CLES (Trento) -
“Rompiamo il silenzio: Cles ha fatto rumore di fronte al genocidio”
“Gaza muore di fame – disertiamo il silenzio”: centinaia di comuni, dal
Trentino al resto d’Italia, hanno aderito con partecipazione consapevole all'iniziativa nazionale promossa da un gruppo di intellettuali. Un gesto collettivo per rompere il silenzio sulla
tragedia umanitaria che sta colpendo la popolazione della Striscia di
Gaza.

"Anche
Cles ha risposto con forza, mostrando il volto della non indifferenza. La comunità ha preso posizione, scegliendo di non restare in silenzio davanti al dolore altrui.
Domenica 27 luglio, alle 22, associazioni, singoli cittadini, si sono dati appuntamento in piazza per far rumore. Una vera manifestazione dell’essere comunità: nessun discorso, nessun slogan, solo la forza condivisa di tanti cuori che battono per un’idea di giustizia, per un sistema che sia davvero “a posto”.
Il suono delle campane, delle trombe, dei fischietti… è diventato voce collettiva, un messaggio che va oltre le parole. E il fatto che questa chiamata sia ispirata dalle parole di Papa Francesco aggiunge ancora più intensità al gesto: una spiritualità che si incarna nell’azione civica. La tragedia umanitaria che si sta consumando a Gaza, tra macerie e fame usate come armi di sterminio, non può lasciarci indifferenti. In momenti come questo, il ruolo di ogni amministratore è quello di guidare, sensibilizzare e ispirare".
"Per questo ho scelto di offrire il mio contributo anche domenica sera sera, in continuità con le mozioni approvate in Consiglio provinciale e gli impegni presi durante il bilancio di assestamento. Ritengo fondamentale promuovere questo momento di riflessione e testimonianza pubblica, per rafforzare la fiducia dei cittadini e risvegliare il senso di responsabilità civica. Insieme a me, in piazza alcuni amministratori locali, profondamente turbati dalle immagini e dai racconti provenienti da Gaza. La nostra presenza non è solo simbolica: è una dichiarazione potente rivolta ai palazzi del potere, ai luoghi istituzionali. Un monito chiaro e deciso: il silenzio va disertato, perché il silenzio è complice, il silenzio è morte", conclude la consigliera provinciale Paola Demagri (Movimento Casa Autonomia).