Bolzano - Sono quasi all’ordine del giorno, purtroppo, le richieste a seguito delle quali le Forze dell’Ordine sono chiamate ad intervenire d’urgenza per far fronte a gravi situazioni di violenza domestica. Alcuni giorni fa è giunta una chiamata da parte di una donna di Oltrisarco alla Centrale Operativa della Questura attraverso il numero di emergenza “112 NUE”, la quale, in forte stato di agitazione ed in lacrime, ha riferito di essere stata picchiata e minacciata di morte dal marito.
Giunte immediatamente nel luogo indicato, le Pattuglie della Squadra “Volanti” hanno fatto subito ingresso nell’appartamento “teatro” della vicenda, dove hanno trovato un'enorme confusione e diversi oggetti gettati a terra, mentre marito e moglie erano intenti a discutere animatamente e ad alta voce, il tutto in presenza della figlia di 8 anni.

La donna è apparsa visibilmente provata, presentando l’occhio destro tumefatto e insanguinato, accusando inoltre forte dolore al naso e alla testa dovuto al fatto che poco prima il marito l’aveva colpita con un pugno in pieno volto, per poi colpirla nuovamente con il dorso della mano destra.
Immediatamente è stato chiesto l’intervento dell’Ambulanza del “118” e dei Sanitari, i quali, giunti anch’essi immediatamente nell’appartamento, hanno provveduto a trasportare madre e figlia presso il locale Pronto
Soccorso per gli accertamenti e le cure del caso; al termine delle visite mediche alla vittima è stata certificata una prognosi di guarigione di 15 giorni s.c. per i traumi e le ferite riportati.
Quindi, dopo essere stata accolta in un luogo protetto e convintasi a sporgere denuncia nei confronti del marito, la donna, in lacrime ed in preda alla disperazione, ha raccontato di essere stanca di vivere simili soprusi, in quanto non era la prima volta che veniva percossa dal coniuge e che quella aggressione non era altro che uno dei tanti episodi di violenza fisica e verbale che era stata costretta a subire negli ultimi anni.
Accompagnato in ufficio l’uomo – un 55enne cittadino italiano incensurato – al termine degli atti di Polizia Giudiziaria è stato dichiarato in arresto per il reato di atti persecutori e tradotto presso la Casa Circondariale a disposizione della Procura della Repubblica.
Il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano Paolo Sartori, quindi, in considerazione della personalità del soggetto e della gravità dei comportamenti tenuti da costui, ha emesso nei suoi confronti la Misura di Prevenzione Personale dell’Ammonimento.
“I maltrattamenti in famiglia e gli atti persecutori, oltre a rappresentare una forma di reato particolarmente odiosa in quanto commessa a danno di vittime spesso non in grado di potersi difendere, rappresenta un grave problema culturale – ha evidenziato il Questore Sartori –. La Polizia di Stato rappresenta uno snodo fondamentale di una rete composta da Istituzioni, Enti locali, Centri antiviolenza ed Associazioni di volontariato, ed è da sempre in prima linea, anche con Progetti specifici, nell’indicare percorsi di presa di coscienza e di consapevolezza del disvalore di quanto commesso, nonché con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi, a chiedere aiuto ed a denunciare le violenze subite”.