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Lunedì 1 dicembre 2025
Call center Dolomiti Energia, giornata di protesta a Trento
Sciopero e presidio davanti alla sede della Spa contro i tagli del personale
TRENTO - Call center Dolomiti Energia, la protesta di lavoratrici e lavoratori. Nuova giornata di sciopero e presidio davanti alla sede della Spa. “No ai risparmi sulla pelle di chi lavora”.
Le lavoratrici e i lavoratori del call center di Dolomiti Energia hanno incrociato nuovamente le braccia per otto ore e portato le ragioni del loro sciopero sotto la sede della società, in via Fersina.
Obiettivo fermare il nuovo appalto, che così come è stato definito, porterà alla cancellazione di 34 posti posti di lavoro in Trentino e l'abbassamento dei salari delle lavoratrici impiegate nella attività di call center.
Il bando prevede, infatti, che tra un anno l'attività gestita oggi in Trentino venga trasferita a una azienda di fuori provincia che applicherà il Ccnl Telecomunicazioni, senza che sia stato imposto all'azienda appaltatrice cui andrà il lavoro alcun impegno per il mantenimento occupazionale e salariale nei confronti di chi svolge l'attività oggi.
Secondo la Fiom, Dolomiti Energia con questa scelta maschera la volontà di delocalizzare i posti di lavoro fuori provincia, bypassando così la normativa trentina sugli appalti. Non solo, passando dal contratto metalmeccanico, applicato oggi, a quello delle telecomunicazioni, le buste paga delle lavoratrici si alleggeriranno in modo significativo, anche 500 euro meno al mese, e a guadagnare sarà solo la società.
“Società – ha ricordato il segretario della Fiom, Michele Guarda – che è controllata da soggetti pubblici, cioè i comuni di Trento e Rovereto accanto alla Provincia, che ha bilanci floridissimi grazie allo sfruttamento dell’acqua, che è un bene pubblico. Dimostrare responsabilità sociale sarebbe il minimo. Invece si compie una scelta al ribasso, sul piano economico e delle tutele. Per noi è inaccettabile”.
Fiom ha già chiesto un incontro con il presidente della Giunta provinciale, Maurizio Fugatti, e il vicepresidente Achille Spinelli. Interlocuzioni ci sono già state con il Comune di Trento. “E’ il caso che i soci pubblici facciano sentire la loro voce”, ammonisce il segretario che assicura che la protesta andrà avanti.
di Red. At.
Ultimo aggiornamento:
01/12/2025 11:44:01