Pellizzano (Trento) - Il
Comune di
Pellizzano valuta la costituzione di parte civile. L'inchiesta condotta dai
carabinieri ha portato in carcere
due persone, uno molto conosciuto in
Val di Peio, l'altro a
Cunevo in Val di Non. I due - R.V. e P.P.C. - sono accusati di minaccia mafiosa a imprenditore e incendio Bicigrill di
Pellizzano.

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trento, unitamente a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di
Cles hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla Procura di Trento nei confronti di un soggetto pregiudicato, R.V., residente a
Cogolo di Peio, ritenuto responsabile, assieme ad un’altra persona, P.P.C.
di Cunevo, della tentata estorsione commessa con metodo mafioso, mediante il recapito, a giugno dello scorso anno, di un messaggio intimidatorio corredato da una testa mozzata di ovino, in danno di una famiglia di imprenditori ortofrutticoli della Val di Sole e dell’incendio doloso del Bicigrill di Pellizzano (nella foto) avvenuto il 6 giugno scorso.
Sono state effettuate - come spiegato dai carabinieri della Compagnia di Cles, guidata dal Maggiore Guido Quatrale, e dal Procuratore del Repubblica di Trento, Sandro Raimondi - una serie di perquisizioni in Val di Sole, le indagini proseguono per far completa luce su quanto accaduto.
Visto che il bene incendiato è di proprietà pubblica, il Comune di Pellizzano, come anticipato dalla sindaca Francesca Tomaselli, al termine delle indagini è pronto a costituirsi parte civile nei confronti degli autori dell'atto incendiario.