BORNO (Brescia) - Sopralluogo sulla frana di Lovareno, studi dei geologi e definizione del progetto esecutivo. Questa mattina l'assessore regionale
Simona Tironi, il sindaco di Borno
Matteo Rivadossi, il geologo
Luca Albertelli e il tecnico
Alberto Belfiore, con i responsabili del
Consorzio Forestale, hanno raggiunto la zona della frana per una verifica sul luogo del dissesto che vede lo scivolamento a valle di una parte del versante su cui transita la più importante strada di servizio alla montagna, quella verso il lago di Lova, le malghe e i rifugi.
Regione Lombardia ha finanziato la sistemazione della frana del
Lovareno e oggi, con il sopralluogo dell’assessore regionale
Simona Tironi, mentre l’assessore
Gianluca Comazzi (che per impegni istituzionali non ha potuto essere presente) ha inviato un videomessaggio di vicinanza e sostegno, è stato confermato l’impegno di Regione Lombardia con
2 milioni 900mila euro.
Per il dissesto della zona, lo scorso autunno il sindaco di Borno,
Matteo Rivadossi, ha firmato l'ordinanza di chiusura della strada, e oltre alle auto è vietato il transito di escursionisti, e ora sono stati individuati due interventi: il primo in via d’urgenza per consentire la riapertura della strada e il ripristino del transito; il secondo che utilizzerà in maniera puntuale i dati ottenuti dallo studio in corso affidato al geologo
Luca Albertelli, servirà alla messa in sicurezza definitiva del versante.
"Per noi - spiega l'assessore regionale
Simona Tironi (
nel video) - questo è un territorio importante per il turismo, sono arrivate le risorse ministerali per il dissesto idrogeologico e le abbiamo subito deliberate per il Comune di Borno, che ora può inizaire con il progetto e avvio del cantiere dell'opera così da mettere in sicurezza il sito e la riapertura della strada". "Inoltre - aggiunge l'assessore Simona Tironi -
stiamo mettendo a punto un piano per le nostre montagne, attenzione particolare e un programma di prevenzione delle nostre montagne, per eivtare i rischi e le chiusure di strada.
Queste azioni le stiamo portando avanti con l'assessore Comazzi così da arrivare - quando possibile - prima e non post evento".
"A Borno - conclude l'assessore regionale Tironi - abbiamo fatto rete con il Ministero, la Comunità montana di Valle Camonica e Comune di Borno e in breve tempo abbiamo messo a disposizione risorse per una località molto importante per il turismo bresciano e lombardo".
Il sostegno di Regione Lombardia è indirizzato proprio sulle 2 tipologie di intervento: da un lato, con l’ordinanza di Protezione civile, Regione Lombardia ha destinato i fondi ministeriali dedicati alla risoluzione dei dissesti idrogeologici, stanziando 600.000 euro per l’intervento urgente, mentre un milione e 900mila euro sono i fondi stanziati per la risoluzione definitiva del problema. Sempre da Regione, qualche settimana fa è stato finanziato, anche un intervento complementare dell’importo complessivo di 400.000 euro destinato all’area sovrastante e contigua al nucleo principale della frana.
"Quest'area - ha spiegato il sindaco Matteo Rivadossi (nel video) - anch’essa dissestata dal 2023, andrà messa in sicurezza perché non costituisca un nuovo punto d’innesco di potenziali cedimenti". "Nel novembre scorso - prosegue il sindaco di Borno - ho firmato l'ordinanza di chiusura della strada perché non c'erano più le condizoni di sicurezza e adesso che abbiamo ottenuto un finanziamento di quasi 3 milioni di euro avviamo la messa in sicurezza di questo versante, che è importante per il nostro paese e l'altopiano del Sole: ringraziamo Regione Lombardia per la vicinanza concreta".
A seguito della chiusura era stato subito attivato uno studio geologico approfondito per capire meglio le dinamiche dello scivolamento del versante, un centimentro al giorno era lo spostamento dello scorso dicembre, e quali potessero essere i possibili ambiti di intervento.
"Oggi - conclude il
sindaco di
Borno - abbiamo un quadro più chiaro, che ci serve a risolvere il problema alla radice e non a mettere nuove pezze ad un problema che si trascina da anni”.
“Il motore è l’acqua - ha confermato il geologo
Luca Albertelli -
ora procediamo con le indagini per capire come circola in profondità, da dove arriva e come possiamo intercettarla. Poi studieremo il tipo di intervento”. La prima fase si chiuderà già a fine settembre.