Ma proprio la circostanza che si trattasse sempre di una o due dosi, non ha consentito, perché modica quantità, l’arresto in flagranza.
Tuttavia, d’intesa con la Procura della Repubblica di Trento, i singoli fatti sono stati riuniti in un unico provvedimento che ha messo in evidenza la pericolosità e l’abitualità del cittadino extracomunitario a delinquere, in particolare a spacciare sostanza stupefacente sempre nei pressi dello scalo ferroviario di Trento.
L’uomo, giunto in Italia nel 2016 quale clandestino, arrivando con un barcone sull’isola di Lampedusa; è stato poco dopo denunciato per illecita vendita di sostanze stupefacenti, e condonato in via definitiva per detenzione di droga nonché lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
L’inclinazione a tentare di sfuggire alla Polizia non è mancata anche nel corso dei quattordici episodi che sono stati documenti dalla Squadra Mobile. In particolare, il 6 ottobre, il cittadino nigeriano si è rivolto ad un agente delle Volanti che l’ha bloccato in piazza Dante, mentre vendeva eroina e gliela ha sequestrata, con frasi minacciose ed ingiuriose, arrivando fino a “ricordare” all’agente di avere ben impresso nella mente il suo volto e comunque quest’ultimo non potesse fargli alcunché.
Ma questa spavalderia si è dovuta inchinare stamattina innanzi ad un provvedimento dell’Autorità giudiziaria, eseguito dagli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale, che ha stabilito come la detenzione in carcere fosse l’unica misura idonea per il pusher nigeriano.