TRENTO - Accolti questa mattina nella sede della Provincia autonoma di Trento
28 nuovi dipendenti provinciali in servizio a partire dal mese di
agosto.
In prevalenza neoassunti, con i concorsi nei diversi inquadramenti (funzionari, coadiutori e assistenti amministrativi, operai) e con età media di 39,25 anni, le nuove leve entrano nella grande macchina amministrativa
provinciale, composta da
5.276 tra lavoratrici e lavoratori (età media 49,74 anni).

Per loro un momento di accoglienza alla presenza del vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca
Achille Spinelli, che ha confermato l’impegno sulle politiche di assunzione e l’importanza del servizio pubblico per le sfide di un territorio autonomo, che comprendono l’innovazione come dimostra la recente adozione delle linee guida in materia di intelligenza artificiale.
Presenti inoltre, per portare i propri contributi nel momento di formazione, la dirigente del Servizio personale
Maria D’Ippoliti, il dirigente del Servizio libro fondiario e catasto
Diego Castelli, per la Fondazione Museo storico del Trentino il direttore
Giuseppe Ferrandi e il ricercatore
Davide Leveghi.
“Le politiche di assunzione sono fondamentali per la crescita della pubblica amministrazione provinciale, quel ‘sistema Trentino’ che rappresenta la complessità e ricchezza dei tanti mondi che compongono il nostro territorio e che si riconoscono nella Provincia autonoma di Trento” così il vicepresidente Spinelli, che nel dare il benvenuto ai nuovi dipendenti - nel 32esimo incontro di accoglienza dal 2022 -
ha sottolineato l’importanza dell’esperienza anche pregressa, nel settore pubblico e privato, portata da ciascuno. “Rappresentiamo una grande macchina amministrativa al servizio di un territorio che ha saputo crescere, partendo dai livelli di povertà e dall’economia di sussistenza degli anni ’50, mentre oggi è chiamato a vincere la sfida della competitività e dell’innovazione. In questo percorso, il settore pubblico è in prima fila, come testimoniano anche le recenti decisioni adottate in materia di intelligenza artificiale a supporto dell’attività della Provincia”.
“Ora - ha aggiunto Spinelli rivolto ai partecipanti -
tocca a voi.
Sono certo che si apre un percorso che darà soddisfazione reciproca, nel quale potrete trovare molte opportunità di crescita umana e professionale, dando un contributo a tutto il sistema”.
La parola è passata al dirigente Diego Castelli, che ha illustrato la realtà del Servizio Libro fondiario e catasto portando anche la propria esperienza all’interno della Provincia autonoma di Trento. “Questo momento è importante per voi ma anche per la Provincia autonoma di Trento, che si arricchisce di nuove forze e di nuove energie” ha detto ricordando le opportunità di crescita professionale all’interno del settore pubblico provinciale. Ha quindi condiviso una riflessione appresa all’inizio della propria attività: “Svolgere un servizio pubblico, così mi disse il mio primo direttore quando cominciai il mio lavoro in Provincia - ha concluso Castelli -, significa essere a servizio di tutti ma servi di nessuno. Un insegnamento che trovo molto attuale”.
“Siamo, come è stato detto, al servizio della collettività. Il compito della pubblica amministrazione è generare valore pubblico, ovvero favorire lo sviluppo economico e sociale e il benessere del territorio”, ha precisato la dirigente del Servizio per il personale Maria D’Ippoliti, che ha fornito ai presenti una panoramica sui doveri e sul ruolo dei dipendenti pubblici, assieme ad un inquadramento della Provincia autonoma di Trento, con le sue peculiarità e responsabilità che derivano dalle competenze di autogoverno. Ha quindi illustrato l’organizzazione del sistema pubblico provinciale (uffici, servizi, dipartimenti, agenzie, umse, umst) e in generale del sistema territoriale, anche in relazione alla cornice nazionale e delle collaborazioni in atto con altri territori, in particolare attraverso Euregio, Arge Alp e Eusalp.
Giuseppe Ferrandi ha fornito una prospettiva sul cammino in corso dell’Autonomia a partire dall’accordo De Gasperi-Gruber del 1946, dal primo Statuto di Autonomia nel 1948 e quindi dal Secondo Statuto (che ha assegnato maggiori competenze alle Province autonome), di cui il 5 dicembre prossimo ricorrono i 53 anni dall’entrata in vigore: “L’Autonomia è un elemento che per sua natura non può mai essere statico, ma che è sempre in aggiornamento e revisione continua. È un valore che vive nella cultura e nella pratica quotidiana: ad avere questa responsabilità sono sì i decisori politici, ma anche l’apporto del mondo tecnico e amministrativo è fondamentale. In questo senso il contributo di ciascuno di voi è importante”.
La mattinata si è conclusa con la visita alla mostra permanente “La Provincia si racconta” nel palazzo di piazza Dante, curata dalla Fondazione Museo storico del Trentino, che ha l’obiettivo di “raccontare” la storia, il presente e il futuro dell'istituzione Provincia autonoma di Trento. Ad illustrarne i contenuti Davide Leveghi, ricercatore della Fondazione Museo storico del Trentino.