Bianchi, ricercatore e autore del volume.
"L’apertura degli archivi doveva essere necessariamente preceduta da un riordino e reinventariazione per essere fruibile –aggiunge l’Assessore di partita, Osvaldo Benedetti- per questo abbiamo colto l’opportunità di un contributo regionale di quasi il 50% per valorizzare i complessi archivistici dell’Antico Regime, patrimonio del Comune che costituiscono un tesoro prezioso per la storia delle nostre comunità".
Un arricchimento, dunque, sotto il profilo storico, ma anche quello documentale che consentirà a studenti, studiosi, estimatori di storia di accedere a materiali fino ad ora inaccessibili e disordinati. "Inoltre, la trascrizione e ricostruzione topografica dell’Estimo Veneto (cioè il disegno della cartografia che manca al documento originale) hanno configurato un sistema che fornisce la documentazione delle attività umane del territorio del comune –continua l’autore Alberto Bianchi- amplificando la quantità di dati disponibili".
Una azione coordinata che esprime una volontà forte della Giunta Mondini di mantenere saldo il riferimento alla cultura locale e del territorio e continuare a descrivere un più ampio disegno pluriennale di conoscenza e valorizzazione della città, in tutte le sue espressioni, passate, presenti e future.