BORGO VALSUGANA (Brescia) -
Incidente mortale alle
Acciaierie Venete:
adesione altissima allo
sciopero. Fuori dai cancelli la rabbia e lo sconforto dei lavoratori:
“La sicurezza è un diritto. E’ ora di cambiare le condizioni di lavoro”.

Adesione quasi totale alle
Acciaierie Venete allo
sciopero proclamato da Fiom Fim e Uilm dopo la tragica morte sul lavoro di
Amir Rucic, 46 anni, avvenuta mercoledì scorso. Alla protesta ha partecipato anche la
Filt Cgil per il comparto merci e logistica.
Lo sciopero ha coinvolto per quattro ore anche i dipendenti delle aziende metalmeccaniche della provincia.
Fuori dai cancelli questa mattina la rabbia e lo sconforto dei dipendenti, che con forza hanno voluto ribadire insieme ai sindacati che la sicurezza è un diritto che va garantito a tutte e tutti i lavoratori e che è inaccettabile morire mentre si lavora.
I sindacati hanno ribadito che è tempo che le parole di rammarico lascino posto ai fatti. “Serve un diverso approccio da parte delle imprese, dei lavoratori e delle istituzioni, non basta ottemperare agli obblighi burocratici, serve vigilare sull’effettivo rispetto delle norme di sicurezza, serve fare formazione e serve che le istituzioni rafforzino le misure di controllo, unico vero deterrente”.
E’ ora di superare la narrazione che sul lavoro si muore per tragica fatalità. “Non è mai una fatalità. Se un lavoratore o una lavoratrice perde la vita vuol dire che qualcosa non ha funzionato come dovrebbe. Per questa ragione nel rinnovare la nostra piena a totale solidarietà alla famiglia della vittima chiediamo con forza che si accertino quanto prima le dinamiche dei fatti e si faccia chiarezza”.
Intanto a supporto della famiglia della vittima è stata avviata una raccolta fondi tra i lavoratori dell’Acciaieria.