In risposta alla coraggiosa decisione dell’università di Trento di declinare al femminile il regolamento di ateneo, si è scatenato un confronto spesso aggressivo sul tema della lingua di genere, sia a livello trentino, sia nazionale.
La CPO si occupa di educazione linguistica da decenni, ben consapevole dell’importanza determinante dell’uso adeguato della lingua nelle situazioni istituzionali, in primis, e comuni.
Il punto decisivo della discussione è legato ad alcune credenze comunicative, che in linguistica sono facilmente smontabili. La lingua fotografa la realtà e si trasforma, è una delle sue caratteristiche fondanti, e quindi si adegua alle esigenze della comunità linguistica. Le abitudini linguistiche si modificano attraverso l’uso ed ogni parlante lo fa quotidianamente. Dovrebbe far pensare che le levate di scudi arrivino solo quando si parla di uso del femminile.