Trento - Inaugurata la XX edizione del Festival dell'Economia. In un teatro Sociale di Trento strapieno di autorità civili, militari e religiose si è svolta la cerimonia di apertura del Festival 2025 dal titolo: "Rischi e scelte fatali. L'Europa al bivio".
Fabio Tamburini (nel video), direttore de Il Sole 24 Ore e presidente del Comitato scientifico del Festival dell'economia di Trento, ha svelato: "La scelta del titolo di quest'anno è stata collettiva. E penso di poter dire senza ombra di smentita che abbiamo azzeccato. Le cronache degli ultimi mesi mi permettono di dire che quello che è successo è andato ben al di là di quello che ci aspettavamo. Trento in questi giorni è caput mundi, abbiamo un tasso di conoscenza del mondo veramente alto a disposizione dei partecipanti".
In bilico tra un futuro da spettatrice e il richiamo a la possibilità di tornare protagonista della scena internazionale, l'Europa si deve oggi confrontare con sfide che ne mettono in discussione l’identità: guerre alle porte, chiusure dei mercati e nuovi assetti geopolitici. È in questo scenario che si apre, nell’elegante cornice del Teatro Sociale, la ventesima edizione del Festival dell’economia di Trento, una quattro giorni per riflettere, discutere e confrontarsi sui temi che plasmeranno il dibatto pubblico dei prossimi mesi. Lo stesso titolo dell’edizione, organizzata dal Gruppo 24 Ore e da Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con il Comune di Trento e l'Università di Trento, si propone come una dichiarazione d’intenti: “Rischi e scelte fatali. L’Europa al bivio”.
Moderata dalle giornaliste del Sole 24 Ore
Marta Cagnola e
Rosalba Reggio, l'iniziativa di apertura, arricchita da un confronto con il cardinale
Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, ha visto sul palcoscenico le autorità locali e i rappresentanti delle realtà che contribuiscono alla riuscita della kermesse dello scoiattolo.
"L'orgoglio di Trento e del Trentino e di essere in questi giorni al centro del dibattito culturale ed economico globale. Quest'anno, in occasione del 20esimo anniversario, siamo stati ricevuti dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e abbiamo avuto modo di ospitare nei giorni scorsi il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta. Per noi e per il nostro territorio è stato un grande onore. Il festival ci permette di mantenere alta l'attenzione sui grandi temi scientifici e geopolitici, con personaggi ed esponenti di rilievo nazionale e internazionale, riuscendo a parlare alla gente. Le radici e le fondamenta dell'evento sono ben piantate per terra e intrecciate al nostro territorio. Oggi continuiamo questo percorso per fare di Trento una Davos popolare", ha affermato, nel saluto di apertura, il presidente della Provincia autonoma di Trento,
Maurizio Fugatti.
Alle parole del governatore trentino, hanno fatto eco quelle di
Maria Carmela Colaiacovo, presidente del Gruppo 24 ORE. "Quello tra Il Sole 24 Ore, che quest'anno compie 160 anni, e il Festival dell'economia di Trento, che compie vent'anni, mi pare un matrimonio ben riuscito, un'accoppiata vincente. C'è una grande capacità di attrarre voci diverse per confrontarci assieme sulle scelte che bisognerà fare per il futuro del Paese.
Il festival e Il Sole 24 Ore sono un patrimonio di tutti, un ponte tra cultura, scienza ed economia", ha detto.
Flavio Deflorian, rettore dell'Università di Trento, ha invece posto l'accnto sulle sfide globali e sul ruolo delle università nel mondo del futuro: "Attraverso l'Università di Trento - ha chiosato - vediamo passare tante ragazze e tanti ragazzi che si preparano alla vita come cittadini, ma vediamo anche molte delle nuvole all'orizzonte, e non possiamo negare che qualcuna spaventa. La sfida per noi è dare strumenti di base che ogni donna e uomo porta con sé per tutta la vita, come il pensiero critico e la capacità di adattarsi ai cambiamenti. La cultura, la conoscenza ha il pregio che non ha confini: è un terreno di cooperazione per definizione, in cui la violenza non trova mai posto. Noi crediamo che cultura, scienza, ricerca e università siano importanti nel mondo che viviamo per preparare il tempo che verrà. Guardiamo avanti senza scoraggiarci e sapendo che c'è sempre qualcosa da fare per rendere la società migliore".
"L'obiettivo che ci siamo dati è dare un senso compiuto al festival, coinvolgendo tutti, spiegando argomenti difficile e importantissimi in modo che possano essere compresi da tutti. Assieme alle prossime generazioni possiamo contribuire a costruire un futuro migliore. Noi cerchiamo di dare gli strumenti per interpetrare i cambiamenti del mondo. La sfida è appena iniziata, vogliamo continuare a farlo aggiungendo ogni anno qualcosa in più , sia grazie ai nostri tanti ospiti, sia grazie al coinvolgimento del pubblico", ha quindi precisato l'amministratore delegato del Gruppo 24 ORE, Federico Silvestri, che ha inoltre ricordato come il festival abbia "conosciuto uno spinoff in tutto il mondo, denominato 'Road to Trento'".
"La formula di successo del festival - sono invece state le parole del sindaco di Trento, Franco Ianeselli - è la capacità di portare nella nostra città tanto le classi dirigenti, quanto le classi scolastiche. Ci teniamo molto a questo evento, perché qui c'è un Paese che discute del futuro, e noi lo vogliamo fare con gli esponenti di spicco a livello internazionale, ma anche con i cittadini e giovani. Il festival è un'occasione unica per non essere schiacciati sul nostro tempo, ma per pensare al futuro".
L'amministratore delegato di Trentino Marketing, Maurizio Rossini, ha poi dato risalto alle tante persone, alle istituzioni e ai tanti volontari che permettono ogni anno la riuscita di un'iniziativa di grande importanza come il Festival dell'economia di Trento. "Sono quasi 500 le persone che lavorano nei quattro giorni del festival - ha spiegato - e molti di loro hanno lavorato nel corso di tutto l'anno per la riuscita dell'iniziativa. Grazie allo sforzo di tutti siamo riusciti a portare avanti una sfida alta. Il festival non nasce in Trentino per caso, queste terre di confine sono da sempre terre di incontri, confronto, scambio e di grande innovazione. Sono proprio questi gli elementi alla base di un grande festival. Lavoreremo affinché il suo percorso sia ancora molto lungo".
Nella seconda parte dell'inaugurazione, sono stati trattati diversi temi di attualità nell'ambito di un dibattito tra la giornalista de Il Sole 24 Ore, Lina Palmerini, e il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura. L'alto prelato, ha colto l'occasione per accomunare il Festiva dell'economia di Trento a un'oasi di meditazione. "C'e una sorta di terapia dell'anima, nella meditazione", ha detto, prima di intervenire su diverse questioni, tra cui le guerre, il ruolo della religione e la necessità di "continuare a puntare in alto, perché, come diceva Tommaso Moro, chi si accontenta del minimo non riesce più a vedere le cose grandi".