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Sostegno ai Comuni trentini che gestiscono nidi d’infanzia

Approvata la mozione Bosin (Patt)

TRENTO - Potenziare il sostegno ai Comuni che gestiscono nidi d’infanzia: unanimità sulla mozione dell’esponente del Patt, Maria Bosin, che dopo una riscrittura d’accordo con l’assessore Giulia Zanotelli, impegna la Giunta ad avviare con le prossime manovre finanziarie Pat e in condivisione con il Cal, un percorso di analisi per la revisione dei trasferimenti ai Comuni relativi ai servizi socio-educativi per la prima infanzia.

Si chiedere di tenere in conto le elevate differenze attuali nelle politiche tariffarie dei Comuni; il budget complessivo stanziato, che deve considerare le nuove strutture di asilo nido finanziate dal Pnrr e anche gli oneri che derivano dai rinnovi contrattuali del personale.
Chiara Maule ha lamentato che questo dispositivo finale del testo depotenzia purtroppo la mozione, con troppe modifiche che introducono condizionali sulle cose da fare.
Francesca Parolari: c’è già la mozione n.
158 del 2025 che chiede alla Giunta l’accesso universale e tendenzialmente gratuito al servizio di nido e il testo Bosin purtroppo non ne accenna (un limite questo che la consigliera proponente ha riconosciuto, spiegando che la gratuità del nido come obiettivo tendenziale è davvero un tema importante).
L’assessora Giulia Zanotelli ha evidenziato l’importanza ineludibile dei servizi conciliativi, ha ricordato che i Comuni hanno diverse capacità finanziarie e concluso che la proposta emendativa sul testo della mozione non è debole, è realistica. Emanuela Brunet ha condiviso che i bambini devono essere accolti nei nidi alle stesse condizioni su tutto il territorio provinciale.
Paola Demagri: assessora, vanno bene i piedi per terra, ma senza arretrare – ha detto la consigliera – sull’effettività delle politiche per la famiglia e la natalità. Christian Girardi: è opportuno che nel riparto dei fondi Pat si tenga anche conto dei territori che hanno investito forte sui servizi conciliativi invece che su un asilo nido.
Lucia Maestri: dovrebbe passare il principio che il nido è un servizio formativo e che quindi la Provincia si accolla tutti i costi che i singoli Comuni non possono sostenere. E’ un salto di qualità culturale da fare, un livello di servizio da assicurare a tutti.
Mirko Bisesti: riconosco che avrebbe senso discutere - anche con il Cal - una eventuale revisione di competenze in questa materia, con l’obbiettivo di garantire nel tempo l’equivalenza del servizio garantito su tutto il territorio provinciale.
Carlo Daldoss: oggi la vera disparità è che in certe zone l’asilo nido non è assicurato alle famiglie interessate, concordo sul fatto che esso deve diventare un servizio generalista e non una opzione. Quanto al fondo perequativo , è difficile intervenire su meccanismi consolidati, a meno di pensare non a redistribuire i soldi, ma a disporre stanziamenti aggiuntivi.
Ultimo aggiornamento: 11/09/2025 23:25:21
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