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Terziario, Unione e sindacati firmano gli accordi territoriali in Trentino

Trento - Detassazione dei premi di produttività e servizi di welfare, contratti a tempo determinato nelle località turistiche e integrativo territoriale di secondo livello: sono questi i tre accordi siglati da Confcommercio Trentino e da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil relativi al contratto del commercio e dei servizi.


accordiAlla conferenza stampa hanno partecipato il presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort, il vicepresidente, con delega ai rapporti sindacali, Marco Fontanari, la responsabile dell’Ufficio relazioni sindacali e lavoro Giannina Montaruli, il consulente l’avvocato Ivan Albertie il mediatore provinciale Marco Giovannacci.


Gli accordi
La firma di questa mattina è l’esito di un lavoro durato oltre un anno e mezzo e riguarderà circa 40 mila lavoratori e 20 mila aziende del Trentino che operano nel mondo del commercio al dettaglio, all’ingrosso, nella distribuzione e nei servizi.


Il primo accordo crea le condizioni per l’applicazione della detassazione (al 10%) alle aziende che erogano premi di produttività, che potranno essere erogati ai lavoratori – al raggiungimento di una serie di obiettivi individuati attraverso indicatori di performance aziendale – anche sotto forma di buoni welfare. Confcommercio Trentino ha già aderito alla piattaforma di welfare aziendale Tre Cuori che consente un utilizzo virtuoso dell’intero sistema, anche a favore del territorio.


Il secondo accordo consentirà alle imprese che operano nei comuni a prevalente economia turistica (quelli individuati già nella legge provinciale che disciplina le attività commerciali, la cosiddetta “Legge Olivi” n. 17/2010) di superare le limitazioni previste dal Decreto Dignità sui contratti a tempo determinato, dando la possibilità alle imprese di poter riattivare contratti a termine con lavoratori con cui hanno già avuto esperienza nelle precedenti stagioni; è prevista un’indennità di stagionalità pari al 6% sulla retribuzione oraria del lavoratore.


Il terzo è un accordo territoriale, di secondo livello, prevede un elemento premiante per i lavoratori in ragione del loro indice di presenza in azienda che può arrivare fino a 250 euro lordi all’anno e si applica per i tassi di assenza inferiori al 20%. L’accordo prevede inoltre la maggiorazione per domeniche e le festività (8 e 26) di dicembre con un 30% che si somma all’altro 30% già previsto dalla contrattazione nazionale.


«Si tratta – spiega il presidente Giovanni Bort nel corso della conferenza stampa – di un passo significativo nei rapporti tra imprese e sindacati, che mi auguro possa proseguire e portare altri buoni frutti. Esprimo senz’altro la soddisfazione di Confcommercio Trentino per questi accordi che mirano a rafforzare l’economia trentina nel suo complesso».


«Dopo molti anni di assenza – commenta il vicepresidente Marco Fontanari con delega ai rapporti sindacali – oggi abbiamo siglato questa intesa che ha comportato diversi mesi di lavoro ma che, alla fine, ci ha permesso di ottenere un risultato significativo. Sono presenti elementi incentivanti che mirano a dare il giusto peso ad un contesto aziendale sano e orientato alla crescita. Siamo certi che a scrivere le sorti di un’impresa è sì l’imprenditore ma l’apporto dei collaboratori è decisivo. Ci auguriamo che questa stagione di rapporti sindacali possa proseguire, magari anche in direzione di una rivisitazione del costo del lavoro: il cuneo fiscale in Italia è eccessivamente elevato e si traduce in un costo del lavoro altissimo per le aziende che non ha corrispondenza nel salario netto del lavoratore. Riducendolo riusciremo ad immettere nell’economia nuove e maggiori risorse per avviare un ciclo di crescita positivo».


«Altri ambiti di intervento – ha sottolineato Giannina Montaruli – importanti, previsti dall’accordo di 2°, livello riguardano la formazione continua e l’alternanza scuola-lavoro.

Come Confcommercio Trentino crediamo molto nella sensibilizzazione verso questi temi: con la firma di oggi avremo la possibilità di promuovere congiuntamente il posizionamento delle risorse disponibili dei fondi paritetici per realizzare interventi formativi diversificati e maggiormente rispondenti alle esigenze di lavoratori e imprenditori e di portare avanti la diffusione di una cultura di maggiore dialogo tra imprese e scuole, valorizzando le buone prassi anche attraverso l’istituzione anche del marchio “Azienda formativa”».


Commento di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs


E' stato firmato questa mattina da Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs con Confcommercio il primo contratto integrativo provinciale per il comparto terziario. L'accordo riguarda 40mila addetti in tutta la provincia e 22mila aziende. “Un accordo storico” per i segretari provinciali delle tre categorie, Roland Caramelle, Lamberto Avanzo e Walter Largher che da anni lavorano a questa intesa “che rappresenta comunque per noi non un punto di arrivo, ma un importante punto di partenza per aprire nuovi tavoli di contrattazione integrativa negli altri comparti, come il turismo e il multiservizi”.


Fino a questo momento era stato siglato solo un contratto nel 1986 per l'indennità di malattia con Confcommercio; intesa peraltro disdettata dall'associazione di categoria. Da qui la soddisfazione dei sindacati. “Quella di oggi è la dimostrazione che si possono costruire anche tra le difficoltà buone relazioni industriali. Abbiamo trovato una sintesi che porta anche aumenti fissi nelle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici”, sottolineano i tre segretari facendo notare come sulla quota fissa, al contrario, si stia proprio giocando un duro braccio di ferro con Sait che ha disdettato l'integrativo aziendale.


Nel dettaglio quello di questa mattina è un accordo quadro che comprende intese specifiche su alcuni punti. La prima riguarda la maggiorazione domenicale e festiva, sei giornate in tutto, per dicembre: ai lavoratori verrà riconosciuta una maggiorazione del 60 per cento. Si tratta di un accordo con valenza retroattiva, a partire dal 1° dicembre di quest'anno. Sindacati e Confcommercio hanno inserito nell'accordo anche una presa di posizione politica in cui dicono no alle aperture festive illimitate e chiedono che la loro regolamentazione torni in capo ai territori, modificando l'attuale legge nazionale.


C'è poi l'intesa sul premio di produttività: ai lavoratori verranno riconosciuti almeno 250 euro lordi annui al raggiungimento di precisi obiettivi, tra cui premio presenza, fatturato etc.. Il premio legato agli obiettivi, così come previsto dalla normativa, avrà una tassazione agevolata aumentando il vantaggio economico per i lavoratori. Questa parte di salario sarà corrisposta a marzo 2020 per l'annualità 2019.


L'ultimo accordo è quello relativo al riconoscimento della stagionalità anche per le imprese del commercio che operano in comuni ad alta attrattività turistica. “E' un punto importante che ci permette di tutelare i lavoratori a tempo determinato, che di fatto operano come stagionali – spiegano i sindacalisti - e che in base a quanto previsto dal decreto Di Maio si troverebbero disoccupati dopo 12 mesi di contratto. Ne hanno un vantaggio anche le aziende che possono contare su un rapporto di lavoro che valorizza la professionalità e l'esperienza degli operatori. I lavoratori hanno tutele occupazionali e un riconoscimento economico”. Per questi dipendenti è prevista anche una maggiorazione del 6% della paga lorda oraria. Questi criteri non si applicano ai comuni lungo l'asta dell'Adige, che non rientrano tra quelli ad alta attrattività turistica e dunque non hanno un'attività stagionale, per evitare abusi a danno dei lavoratori. L'accordo ha una durata triennale a partire dal 1° gennaio del 2019.


Contratto integrativo del terziario: l'assessore Spinelli un accordo importante per il Trentino
Soddisfazione da parte della Provincia per l’accordo sottoscritto da sindacati e Confcommercio. L’assessore Achille Spinelli: “La firma del contratto integrativo territoriale del terziario, che interessa circa 22.000 piccole aziende e 40.000 lavoratori, è un risultato importante per il Trentino. Al centro vi sono i temi della produttività, della flessibilità e delle relative maggiorazioni salariali, rispetto ai quali sono state concordate condizioni migliorative rispetto a quanto previsto dalla disciplina nazionale. L’accordo di oggi segna l’inizio di un nuovo corso delle relazioni aziendali in questo settore, dove da ormai troppi anni non venivano firmati accordi integrativi e mai ne erano stati firmarti di questa portata. L’impegno, anche da parte della Giunta provinciale, è di far sì che non rimanga isolato, nella convinzione che la contrattazione integrativa territoriale e la concertazione con le parti sociali sono strumenti importanti per il futuro dell’economia trentina”. Con queste parole l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli ha commentato la firma, stamani, da parte di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Confcommercio, del primo contratto integrativo provinciale per il comparto terziario.
“E’ un accordo equilibrato ma forte – ha detto ancora Spinelli - che coniuga le esigenze di flessibilità delle imprese con una maggiore attenzione alla qualità del lavoro. Le stesse erogazioni economiche, diversificate a seconda delle tipologie contrattuali, redistribuiscono la ricchezza prodotta dal territorio secondo logiche meritocratiche, e concorrono di fatto ad accrescere la produttività delle piccole imprese coinvolte”.

Ultimo aggiornamento: 08/12/2018 00:23:16
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