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Breno città aperta, consegna di una pianta di ulivo

Il Circolo Acli di Media Valle Camonica dedica questo simbolico dono al Sistema Accoglienza Integrazione

BRENO (Brescia) - Sabato 8 novembre alle 15 a Breno, presso il Palazzo della Cultura, si terrà la cerimonia di consegna di una piantina di ulivo agli attori del progetto SAI “Breno Città Aperta” da parte del Circolo Acli di Media Valle Camonica.

Quest’estate, per gli 80 anni delle Acli, infatti, c’era stata la consegna ai Circoli Acli bresciani di una pianta di ulivo come segno di pace, speranza e futuro, con il compito di donarla a un ente, associazione o persona che negli anni si è impegnata e distinta per il bene della comunità in cui operano.
Il Circolo camuno ha deciso di dedicare questo simbolico dono al Sistema Accoglienza Integrazione, che a Breno è attivo dal 2004 grazie a Casa Giona, K-Pax e parrocchia nel Comune di Breno, che è ente capofila, e nei Comuni di Darfo Boario Terme, Edolo, Capo di Ponte, Sellero, Cividate Camuno, Malegno.

La rete, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantisce interventi di accoglienza integrata di richiedenti asilo e rifugiati, la quale, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevede in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

Alla cerimonia di sabato saranno presenti gli operatori di K-Pax e di Casa Giona, alcuni rifugiati, i rappresentanti della parrocchia di Breno e del Comune di Breno.
Interverranno inoltre monsignor Tino Clementi e don Giovanni Isonni, ed Edoardo Mensi e Pierfranco Angeloni, che erano rispettivamente parroco, curato, sindaco e vicesindaco dell’epoca in cui il progetto fu avviato.
Per le Acli parteciperà Pierangelo Milesi, già presidente delle Acli provinciali e da un anno vicepresidente nazionale delle Acli.

Carlo Cominelli, presidente di K-Pax esprime soddisfazione per questa scelta e ringrazia il Circolo Acli di media Valle Camonica: “Si tratta di un riconoscimento del ruolo che il progetto ha avuto e ha tutt’ora nel gestire una questione, quella dei migranti, che è globale e che si riflette sul locale in tanti contesti. In Valle moltissime persone nel corso di questi 21 anni hanno avuto la possibilità di inserirsi nel tessuto sociale e socio economico e lavorativo del territorio, contribuendo a contrastare anche i sempre più evidenti fenomeni di spopolamento e di contrazione delle risorse”.

Alessandro Panteghini, sindaco di Breno sottolinea: “Un premio che riconosce ancora una volta la validità del progetto, che ha coinvolto dapprima Breno e poi si è allargato con l’ingresso di altri enti e realtà, valligiani e non solo. Ritengo che il SAI abbia rappresentato e continui ad essere un aiuto concreto e competente, senza il quale la gestione di alcune situazioni sarebbe risultata complicata per gli amministratori”.

Dopo la consegna dell’ulivo ci si sposterà nella vicina chiesa di Sant’Antonio, dove verrà inaugurata la mostra sull’immigrazione dal titolo “L’autoritratto, di nessuno” a cura dell’artista e scenografa calabrese Francesca Romano. Le sculture sono realizzate con materiale povero, come ferro e rete metallica, modellate ad una ad una e avvolte in coperte termiche.
Dopo l’inaugurazione (alle 16 di sabato) l’installazione artistica sarà visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19 fino al 22 novembre.
Ultimo aggiornamento: 05/11/2025 00:11:28
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