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Sequestrati oltre 9mila prodotti contraffatti in Alto Adige

Il bilancio di Ferragosto della Guardia di Finanza

BOLZANO - In concomitanza con il ponte di ferragosto e con l’incremento di presenze turistiche in tutto l’Alto Adige, il Comando Provinciale della Guardia di finanza di Bolzano ha pianificato mirati servizi straordinari di controllo economico del territorio e contrasto ai traffici illeciti, con un incremento delle pattuglie su tutto il territorio provinciale, a presidiare i valichi di confine, i centri storici e i passi montani, con l’impiego dei militari dei reparti territoriali e delle Stazioni di Soccorso Alpino e l’ausilio “dall’alto”, garantito dagli elicotteri della Sezione Aerea di Bolzano.

In tale contesto, i Baschi Verdi del Gruppo di Bolzano hanno eseguito un controllo presso un’attività commerciale all’ingrosso dell’oltradige, rinvenendo e sequestrando circa 6mila prodotti, che riportavano il marchio contraffatto “UNESCO”.

Si tratta di piccoli manufatti (tazze e tazzine da caffè, sottopiatti e sottobicchieri, tovagliette in plastica e borse in canapa) destinati ad essere venduti nei negozi di souvenir, realizzati in Cina, sui quali l’azienda controllata applicava serigrafie raffiguranti i tipici paesaggi montani altoatesini, corredati dalle diciture “Dolomiti” e “UNESCO”.

Le verifiche eseguite dalle Fiamme Gialle hanno evidenziato che la società era sprovvista di autorizzazione all’utilizzo a fini commerciali di tale ultimo acronimo, che risulta tutelato da diritti di proprietà intellettuale e registrato presso l’OMPI, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà intellettuale.

A conclusione del controllo che ha portato, come detto, al sequestro di 6mila prodotti, il titolare dell’azienda è stato denunciato a piede libero per il reato di contraffazione. Analoga attività è stata portata a termine, nell’ambito del dispositivo provinciale, dai militari della Compagnia di Merano.

Il controllo ha riguardato un negozio di souvenir e articoli da regalo del centro cittadino, dove i finanzieri hanno rinvenuto oltre 3 mila pashmine che riportavano l’etichettatura “100% silk”. Le analisi chimiche condotte sui prodotti, eseguite con l’ausilio dei tecnici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno tuttavia rivelato che il tessuto utilizzato non era composto da pregiata seta, ma da fibre di poliammide e poliestere. Il titolare è, pertanto, stato denunciato per frode nell’esercizio del commercio.

Le violazioni accertate traggono in inganno i consumatori, convinti di acquistare prodotti originali o con determinate caratteristiche e ledono il principio di libera concorrenza. Chi le commette, infatti, è in grado di praticare prezzi di vendita più competitivi rispetto a quei produttori che, nel pieno rispetto della normativa di settore, si fanno carico dei costi per il regolare utilizzo di marchi e brevetti registrati, corrispondendo i dovuti diritti di sfruttamento della proprietà intellettuale.

Spesso, poi, i prodotti contraffatti si rivelano pericolosi per la salute dei consumatori: questo è quanto emerso nei giorni scorsi dalle risultanze delle analisi di laboratorio su alcuni campioni di giocattoli sequestrati dalle Fiamme Gialle nel periodo di halloween dello scorso anno, perché privi del marchio CE. Quei giocattoli sono risultati non sicuri e potenzialmente dannosi per i bambini, circostanza che ha comportato la denuncia di 4 imprenditori, che avevano importato quei prodotti dalla Cina, poi messi in vendita sul territorio provinciale. Le operazioni concluse nei giorni scorsi si inquadrano nel più ampio contesto della tutela del mercato dei beni e servizi e, in particolare, della produzione industriale e commerciale italiana, volano di crescita strategico per il nostro Paese.
Ultimo aggiornamento: 18/08/2025 10:55:19
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