ROVERETO (Trento) - Dalle soluzioni per la salute materna alle neurotecnologie a sostegno delle persone paralizzate, il dialogo ha messo in luce sfide, opportunità e la centralità del rigore etico. L’ obiettivo comune? Che l’IA diventi strumento affidabile, integrativo e comprensibile per cittadini, medici e media.
Al WIRED Next Fest di Rovereto, la ricercatrice Monica Consolandi del Centro Digital Health & Wellbeing della Fondazione Bruno Kessler e il professor Silvestro Micera, esperto di Bioelettronica alla Scuola Superiore Sant’Anna e all’EPFL, si sono confrontati – in un incontro moderato dalla giornalista e fisica Marta Abbà – sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale in sanità.
Dal già consolidato progetto sulla salute delle donne in gravidanza, e nei primi 1000 giorni dopo il parto fino ad arrivare agli innovativi supporti digitali per facilitare il dialogo tra professionisti della salute e pazienti (e loro familiari), FBK è focalizzata nel migliorare la qualità di vita dei cittadini.
“Questi applicativi, devono essere basati su informazioni certificate e lo stesso progetto di ricerca scientifica deve essere solido, in modo che da restituirci delle risposte affidabili.” Spiega Monica Consolandi, e continua: “A volte l’etica è vista come un freno al lavoro di ricerca scientifica, ma non è così: è quella che ci permette di andare sempre più avanti e di farlo meglio”. Ma gli impianti legislativi in materia di IA, secondo Silvestro Micera - che con il San Raffaele di Milano sta lavorando a una soluzione di neuro ingegneria per permettere a persone paralizzate di tornare a muoversi - dovrebbero essere fatti in maggiore condivisione con i tecnici e gli esperti della materia per non diventare un ostacolo.
Diversi punti di vista, ma un’unica richiesta per il futuro: aumentare l’alfabetizzazione dei cittadini nel campo dell’Intelligenza Artificiale perchè queste innovazioni siano accolte con la giusta consapevolezza. E in questo è fondamentale l’aiuto dei media: l’innovazione e ancor più l’innovazione in campo sanitario è un tema che affascina, coinvolge e a volte può spaventare il pubblico, per questo va raccontata, spiegata e approfondita.
Sogni nel cassetto?
Per Micera, portare in clinica tutte le neuro tecnologie studiate in questi anni e per questo obiettivo, l’IA può davvero aiutare. Una IA che non va mai lasciata sola, ma deve essere uno strumento, un tool da guidare, un mezzo per arrivare alla pratica clinica.
Consolandi ha già avviato il progetto che spera possa diventare presto realtà: “Siamo ancora in fase valutativa, per creare un apparato eticamente solido - ha raccontato - ma vorrei che il progetto che vuole evitare i fraintendimenti tra pazienti e operatori sanitari diventi presto una realtà. Questi fraintendimenti sono molto frequenti, ma con altrettanta facilità e strumenti davvero poco invasivi si potrebbero evitare. In ogni caso, l’intelligenza artificiale deve essere sempre integrativa e mai sostitutiva".
Responsabilità e innovazione, la sfida del Trentino nel tecnocene
Il ruolo delle grandi imprese tecnologiche nell’economia e nella politica globale, ma anche le sfide dei territori nel nuovo ciclo dell’innovazione. Sono stati i temi al centro del panel “Il capitale nel tecnocene”, che si è svolto oggi al WIRED Next Fest Trentino di Rovereto con la partecipazione del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca della Provincia autonoma di Trento, Achille Spinelli, dell’economista Loretta Napoleoni e della giornalista di Sky Mariangela Pira, moderati dal direttore di WIRED Italia Luca Zorloni.
A partire dal richiamo di Loretta Napoleoni alle cosiddette “magnifiche sette” – le grandi società tecnologiche che dal 2008 hanno trainato gli indici di Borsa americani – il dibattito si è allargato al rischio di una nuova bolla dei mercati, oggi minati, come ha osservato la giornalista Mariangela Pira, da una crescente perdita di credibilità e autorevolezza che non riguarda più soltanto la Cina ma anche gli Stati Uniti.
Il panel ha introdotto così il concetto di tecnocene: l’era in cui pochi grandi attori, definiti “tecno-oligarchi”, controllano e indirizzano l’evoluzione tecnologica a livello globale.
Sul tema delle possibilità di controbilanciare il potere delle big tech, Napoleoni ha ricordato come l’Unione Europea abbia avviato un percorso normativo per la tutela dei dati personali, “merce preziosa” nell’economia digitale. Pira ha sottolineato che regolamentare in questa fase, o anche solo porre l’accento sull’etica dell’intelligenza artificiale, costituisce già di per sé un argine. Tuttavia, ha aggiunto, in Europa manca spesso “l’ultimo miglio”: nelle trattative internazionali si tende a cedere a richieste ai limiti del ricatto, facendole passare come successi.
Scendendo ad un livello più locale, Spinelli ha richiamato l’importanza di orientare lo sviluppo tecnologico al bene comune, con strumenti capaci di coniugando sostenibilità ambientale, efficienza energetica e nuove opportunità per i territori.
Diverse le iniziative e i progetti citati dall’assessore: dal Trentino Data Mine (TDM), piattaforma che valorizza i dati come leva di innovazione per imprese e istituzioni, alle applicazioni digitali per l’agricoltura, con sensori e sistemi di monitoraggio che permettono di ottimizzare l’uso di acqua ed energia; dai data center sostenibili, pensati per garantire efficienza e sicurezza nella gestione delle informazioni, ai progetti in ambito sanitario che sfruttano intelligenza artificiale e big data per migliorare la prevenzione, l’assistenza e l’organizzazione dei servizi.
Spinelli ha sottolineato inoltre il ruolo dell’autonomia trentina, che da un lato consente di costruire politiche innovative su misura del territorio, e dall'altro richiede una grande responsabilità nell' orientare tecnologie e dati verso il benessere dei cittadini e lo sviluppo sostenibile delle comunità.
Violenza digitale, ferite reali: un talk per rompere il silenzio
Al WIRED Next Fest Trentino 2025 si è svolto il talk “È violenza anche su Internet”, un appuntamento che ha acceso i riflettori su un fenomeno ancora troppo poco riconosciuto: la violenza digitale. Sul palco esperte e giovani professioniste hanno analizzato come gli abusi online possano colpire con la stessa intensità, e talvolta con effetti più gravi, della violenza fisica. Il messaggio emerso è stato chiaro: la violenza in rete è reale e lascia cicatrici profonde. Non è un gioco né un problema virtuale. Per contrastarla servono leggi più efficaci, piattaforme responsabili, sostegno psicologico e un cambiamento culturale capace di porre fine all’indifferenza verso ciò che accade sul web.
Sul palco sono intervenute Barbara Bastarelli, direttrice dei Centri Antiviolenza del Trentino, l’avvocata Marisa Marraffino, specializzata in reati informatici, e Gaia Parmigiani e Clara Vella, ideatrici di “Sei Complice”, una campagna di guerrilla marketing nata proprio da loro e da un gruppo di studentesse dello IED. L’iniziativa punta a spostare l’attenzione dal solo sostegno alle vittime di revenge porn a chi alimenta il fenomeno guardando e condividendo immagini intime senza consenso. Manifesti provocatori e QR code collocati in punti strategici delle città hanno invitato i passanti a riflettere con un messaggio diretto: “Se guardi, sei complice”. La campagna ha avuto un ampio riscontro mediatico e ha incoraggiato molte donne a condividere la propria esperienza.
Bastarelli ha portato l’esperienza dei centri antiviolenza di Trento e Rovereto, che ogni anno accolgono circa 500 donne. «È un fenomeno trasversale – ha spiegato – che non riguarda solo le giovanissime. Spesso nasce in relazioni di fiducia e diventa violenza quando quelle immagini vengono diffuse senza consenso. Vergogna e senso di colpa rendono difficile denunciare o rivolgersi a un avvocato».
L’avvocata Marraffino ha illustrato il quadro legale oggi disponibile, dalla recente legge del 2019 contro la diffusione non consensuale di immagini intime alle nuove tutele introdotte dal Digital Services Act, sottolineando però la necessità di procedure più rapide ed efficaci per sostenere chi subisce abusi psicologici online.
Il talk ha posto l’accento anche sulla responsabilità delle piattaforme digitali, chiamate a intervenire con maggiore tempestività nella moderazione dei contenuti e nella gestione delle segnalazioni. Ma la sfida, è stato ribadito, è soprattutto culturale: occorre educare alla cittadinanza digitale fin dalle scuole, lavorare con famiglie e media per sviluppare rispetto e consapevolezza.
Un appello è andato in particolare agli adulti: molti ragazzi e ragazze non denunciano per paura di non essere creduti, perché il mondo adulto spesso fatica a riconoscere le violenze digitali come vere forme di abuso. Per aiutare è necessario ascoltare, credere alle vittime ed entrare nel loro universo digitale, comprendendo come vivono i social e quanto siano centrali nella loro quotidianità.
Il WIRED Next Fest Trentino è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca - Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto.
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dall'Head of Content di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE e del MUSE - Museo delle Scienze.
Dare ai giovani talenti luoghi belli per farli innamorare delle nuove tecnologie
al WIRED Next Fest Trentino si è parlato anche di “technology transfer” in occasione del talk “A sostegno della digitalizzazione” con il direttore del centro ProM Facility di Trentino Sviluppo Paolo Gregori e il ceo del Competence Industry Manufacturing Center 4.0 Enrico Pisino. L’incontro, moderato dal curatore e responsabile eventi del WIRED Next Fest Emiliano Audisio, si è svolto a Palazzo del Bene. Presenti anche gli studenti delle scuole tecniche del territorio.
“Imparare a relazionarsi da est a ovest e non solo verso ovest per vivere in un mondo sempre più internazionale” è questo l’invito che il ceo del Competence Industry Manufacturing Center 4.0 Enrico Pisino ha rivolto ai giovani. Ma non solo. “Un plauso – ha detto – va a quelle persone, magari piccoli imprenditori o responsabili di reparto che, a cinquant’anni, si rimettono in gioco attraverso la formazione sulle nuove tecnologie e accelerano il processo di innovazione della loro azienda”.
L’esperto ha poi sottolineato come: “Nel settore dell’auto, i nuovi dischi freno dei veicoli commerciali Euro 7 saranno realizzati tramite manifattura additiva per ridurre le emissioni da azionamento dell’impianto frenante. Ormai quindi, non siamo più nella sfera del trasferimento tecnologico, ma già in quella del mercato. Un ulteriore successo tutto italiano è quello dello sviluppo delle palette dei motori aeronautici tramite la tecnologia additiva”.
Il direttore del centro ProM Facility Paolo Gregori, invece, ha presentato l’esperienza di Polo Meccatronica, “un hub tecnologico, a Rovereto, dove le aziende operano in un contesto innovativo, a contatto con le scuole, il mondo della ricerca, del trasferimento tecnologico e della conoscenza”.
“Al suo interno – ha spiegato – c’è ProM Facility, un laboratorio aperto alle collaborazioni con le aziende, attrezzato con macchinari di ultima generazione, dove ci sono anche competenze fruibili per chi queste tecnologie non può internalizzarle per motivi di budget o di competenze specialistiche. In questi spazi, si trovano dunque scanner per la ricostruzione digitale di una forma e stampanti 3D raccordate con le tecnologie manifatturiere tradizionali come tornio, frese, taglio laser e integrazione di sensoristica ed elettronica”.
Gregori ha poi presentato alcune tra le più recenti applicazioni di stampa 3D effettuate in ProM Facility, come la scansione digitale e ricostruzione del cranio di un orso preistorico con finalità didattiche e di accessibilità museali per le persone cieche e ipovedenti, l’aorta ricostruita in 3D per permettere al chirurgo di effettuare al meglio un intervento particolarmente delicato e la componentistica nautica in titanio per il velista olimpico trentino Ruggero Tita.
Il WIRED Next Fest Trentino è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca - Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto.
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dall'Head of Content di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE e del MUSE - Museo delle Scienze
Il codice (gen)etico della privacy
A WIRED Next Fest il confronto con Ferraris (PagoPA) e Sciarretta (FBK) L’evento che si è svolto presso il Palazzo del Bene a Rovereto ha posto al centro della discussione il delicato equilibrio tra la protezione dei dati dei cittadini e la loro fruibilità da parte delle istituzioni. L'argomento, che ha visto la partecipazione di Enrico Ferraris, Responsabile Product Privacy & Ethics di PagoPA e Giada Sciarretta, Ricercatrice del Centro Cybersecurity, Fondazione Bruno Kessler e Science Ambassador, si è concentrato su un aspetto fondamentale della digitalizzazione: la gestione etica e sicura dei dati personali. In un mondo sempre più connesso, garantire una protezione efficace delle informazioni, in particolare quelle sensibili legate ai pagamenti e alla vita quotidiana dei cittadini, è una sfida cruciale.
Durante l’incontro, il codice (gen)etico della privacy è stato esplorato sotto la lente dell’interoperabilità dei dati. Come conciliare la necessità di garantire la sicurezza delle informazioni con l’esigenza di renderle accessibili e utilizzabili da diverse istituzioni, senza compromettere la privacy dei cittadini? Una domanda che coinvolge non solo tecnologie avanzate, ma anche principi etici fondamentali, per costruire una cittadinanza digitale consapevole e protetta.
Nell’introdurre il tema, Enrico Ferraris ha parlato in particolare di privacy by design ed etica by design.
Ferraris, avvocato specializzato in diritto delle nuove tecnologie, ha esaminato il ruolo fondamentale della privacy sin dalla progettazione dei sistemi e delle piattaforme digitali, soprattutto in una tech company pubblica come PagoPA, che gestisce ogni giorno i dati personali di milioni di cittadini, enfatizzando l'importanza di assicurare un approccio etico nell’adozione di soluzioni basate su intelligenza artificiale. La sua esperienza nell’applicazione dei principi di protezione dei dati in PagoPA, al servizio di infrastrutture tecnologiche che hanno l’ambizione di semplificare la vita delle persone, ha offerto uno spunto prezioso su come le istituzioni possano lavorare per rendere i processi digitali sicuri e rispettosi dei diritti dei cittadini.
Al suo fianco, Giada Sciarretta, ricercatrice presso il Centro Cybersecurity e Science Ambassador della Fondazione Bruno Kessler, ha approfondito il tema delle infrastrutture tecnologiche per la gestione sicura dei dati, illustrando il lavoro della Fondazione a livello europeo. Sciarretta ha discusso le iniziative in corso per promuovere una gestione trasparente dei dati, con progetti come il Digital Wallet europeo, che punta a semplificare e rendere sicuri i processi di identificazione e autenticazione digitale. Con la sua esperienza nella progettazione di sistemi di autenticazione sicura e nella valutazione dei rischi legati ai dati digitali, ha evidenziato l’importanza della ricerca e dell'innovazione per costruire un ecosistema digitale integrato, che si fondi su fiducia e protezione delle informazioni.
All'interno del Centro Cybersecurity di FBK, Giada Sciarretta si occupa principalmente della progettazione e analisi di soluzioni di sicurezza basate sull'identità digitale, come i servizi “Entra con CIE” e SPID. Attualmente, la sua ricerca si concentra sullo European Digital Identity Wallet, il portafoglio di identità digitale europea che vede coinvolti, oltre a FBK e alla Provincia autonoma di Trento, anche PagoPA (nel ruolo di wallet provider pubblico) insieme al Dipartimento per la Trasformazione Digitale e all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), e che sarà disponibile tra la fine del 2026 e l'inizio del 2027 offrendo un sistema semplice, affidabile e sicuro per identificarsi online e condividere attributi e certificati, come ad esempio la patente di guida, il diploma o gli estremi del proprio conto bancario, con fornitori di servizi privati e pubblici.
L'evento ha anche messo in luce il ruolo fondamentale delle infrastrutture tecnologiche nella creazione di un ambiente sicuro per la condivisione dei dati. La Fondazione Bruno Kessler si è distinta come attore chiave nella realizzazione delle infrastrutture digitali europee, contribuendo alla creazione di piattaforme che promuovono l’innovazione, la collaborazione tra imprese e istituzioni e l'integrazione dei dati nel rispetto delle normative europee, come la direttiva NIS2.
La protezione dei dati è al centro di ogni iniziativa europea, e FBK gioca un ruolo fondamentale nel garantire che le soluzioni sviluppate rispondano agli standard più elevati di sicurezza e privacy. Come sottolineato da Giada Sciarretta, il progetto del Digital Wallet è un esempio concreto di come la tecnologia possa essere utilizzata per rendere i dati personali facilmente accessibili, ma sempre protetti, dando così ai cittadini e alle aziende la possibilità di interagire in modo sicuro e trasparente.
In conclusione, il confronto in scena a WIRED Next Fest ha confermato che la privacy by design e la sicurezza dei dati sono priorità imprescindibili per costruire una cittadinanza digitale solida e affidabile. Grazie alla continua collaborazione tra esperti, istituzioni e realtà accademiche, il futuro del trattamento dei dati sembra orientato verso una maggiore trasparenza, una sicurezza rafforzata e, soprattutto, una gestione etica che rispetti i diritti fondamentali dei cittadini.
Il WIRED Next Fest Trentino è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca - Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto.
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dall'Head of Content di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE e del MUSE - Museo delle Scienze.
I Millennial, “ponte tra generazioni” nel mondo del lavoro
Un dato su tutti ha inaugurato il talk “Un Paese che non sopporta i giovani”: il tasso di occupazione tra 15 e 24 anni in Italia è appena del 18% e la disoccupazione supera il 21%. Da un lato c’è chi punta il dito contro i giovani e soprattutto verso la loro mancanza di voglia ad entrare nel mondo del lavoro, ma l’altro lato della medaglia racconta di una generazione, la cosiddetta Gen Z, in forte difficoltà tra contratti precari e instabili, stipendi non in linea con il costo della vita e percorsi di crescita lunghi e complessi. Nel mezzo, tra i giovanissimi e chi si avvia verso la pensione, ci sono i Millennial e cioè coloro che sono già entrati nel mondo del lavoro ma che quotidianamente si confrontano con annose difficoltà.
“L’identikit del Millennial? Mentre scrivevo il mio libro, un professore mi ha detto che siamo una ‘generazione sfigata’, perché abbiamo attraversato numerose crisi ed oggi affrontiamo un mondo in contrazione – ha spiegato Pacione Di Bello, scrittrice del volume “Millennial, la generazione dimenticata”. – I Millennial però possono rappresentare un ponte tra generazioni. Si tratta di lavoratori che hanno visto l’avvento della tecnologia come la conosciamo, pensiamo ai primi telefoni cellulari. Il problema è che oggi, nel mondo del lavoro, i Millennial stessi non vengono utilizzati per ‘entrare’ nel futuro”.
Dal canto suo, Matteini (autrice del libro “Gli italiani non hanno più voglia di lavorare e hanno ragione”) ha sottolineato come il mondo del lavoro oggi sia per certi aspetti pericoloso, soprattutto per chi si trova quasi costretto ad accettare situazioni contrattuali poco stabili: “Ci sono purtroppo tantissime trappole nel mercato del lavoro attuale. Il problema è semplice: chi cerca un’occupazione spesso si approccia ad essa non conoscendo le norme del diritto del lavoro e dunque, di conseguenza, non ha gli strumenti per difendersi per esempio dai ‘contratti in grigio’ o da tipologie contrattuali che tolgono tutele ai lavoratori. Gli stage? Oramai sono un vero e proprio strumento di assunzione, tuttavia sono tanto utilizzati quanto sconosciuti. Inoltre non possono essere impiegati in sostituzione di un contratto dipendente, ma di contro le aziende chiedono spesso anni di esperienza a chi vogliono assumere”.
Un tema quest’ultimo al quale si è collegata Pacione Di Bello: “Anche l’apprendistato viene ormai molto utilizzato, semplicemente perché costa meno ai datori di lavoro. Ma per quale motivo devo accettare un simile contratto se ho già anni di esperienza? Così facendo non viene data ai giovani la possibilità di crescere, comprare casa o semplicemente andare in affitto. C’è chi resta fino a quarant’anni a casa con i genitori, ma non possiamo dare loro la colpa: sono vittime di un cortocircuito che coinvolge più fattori”.
Un accenno infine a seguire le proprie passioni. Pacione Di Bello, a questo proposito, ha parlato di “OccuPassione”, mentre per Matteini serve un patto generazionale: “I più anziani non hanno intenzione di ascoltare i consigli dei giovani, perché li considerano dei buoni a nulla, senza esperienza. In realtà, pensando alla tecnologia, le competenze sono decisamente più elevate”.
La Scienza della porta accanto
Come accendere la curiosità e la passione per la scienza e la tecnologia nei più giovani e stimolare l’aspirazione a un’istruzione superiore? Attorno a questa domanda è ruotato l’intervento tenuto oggi al WIRED Next Fest di Rovereto da Dominique Cappelletti, ricercatrice dell’Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche (FBK-IRVAPP) della Fondazione Bruno Kessler.
“Innanzitutto”, ha dichiarato Cappelletti, “la scienza non deve rimanere chiusa nei laboratori o relegata agli specialisti, ma deve essere accessibile, vicina, familiare.
Deve essere letteralmente della porta accanto. Per questo riteniamo sia fondamentale proporre progetti sempre più coinvolgenti che facciano dialogare il mondo della scuola con il mondo della ricerca e gli altri attori del territorio, come aziende e imprese. Studi recenti dimostrano in modo inequivocabile come le politiche educative rappresentino un cruciale motore energetico di una società che aspira all'innovazione”.
Durante il dibattito in piazza Malfatti condotto dal giornalista Tommaso Perrone con Anna Berti Suman, ricercatrice dell’Università Luiss e fondatrice di Sensing for Justice, e Chiara Fedrigotti, ricercatrice di Biologia della Conservazione presso il MUSE di Trento, Dominique Cappelletti ha quindi illustrato SPARKLE, un progetto, coordinato da FBK, per portare la scienza direttamente nelle scuole e che si sta sperimentando in dodici istituti comprensivi del Trentino e del Veneto.
“Nel sistema educativo italiano” ha sottolineato Cappelletti, “le traiettorie si cristallizzano già al termine delle scuole medie. È lì che diventa cruciale intervenire per accendere la scintilla della passione nei confronti delle materie in ambito scientifico-tecnologico. Per questo FBK, insieme a partner quali LevelUp, Università di Verona e Università di Trento, ha creato Sparkle, un progetto che utilizza kit didattici interattivi con sensori avanzati per permettere ai ragazzi e alle ragazze di vedere l'invisibile e comprendere l'importanza delle misurazioni scientifiche”.
“C'è un aspetto” ha concluso Cappelletti, “che ci sta particolarmente a cuore: le ragazze ancora oggi sono ampiamente sottorappresentate negli ambiti scientifico-tecnologici. Ridurre le disuguaglianze di genere nei percorsi STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) non è solo una questione di equità sociale, ma rappresenta un'opportunità strategica per arricchire e diversificare il panorama dell'innovazione. Occorre creare un ecosistema in cui sia consentito a tutti e a tutte di fare la scelta migliore per le proprie attitudini e desideri, libera da pregiudizi e condizionamenti.
Le ragazze portano prospettive uniche che la scienza non può permettersi di perdere”.
Dominique Cappelletti è ricercatrice FBK- IRVAPP. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Economia e Management presso l’Università degli Studi Trento e un master in Economic and Consumer Psychology presso l’Università di Exeter, Regno Unito. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’economia comportamentale e sperimentale, con particolare attenzione agli incentivi e al cambiamento comportamentale, al linguaggio e alle decisioni economiche, alle scelte educative e alle applicazioni delle conoscenze dell’economia comportamentale alle politiche pubbliche. È esperta in disuguaglianze di genere nei contesti educativi e professionali.
Al WIRED Next Fest il primo evento FEM: L’energia verde delle città
Il verde urbano come fonte di energia, resilienza e benessere è il tema al centro dell'incontro che si è svolto, questo pomeriggio, al Palazzo del Ben di Rovereto, nell'ambito del Wired Next Fest dal titolo “L’energia verde delle città”.
Con la moderazione di Tommaso Perrone, giornalista di Wired, sono intervenuti Elena Gottardini, responsabile dell’Unità di Ricerca Botanica Ambientale alla Fondazione Edmund Mach, insieme ad Alessandro Paletto, ricercatore senior del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA) e a Cristina Bonomi, tutor didattico del corso di alta formazione professionale "Tecnico Superiore per il Verde Sostenibile" FEM.
Le infrastrutture verdi urbane rappresentano una risorsa chiave, in un contesto globale di crescente urbanizzazione, “dove - ha spiegato Paletto- si stima che nel 2030 il 60% della popolazione mondiale abiterà nelle aree urbane, e nel quale le città, pur rappresentando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 70% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera”. Le infrastrutture verdi, intese come la rete di spazi naturali e semi-naturali presenti nel contesto urbano, sono responsabili della fornitura di una molteplicità di benefici ambientali, sociali ed economici indispensabili per il benessere e la qualità della vita dei cittadini. Tra questi merita ricordare il ruolo del verde urbano per il clima (mitigazione dei cambiamenti climatici) e il microclima (mitigazione dell'effetto isola di calore), per il benessere psico-fisico dei cittadini, per la fornitura di cibo e microhabitat per la biodiversità urbana e per la riduzione dei consumi energetici. “Su quest'ultimo aspetto merita ricordare come gli edifici dotati di tetti verdi possano ridurre del 25% i consumi annui di energia per la climatizzazione”.
Il verde urbano è in stretta relazione con l’aerobioma, l’insieme delle particelle biologiche presenti in atmosfera quali ad esempio i pollini, le spore, i batteri. Si sta sempre più affermando una nuova visione che considera l’esposizione a un’ampia varietà di microrganismi presenti nell’aria come elemento fondamentale per la salute umana. La biodiversità dell’aria, studiata alla FEM dall'Unità di ricerca di Botanica Ambientale che coordina il Centro di monitoraggio aerobiologico, è ora oggetto del nuovo progetto europeo AiRBiD, “che intende comprendere in cinque città europee, inclusa Trento- ha sottolineato Gottardini - come l’insieme delle particelle biologiche presenti nell’atmosfera sia influenzata dalla presenza e dalla tipologia delle aree verdi in ambiente urbano, e quali siano le connessioni con il benessere e la salute dei cittadini”.
In un contesto globale, dunque, in cui l'energia verde dalle città sta diventando una priorità, anche la formazione gioca un ruolo cruciale. Il Tecnico Superiore per il Verde, corso post diploma proposto da oltre vent'anni dalla FEM, non si limita a progettare e gestire il verde urbano da un punto di vista estetico, ma deve anche trasformarlo in una risorsa fondamentale per la creazione di ambienti sostenibili. “Questi ultimi - ha spiegato Bonomi - contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale delle aree metropolitane, migliorando la qualità dell'aria, la biodiversità e il benessere dei cittadini”.
Il WIRED Next Fest Trentino è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca – Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto.
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dall’Head of Content di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa – IPRASE e del MUSE – Museo delle Scienze.