Pian Camuno (Brescia) - Le condizioni climatiche sono cambiate in questa tarda stagione autunnale, le cime delle montagne sono imbiancate e l'auspicio è che la stagione invernale porti tanta neve, come riserva d’acqua per i futuri mesi e intanto per la gioia degli operatori turistici e gli appassionati di sport invernali.
di Dario Dogali
"Oggi presenterò due interessanti specie fungine commestibili tipiche di questa stagione: la Flammulina velutipes e il Pleurotus ostreatus. Ecco di seguito le relative schede descrittive. Ho inoltre aggiunto, per chiudere in bellezza questa rubrica del 2022, una importante specie fungina ipogea, che nasce, si sviluppa e poi viene a maturazione all’interno del terreno, reperita nel territorio di Breno: il Tuber melanosporum, considerato il migliore tra i “tartufi neri” sia per gradevolezza al palato che per il suo valore commerciale e conosciuto come “Tartufo nero pregiato”. Cito Giacomo Manganoni che a Cemmo di Capo di Ponte ha impiantato una tartufaia che da oltre tre anni fruttifica con più che buoni risultati.
Flammulina velutipes (Curt. : Fr.) P.Karsten
Nome italiano (volgare): Fungo dell’Olmo
Spore ellissoidali
Scheda descrittiva: cappello: 30-80 (100) mm di diametro, inizialmente emisferico, poi piano-convesso e, a volte anche debolmente depresso; la cuticola è vischiosa con tempo umido, di colore giallo-arancio più o meno carico, tendente a scurirsi verso il disco, specialmente con la maturità; il margine è prima involuto-incurvato, poi disteso, sovente ondulato.
Lamelle: piuttosto larghe, spaziate, ventricose, annesse al gambo, intercalate da lamellule, prima biancastre, poi di colore crema paglierino, si macchiano di bruno-ruggine con la maturità.
Gambo: 40-80 (120) x 4-10 mm, è cilindrico, sovente incurvato, a volte eccentrico, fistoloso poi cavo, radicato al substrato legnoso su cui si sviluppa, la sua superficie è vellutata, crema-giallastra nei giovani, poi scura, bruno-nerastra per buona parte o nella totalità, specialmente con la maturità.
Carne: sottile, giallina nel cappello e nel gambo giovane, fibrosa e scura nel gambo maturo, con sapore insignificante e odore debole di Pelargonium (foglie di geranio).
Habitat: cresce cespitoso su tronchi di latifoglie, raramente su conifere, dal tardo autunno alla primavera.
Commestibilità: commestibile.
Note: per svilupparsi ha bisogno di un inverno con umidità e neve e non teme il freddo, difatti mantiene inalterata la propria commestibilità anche dopo ripetute gelate senza che la stessa ne venga compromessa. Pur essendo un fungo facilmente riconoscibile è necessario comunque prestare estrema attenzione a non confonderlo con alcuni Hypholoma quali: H. fasciculare e H. lateritium, entrambi hanno gambi lisci, non vellutati, lamelle giallo-grigio verdastre, sono tossici e crescono preferibilmente nella stagione estivo-autunnale ma, alcune volte (da me personalmente ritrovati) anche in inverno e inizio primavera. È un fungo che merita di essere conosciuto per la buona commestibilità e per l’utilizzo in cucina usufruire del cappello e della sola parte chiara del gambo, scartare il gambo quando lo si rinviene scuro e fibroso (come ben si vede negli esemplari della fotografia sopra proposta); si presta egregiamente per preparare un buon sugo per primi piatti (molto gradevole con le tagliatelle) oppure abbinato a carni.
Hypholoma fasciculare - tossico Hypholoma lateritium - tossico
Pleurotus ostreatus (Jacq.