BRESCIA -
Federfarma Brescia entra a pieno titolo nel network di Farmaciste Insieme, una rete nata per valorizzare il mondo della farmacia al femminile e porre attenzione al ruolo delle donne all’interno della categoria, sviluppando progetti che guardano alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere. Per suggellare questa alleanza è arrivata a Brescia, nei giorni scorsi, Emilia Nocerino, vicepresidente nazionale di Farmaciste Insieme, che ha incontrato la
presidente di Federfarma Brescia Clara Mottinelli (nella foto), delegata regionale dell’associazione, e un rappresentativo gruppo di farmaciste bresciane, bergamasche e mantovane, oltre alle istituzioni bresciane, tra cui Comune di Brescia, Provincia e Regione.

L’obiettivo di
Farmaciste Insieme, promosso da Federfarma, è rendere la farmacia un luogo di accoglienza reale, specialmente per le donne, che costituiscono l’ottanta per cento dell’utenza. L’iniziativa principale è il progetto Mimosa, che vede la farmacia in prima linea contro la violenza sulle donne, attraverso l’esposizione di una nuova locandina che “urla” la frase “Giù le mani!”. Un simbolo che sta aggregando una rete nazionale di farmacie pronte a offrire sostegno concreto alle donne vittime di violenza.
Un passo determinante in questo senso è stato compiuto nel maggio scorso, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa in Parlamento, che investe ufficialmente i farmacisti di un nuovo ruolo di operatori sanitari in grado di accogliere e seguire le donne vittime di violenza. L’accordo prevede un percorso di formazione per i farmacisti, per dotarli degli strumenti necessari per un primo supporto. E Brescia, in questo contesto, sarà tra le prime province a operare.
“La scelta della farmacia come perno del progetto è strategica – afferma Clara Mottinelli -: la farmacia è un luogo vicino, accessibile e credibile, elementi essenziali per dare una mano concreta e rapida. A Brescia abbiamo seminato un seme, che ora dovrà crescere e dare i suoi frutti. Già diverse farmacie bresciane aderiscono al progetto ed espongono la locandina, divenendo così presidi di ascolto e aiuto per le donne che subiscono abusi, offrendo un punto di riferimento sicuro e un orientamento verso i centri di supporto. In questo modo, la farmacia assume anche un ruolo civico quale presidio sanitario territoriale fondamentale per la comunità, un punto di accesso vicino ai cittadini. Vogliamo, in definitiva, rafforzare il ruolo delle farmacie come luoghi di comunità a sostegno delle donne”.
Le farmacie che espongono la locandina segnalano di essere un presidio di accoglienza e ascolto per le donne in difficoltà, uno spazio sicuro dove le donne possono entrare per ricevere aiuto, protezione e informazioni. La farmacia può così fornire supporto di primo orientamento e indirizzare le donne ai centri antiviolenza e ad altre istituzioni competenti.