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I progetti sull'ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto

Le nuove sfide che attendono nel 2026 il secondo presidio ospedaliero del trentino

ROVERETO (Trento) - All’ospedale di Rovereto un momento di vicinanza a tutti professionisti del Santa Maria del Carmine, ma anche un’occasione per confrontarsi sulle nuove sfide che attendono nel 2026 il secondo presidio ospedaliero del trentino, dagli stanziamenti per l’ammodernamento della struttura alla nuova Asuit.

Ad accompagnare il direttore generale di Apss Antonio Ferro e l’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, anche il dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento Andrea Ziglio, la direttrice sanitaria di Apss Denise Signorelli e la direttrice amministrativa Apss Rosa Magnoni. Ad accogliere i vertici della sanità trentina è stata la direttrice dell’ospedale di Rovereto Camilla Mattiuzzi che ha fatto gli onori di casa in un incontro molto partecipato nell’auditorium, con i direttori di Unità operativa, i coordinatori delle professioni sanitarie, i rappresentanti del territorio e dell’area amministrativa. Ha partecipato all’evento anche la sindaca di Rovereto Giulia Robol.

Il direttore generale di Apss Antonio Ferro ha avuto parole di elogio e ringraziamento per il personale e si è soffermato sulle sfide future a cui è chiamato il nostro sistema sanitario nel 2026: "Stiamo affrontando una fase di profondo cambiamento per la sanità trentina. La riorganizzazione della rete territoriale, il completamento delle attrezzature previste dal PNRR e l’avvio ufficiale di Asuit segnano un passaggio decisivo. Le basi sono solide, ma stiamo aprendo una nuova fase che richiede anche una revisione delle procedure, sul piano organizzativo, amministrativo e digitale. La nascita di Asuit – ha proseguito Ferro rappresenta un unicum nel panorama nazionale, dove accanto all’assistenza entrano in modo strutturale la ricerca e la formazione, creando nuove opportunità per l’azienda e per il territorio, grazie alla collaborazione con l’Università. Qui abbiamo già la geriatria e la radiologia e avremo a breve ostetricia guidate da un professore, a dimostrazione di come Rovereto rappresenti un nodo strategico della rete ospedaliera. Un altro tema centrale è il rafforzamento della sanità territoriale: operiamo su circa 80 punti di erogazione, con oltre 30 mila prestazioni al giorno. Le Case della comunità e il mantenimento degli ambulatori periferici sono elementi fondamentali per garantire prossimità e continuità delle cure. Le persone restano la risorsa più importante dell’azienda», ha concluso Ferro: «A fronte di 512 pensionamenti, abbiamo effettuato 715 assunzioni, con un saldo positivo significativo, in particolare per la dirigenza medica. Continueremo poi a investire in tecnologie, attrezzature e innovazione digitale, anche attraverso nuovi progetti di intelligenza artificiale, per rendere il sistema sanitario sempre più integrato e attrattivo».


"Oggi – ha esordito l’assessore alla salute Mario Tonina è prima di tutto l’occasione per dire grazie a tutte e a tutti voi che ogni giorno siete impegnati con grande professionalità e spirito di servizio nel rispondere ai bisogni di salute dei cittadini trentini. Abbiamo recentemente chiuso il rinnovo dei contratti, sia del comparto sia della dirigenza medica e ne sono particolarmente soddisfatto; credo infatti che il riconoscimento del valore del vostro lavoro e della professionalità che assicurate quotidianamente passi anche attraverso una giusta gratificazione economica, a tutti i livelli. Il “modello trentino” ha scelto di investire sulle proprie figure professionali, prevedendo condizioni migliorative rispetto al contratto nazionale. È una scelta che rivendichiamo con convinzione come Provincia autonoma: distinguerci significa valorizzare le persone e il loro impegno. Gli investimenti sul personale devono poi andare di pari passo con quelli su strutture e tecnologie. Come ho già avuto occasione di dire, su questo ospedale la Giunta provinciale crede e investe: lo conferma l’ultima delibera che ha previsto 50 milioni di euro per importanti investimenti infrastrutturali. Parallelamente stiamo portando avanti altri progetti strategici, come lo sviluppo delle Case della comunità, fondamentali perché il cittadino trovi risposte adeguate sul territorio limitando così la pressione sugli ospedali».

"Stiamo attraversando una fase di grandi cambiamenti e di profondo riordino del nostro sistema sanitario, - ha sottolineato il dirigente generale del Dipartimento salute della Pat Andrea Ziglio -. L’istituzione di Asuit segna un passaggio cruciale, che modifica in modo sostanziale l’organizzazione dell’azienda e il modo stesso di intendere l’assistenza. La sanità del futuro sarà sempre più integrata: cura, assistenza, formazione e ricerca dovranno procedere insieme. Fare ricerca significa produrre progresso, aumentare la qualità delle cure, creare attrattività. Significa rendere il nostro territorio capace di attrarre e trattenere professionisti. A questo si accompagna il riordino dell’assistenza territoriale, con una rete di ospedali territoriali in grado occuparsi in maniera efficace della presa in carico a livello territoriale accanto agli hub di Trento e Rovereto. In questo quadro si inseriscono ovviamente le Case della comunità, che rappresentano un nuovo modello organizzativo. Integrazione è la parola chiave di tutti i cambiamenti in atto in questa fase: integrazione tra sanità e sociale, tra ospedale e territorio, tra presa in carico della persona, della famiglia e del contesto comunitario. È questa la strada che dobbiamo costruire insieme: una sanità più vicina, più integrata e più capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini trentini".

Anche la sindaca di Rovereto Giulia Robol è intervenuta per un saluto, ringraziando per il coinvolgimento: "La vostra presenza qui oggi richiama il valore profondo dei luoghi della cura, che sono prima di tutto luoghi di persone. Ogni giorno, con professionalità e impegno umano, vi prendete cura di chi affronta momenti difficili, insieme alle loro famiglie, svolgendo un servizio essenziale per tutta la comunità. Come amministrazione comunale seguiamo con attenzione ciò che avviene nei luoghi della cura e lavoriamo in costante collaborazione con le istituzioni provinciali, convinti che solo attraverso un’azione condivisa possa crescere una comunità più forte e attenta ai bisogni delle persone".
Ultimo aggiornamento: 22/12/2025 21:58:02

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