RIVA DEL GARDA (Trento) - Isra Emini per il settore sala-bar e Meggy Leoni per la cucina sono le vincitrici per l'anno scolastico 2024-2025 del premio «Mario Chiarani», borsa di studio istituita nel 2001 dal Centro di formazione professionale alberghiero-Enaip di Riva del Garda e assegnato annualmente agli allievi più meritevoli. Alla cerimonia di premiazione, oltre allo staff dell'alberghiero con la direttrice Elisabetta Filippi e al direttore generale di Enaip Trentino Massimo Malossini, erano presenti diversi amministratori della zona: per Riva del Garda il vicesindaco Barbara Angelini, per Arco l'assessore alla cultura Massimiliano Floriani, per Dro il sindaco Ginetta Santoni e il vicesindaco Donatella Maffei, per Ledro l'assessore alla cultura Alessia Pellegrini, per Nago-Torbole il vicesindaco Sara Balduzzi, per Tenno l'assessore alla cultura Giancarla Tognoni e per la Comunità di valle il membro del comitato esecutivo Tiziano Chizzola.

La cerimonia si è caratterizzata, in particolare, per le grandi emozioni suscitate dagli interventi delle due vincitrici e da Simone Depaoli (premiato per l'anno scolastico 2019-2020) e Elia Cellana (2023-2024), che hanno raccontato le loro esperienze intrise di aspettative e di sogni, di fatiche e di successi, nelle quali la scuola di Riva del Garda ha rappresentato una tappa fondamentale e di svolta, sia professionale sia umana.
La direttrice Elisabetta Filippi e il presidente di Enaip Massimo Malossini hanno parlato del premio, che vuole ricordare la non comune professionalità e la particolare attenzione verso i professionisti del comparto turistico-alberghiero del rivano Mario Chiarani, cofondatore nel 1969 dell’Unapa, l'Unione nazionale per l'assistenza al personale alberghiero, e la passione e la dedizione con cui si dedicava all’accoglienza e al servizio, la sua straordinaria capacità di immedesimarsi, con savoir faire, assertività ed empatia, nel cliente, allo stesso tempo interpretando al meglio il suo ruolo di professionista.
Formato negli anni Cinquanta alla scuola alberghiera di Bellagio, lavorò come commis di sala per poi intraprendere un percorso di alto livello in alberghi prestigiosi in Italia e all’estero, come il Gritti Palace di Venezia, lo Schlosshotel Kronberg di Francoforte e il celebre Talk of the Town di Londra. Dopo anni di esperienze internazionali aprì prima un suo ristorante, poi un albergo a Sirmione e successivamente un bar a Verona, per poi fondare, nei primi anni Settanta, l’Hotel Palace Città di Arco. Trasferito infine a Roma, si laureò in Scienze turistiche. Ottenne numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ercole d’Oro Europeo di Leader del turismo nel 1980. Collaborò stabilmente con Ada (l'Associazione dei direttori d'albergo), Amira (l'Associazione dei maîtres italiani dei ristoranti e alberghi) e Faiat (la Federazione delle associazioni italiane degli alberghi e del turismo).
Il premio «Mario Chiarani» è una borsa di studio di 2000 euro assegnata ogni anno dal collegio dei docenti sulla base di una selezione che di ogni allievo vàluta gli aspetti della serietà, dell’attitudine al settore e del profitto conseguito all’esame, oltre che della maturità professionale raggiunta, espressa anche durante lo stage aziendale nelle strutture alberghiere.
Il vicesindaco di Riva del Garda Barbara Angelini, invitata a intervenire, ha parlato dell'importanza di disporre, in un territorio ad alta vocazione turistica come quello altogardesano, di una scuola alberghiera di eccellenza: «L'Alberghiero è una vera eccellenza del nostro territorio - ha detto il vicesindaco - che io ho avuto modo di conoscere in prima persona nel mio percorso professionale all'Apt, collaborando più volte e trovando sempre, oltre a disponibilità, apertura e cortesia, professionalità e creatività. E che dopo tanti anni ricordino ancora la figura di Mario Chiarani, che non solo è stato un vero e proprio fuoriclasse ma si è distinto per l'umanità e l'attenzione a tutte le persone con cui aveva a che fare nel suo lavoro, lo trovo assolutamente meritevole. Alle ragazze e ai ragazzi presenti ho voluto rimarcare come, quando prestano un qualsiasi servizio, da servire al tavolo a preparare un piatto, loro rappresentino, in quel momento davanti ai clienti, il nostro territorio e la sua cultura.»