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Orientamento scolastico: i dati della provincia Brescia

In 10 anni orientati oltre 130mila ragazzi, il 15% in Valle Camonica

BRESCIA - La Provincia di Brescia ha presentato i dati relativi al passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2024/2025, nell’ambito del progetto provinciale per l’Orientamento, sostenuto in modo continuativo dal 2015 attraverso specifici Protocolli d’intesa condivisi con l’Ufficio Scolastico Territoriale, con le istituzioni scolastiche e formative del territorio e che nel corso di questi 10 anni ha orientato ben oltre 130.000 ragazzi, il 15 per cento in Valle Camonica (nella foto da sinistra Agostino Damiolini e Daria Giunti).

Il ruolo dell’orientamento scolastico
Il passaggio dalla scuola media alle superiori è considerato un momento cruciale per l’orientamento educativo e formativo dei giovani, perché le scelte compiute a 13-14 anni possono influenzare percorsi di studio, professionali e personali successivi. Il sistema provinciale di monitoraggio dell’orientamento è costruito come infrastruttura conoscitiva condivisa e risponde a una pluralità di destinatari e di funzioni. I dati raccolti e analizzati supportano l’Ufficio Scolastico Territoriale nella lettura complessiva del sistema e nelle azioni di accompagnamento formativo rivolte alle scuole: - la Provincia di Brescia nell’esercizio delle proprie competenze di programmazione territoriale e di sostegno istituzionale all’orientamento; - le scuole nella riflessione sugli esiti delle scelte orientative e nel miglioramento delle pratiche educative; - studenti e famiglie nella costruzione di scelte più consapevoli. Nel corso degli anni è stata costruita una base di dati ampia e comparabile, che consente analisi sia trasversali sia longitudinali. Ogni anno vengono osservati i percorsi degli studenti, con riferimento alle iscrizioni, alla frequenza, ai trasferimenti, agli abbandoni e agli esiti scolastici. In nessun caso il monitoraggio ha finalità valutative o classificatorie, né delle scuole né delle scelte individuali. Quando le scelte tengono Il quadro delle iscrizioni per il primo anno delle superiori (2024/2025) come chiave di lettura dell’orientamento.
Gli studenti orientati nel 2023/24 dalle secondarie di I grado della nostra provincia sono stati 13.023, di questi 11.908 hanno frequentato il primo anno del secondo ciclo nelle istituzioni scolastiche e formative del territorio provinciale di Brescia, la restante quota riguarda studenti iscritti fuori provincia o in altre condizioni amministrative.

La lettura dei dati riguarda gli studenti frequentanti a Brescia e considera sia gli esiti degli scrutini di giugno sia quelli successivamente consolidati dopo le prove di recupero di settembre. Questa doppia lettura consente di osservare non solo l’esito finale, ma anche la tenuta iniziale della scelta e il grado di supporto necessario nel corso del primo anno. A livello provinciale, l’84% degli studenti è stato ammesso all’anno successivo e il 71% ha raggiunto l’ammissione già al termine degli scrutini di giugno.

La distinzione tra giugno e settembre permette di cogliere due dimensioni diverse del percorso: da un lato, le situazioni in cui la scelta risulta immediatamente sostenibile; dall’altro, i casi in cui emergono difficoltà che richiedono interventi di accompagnamento e recupero. L’analisi mette in relazione gli esiti con il consiglio di orientamento espresso al termine del primo ciclo, assunto come uno degli elementi di contesto della scelta, non per valutarne l’accuratezza o l’efficacia, ma per comprendere come le scelte compiute dagli studenti si mantengano nel tempo. In sostanza i dati mostrano che, quando il percorso frequentato è coerente con quanto indicato dal consiglio di orientamento, il tasso complessivo di ammissione supera il 90%. In questi casi, la maggior parte degli studenti risulta ammessa già al termine degli scrutini di giugno, segnale di una buona coerenza tra preparazione, aspettative e indirizzo scelto.

Al crescere della distanza tra consiglio e scelta, aumenta il ricorso a interventi di accompagnamento e recupero, come indice di una tenuta più faticosa nel tempo. Le situazioni più delicate si osservano soprattutto nei casi in cui la scelta iniziale presenta una minore tenuta nel primo anno e richiede un accompagnamento più intenso nel corso del percorso scolastico dei ragazzi. La lettura dei dati è orientata a rafforzare le azioni di orientamento in una logica preventiva, volta a ridurre il più possibile la necessità di revisioni successive del progetto formativo, quali trasferimenti, ritardi o cambi di percorso.

I dati evidenziano inoltre differenze associate ai contesti territoriali, alla composizione dell’offerta formativa e alla mobilità degli studenti, senza far emergere criticità strutturali riconducibili a singoli ordinamenti, istituzioni o ambiti specifici. Le differenze osservate suggeriscono piuttosto l’importanza di interventi calibrati sui contesti, coerenti con le caratteristiche dell’offerta e dei bacini di utenza. Il valore del sistema provinciale di monitoraggio dell’orientamento risiede nella possibilità di disporre di dati continui, leggibili e comparabili nel tempo, utili non per indicare percorsi “giusti” o “sbagliati”, ma per migliorare la qualità delle scelte e rafforzare l’orientamento come strumento di accompagnamento e prevenzione. Un aspetto qualificante del progetto è la restituzione annuale dei dati alle scuole secondarie di primo grado che avviene in due momenti distinti: un primo report (a chiusura delle iscrizioni), riguarda l’andamento del percorso di orientamento sviluppato in relazione alle scelte delle famiglie all’atto dell’iscrizione; a conclusione del primo anno di frequenza nel 2° ciclo esse ricevono inoltre un report un report personalizzato sugli esiti dei propri ex studenti. Tutta la documentazione è corredata da strumenti analitici che consentono ai Consigli di classe di riflettere sull’efficacia delle azioni di orientamento svolte e di intervenire, ove necessario, con le opportune azioni di miglioramento e di accompagnamento mirato. In questo senso, il primo anno delle scuole superiori diventa una lente privilegiata per comprendere dove le scelte reggono e dove il sistema può intervenire in modo a sostegno degli studenti.

Il Protocollo per lo sviluppo delle attività di orientamento
Il sistema di monitoraggio è regolato dal Protocollo per lo sviluppo delle attività di orientamento, sottoscritto da Provincia di Brescia, Ufficio Scolastico Territoriale e istituzioni scolastiche e formative del territorio, giunto nel 2023 al suo terzo rinnovo con validità quinquennale. Il Protocollo ha consentito di stabilizzare nel tempo le modalità di raccolta e analisi dei dati, garantendo continuità e confrontabilità.
Accanto all’attività di analisi, la Provincia di Brescia promuove anche strumenti informativi rivolti a studenti e famiglie, tra cui il portale BresciaOrienta, attivo dal 2020. Il portale offre informazioni sull’offerta formativa e accompagna le famiglie nella fase di scelta, contribuendo a creare un contesto più consapevole e informato. Nel corso del 2025 il progetto si è evoluto ulteriormente, grazie alla collaborazione con l’Osservatorio provinciale sul mondo del lavoro e con gli atenei del territorio. L’obiettivo è integrare, in via sperimentale, i dati relativi alle carriere universitarie e lavorative dei diplomati, per disporre di un quadro più completo degli effetti delle scelte formative nel medio periodo. Il monitoraggio dell’orientamento si conferma così come uno strumento di lettura del sistema scolastico e territoriale, utile per comprendere dinamiche complesse e per sostenere, con dati verificabili, le scelte future di scuole, famiglie e amministrazioni.

Tutti i dati raccolti non hanno finalità valutative o comparative tra scuole, ma costituiscono uno strumento di lettura del sistema, utile per individuare punti di forza e aree su cui rafforzare l’accompagnamento degli studenti nei momenti di transizione. L’analisi mostra inoltre che le situazioni più fragili non sono concentrate in un singolo ordinamento o territorio, ma si collocano soprattutto laddove la scelta risulta poco coerente rispetto al profilo dello studente o avviene in assenza di un orientamento strutturato. È in questi spazi che le strategie delle istituzioni possono intervenire in modo mirato, senza irrigidire il sistema e senza introdurre meccanismi selettivi. Il valore del sistema provinciale di monitoraggio sta proprio in questo: fornire dati leggibili e comparabili nel tempo, utili non per classificare le scuole, ma per orientare le decisioni.

In particolare: nella definizione dell’offerta formativa territoriale; nel rafforzamento delle azioni di orientamento nelle fasi più critiche; nel dialogo tra primo e secondo ciclo di istruzione; nella valutazione degli effetti delle scelte organizzative già adottate.

L'orientamento bresciano in numeri 13.023 studenti e studentesse: popolazione complessiva osservata nel monitoraggio, di cui 11.908 frequentanti presso istituzioni scolastiche e formative del territorio provinciale di Brescia (la restante quota riguarda studenti iscritti fuori provincia o in altre condizioni amministrative).

Distribuzione sugli ordinamenti delle scelte
Nel 2024/2025 la distribuzione degli studenti iscritti al primo anno delle scuole superiori nella provincia di Brescia si articola come segue: il 36% frequenta un liceo, il 34% un istituto tecnico, il 14% un istituto professionale e il 16% un percorso di IeFP.

Distribuzione sugli ordinamenti dei Consigli di orientamento
Il Consiglio di Orientamento espresso dalle scuole del primo ciclo mostra una distribuzione ampia e articolata sugli stessi ordinamenti: 32% licei, 26% istituti tecnici, 21% istituti professionali e 20% IeFP.

I casi in cui non è stato espresso un Consiglio di Orientamento rappresentano circa l’1% del totale. Questi due grafici non parlano di esiti, ma del contesto delle scelte.

Il primo mostra come il Consiglio di Orientamento copra in modo articolato tutti gli ordinamenti; il secondo restituisce le scelte effettive di studenti e famiglie. Metterli accanto serve a capire il quadro entro cui poi leggiamo i risultati del primo anno, non a confrontare o valutare i singoli percorsi. Come prevedibile in una provincia ampia e diversificata, esistono differenze territoriali nelle scelte, legate all’offerta formativa, alla mobilità degli studenti, alla vocazione verso specifici settori produttivi. Non sono oggetto di confronto in questa sede, ma vengono utilizzate come elemento di lavoro per la programmazione e l’accompagnamento. La distinzione temporale non ha finalità valutative, ma consente di osservare la sostenibilità delle scelte nel primo anno.

"Desidero innanzitutto ringraziare l’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, i dirigenti scolastici, i docenti e tutte le istituzioni coinvolte nel sistema provinciale di monitoraggio dell’orientamento, per la collaborazione e la qualità del lavoro svolto. Non si tratta di un giudizio sulle scelte individuali, che restano libere e personali, ma di una constatazione empirica: quando il consiglio di orientamento e la scelta finale coincidono, la probabilità di successo è più alta fin dai primi scrutini. Questo riduce la necessità di interventi compensativi e contribuisce a rendere più efficiente il sistema formativo nel suo complesso. I dati relativi all’ingresso nel primo anno delle scuole superiori non indicano percorsi “giusti” o “sbagliati”, ma aiutano a comprendere dove il sistema funziona e dove, invece, richiede maggiore supporto. L’informazione è significativa anche per la programmazione pubblica: ogni recupero, ripetenza o abbandono comporta costi educativi, sociali e organizzativi che non riguardano solo la scuola, ma coinvolgono i servizi territoriali, il sistema dei trasporti e, nel medio periodo, il mercato del lavoro.La sfida non è aumentare il numero di indicazioni o di offerte, ma migliorare la qualità delle scelte, rendendole più consapevoli, sostenibili e coerenti con le caratteristiche degli studenti e dei territori. Disporre di dati affidabili e continui ci consente di intervenire in modo mirato, rafforzando l’orientamento come strumento di prevenzione e non come semplice momento informativo", commenta Agostino Damiolini, consigliere delegato alla Formazione e Istruzione della Provincia di Brescia.

"Nelle scuole l’orientamento non è un atto puntuale, ma un processo che accompagna gli studenti lungo l’intero triennio. Non si limita alla valutazione delle prestazioni scolastiche né alla rilevazione di interessi o attitudini, ma osserva nel tempo competenze personali, motivazione allo studio, dimensioni emotive, capacità di organizzazione, di riflessione su di sé e di gestione delle difficoltà. Il consiglio di orientamento espresso dal Consiglio di classe nasce da questo sguardo complesso e condiviso, con l’obiettivo di indirizzare ciascuno verso il percorso che, allo stato delle cose, appare più vantaggioso per affrontare con serenità gli studi superiori. Questo insieme di azioni educative e di osservazioni continuative rappresenta anche un presidio fondamentale nella prevenzione della dispersione scolastica, intesa non solo come perdita di studenti per l’istituzione, ma come possibile perdita di fiducia, di motivazione e di progettualità per le persone. Percorsi formativi fragili o segnati da ripetuti insuccessi possono infatti miuccessi possono infatti minare il senso di auto-efficacia e ridurre la capacità di immaginare il proprio futuro. In questo senso, l’orientamento svolge una funzione decisiva: evitare che difficoltà scolastiche temporanee si trasformino in rinuncia al progetto di vita", Daria Giunti, referente provinciale per la raccolta dei dati delle scuole.
Ultimo aggiornamento: 22/12/2025 20:05:26

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