Brescia - Nelle uiltime settimane, grazie alla costituzione di una Squadra Investigativa Comune con la Procura Distrettuale di Brescia, le Autorità romene hanno eseguito un
provvedimento cautelare nei confronti di
8 persone tutte di
nazionalità romena e di età compresa tra
34 e
55 anni, ritenuti appartenenti ad un’associazione criminale transnazionale finalizzata al furto ed alla ricettazione di mezzi agricoli di ingente valore.

L’attività d’indagine, condotta in Italia dai
carabinieri de
l Nucleo Investigativo di Brescia, sotto la direzione della locale Procura Distrettuale della Repubblica, ha permesso all’Autorità Giudiziaria romena di corroborare e circostanziare le risultanze investigative già acquisite in ordine all’esistenza di un gruppo criminale dedito al furto di macchinari agricoli nelle province del Nord Italia ed alla loro successiva ricettazione in territorio romeno.
Nello specifico, tale organizzazione criminale, tra il mese di
giugno 2024 e quello dell’
aprile scorso, avrebbe perpetrato una serie di
furti di
trattori, escavatori, pale gommate e
carrelli telescopici in
Lombardia,
Veneto ed
Emilia-Romagna ed avrebbe provveduto al successivo trasporto su ruota degli stessi in territorio romeno, mediante la falsificazione della prescritta documentazione.
Le autorità romene hanno altresì provveduto in Romania al sequestro di numerosi mezzi agricoli ritenuti di verosimile provenienza illecita: i successivi approfondimenti esperiti in Italia hanno già permesso, alla data odierna, di individuare almeno 20 veicoli di ingente valore asportati nel bresciano ed in altre province del Nord Italia.
A completamento degli accertamenti tecnici e delle ulteriori investigazioni in corso, i mezzi di provenienza illecita saranno restituiti ai legittimi proprietari.
Le reazioni
L’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, commenta la notizia dell’operazione congiunta tra le forze dell’ordine italiane e romene che ha portato all’arresto di otto persone nella provincia rumena di Iasi, vicina al confine con la Moldavia, e al recupero di decine di mezzi agricoli e industriali rubati tra Lombardia e Veneto, soprattutto nelle province di Milano, Brescia e Venezia, per un valore stimato di oltre 1,6 milioni di euro.
"Un risultato importante – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi – che premia la collaborazione internazionale e dimostra come il fenomeno dei furti di trattori e mezzi agricoli non sia più solo un'emergenza locale, ma parte di un sistema criminale organizzato su scala europea. Un plauso alle Forze dell’ordine per l’efficacia dell’operazione, che restituisce un po’ di fiducia a tanti agricoltori colpiti da furti che mettono in ginocchio intere aziende".
La Lombardia, regione leader dell’agricoltura italiana, è anche tra i territori più esposti a questo tipo di reati, proprio per l’elevata concentrazione di mezzi ad alta tecnologia e valore nei suoi comprensori agricoli. Un'esposizione che ha spinto Regione Lombardia, già nei mesi scorsi, a promuovere un tavolo di confronto con le Forze dell’ordine, la Questura e la Prefettura di Milano, coinvolgendo le associazioni di categoria, con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e i controlli sul territorio.
Le cosiddette 'bande dei trattori' operano con modalità paramilitari, agendo su commissione e trasferendo rapidamente i mezzi all’estero grazie a una rete logistica collaudata. Tutti i beni rubati, dopo il furto venivano caricati su un automezzo con targa slovena e portati a 100 km circa dal luogo in cui è avvenuto il reato. Successivamente venivano caricati su dei trasporti su gomma regolari e portati, con documenti che riportavano dei dati tecnici difformi da quelli del mezzo. Le Forze dell’ordine hanno documentato almeno otto trasporti tra luglio 2024 e febbraio 2025.
"Non dobbiamo – conclude Beduschi – abbassare la guardia. Come Regione continueremo a sostenere ogni iniziativa utile per contrastare i furti e garantire agli agricoltori la sicurezza di poter lavorare e investire senza dover temere di veder sparire i propri strumenti di lavoro".